Venturino Venturi non era un uomo come tutti gli altri e i suoi dipinti  della  mostra a Villa Bardini, iniziata il  29 settembre scorso  e ormai in procinto di terminare il 26 febbraio,  non fanno che confermarlo. Attraverso le sue opere si intraprende un viaggio che parte da lontano e arriva fino ai giorni nostri, un tuffo nell’universo dantesco rivisitato in chiave moderna.  La Divina Commedia di Venturino Venturi non vuole e non deve essere una chiara illustrazione dell’ opera di Dante Alighieri, ma il percorso verso l’assoluto dell’artista aretino. “Parte con Dante, Venturino, ma poi percorre da solo il cammino dell’arte che può avvicinare l’uomo all’Eterno, all’Assoluto” scrisse  su La Nazione Wanda Lattes,  poco tempo dopo la realizzazione di queste opere.

Infatti, il grande obiettivo dell’artista era cercare di staccarsi da ogni legame formale e spingersi al di là dell’insufficienza umana. Il Venturi non aveva limiti e le sue tavole lo dimostrano. Dal punto di vista estetico i suoi dipinti non hanno nulla a che vedere con tutte le altre illustrazioni della Divina Commedia, e tendono a svincolarsi dal tradizionale concetto di bellezza. Mario Luzi, grande amico di Venturi e poeta toscano, vedeva nell’astrattismo e nelle forme embrionali ed elementari delle tavole dell’artista una pittura emozionale, che arrivava dritta al cuore senza l’intermediazione della concretezza. Questa mostra non sarebbe la stessa senza il contributo di Giancarlo Buzzi, coinvolto nella scelta delle terzine dantesche che accompagnano ogni opera e senza Lucia Fiaschi, curatrice e organizzatrice dell’esposizione. Ma il vero obiettivo della mostra è far capire ai visitatori che la Divina Commedia è attuale non solo perché l’autore delle opere è del tardo Novecento ma anche per la sua innovativa tecnica pittorica denominata “monotipo”: Venturino posava i colori su una tavola di compensato, ci stendeva sopra il foglio e premeva con una sola mano i colori andando a formare il dipinto.

La fondazione Villa Bardini ci ha dato la possibilità di presentare questa mostra come guide nell’ambito del progetto di alternanza scuola lavoro grazie al quale abbiamo potuto organizzare una visita esperenziale coordinata dalla Dott.ssa Livia Dubon.

Crediamo perciò che sarebbe formativo ed educativo che anche altri musei fiorentini vogliano imitare e seguire l’esempio di Villa Bardini in modo tale da invogliare anche i più giovani a visitare i musei.

La Divina Commedia di Venturino Venturi
Villa Bardini,
Costa San Giorgio 2 Firenze
da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00
(ultimo ingresso alle ore 18.00)
29 settembre 2016 – 26 febbraio 2017

Lorenzo Ciabatini – Pietro Mini.

 

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