1 maggio 1931: dopo solo 14 mesi di lavori viene inaugurato a New York l’Empire State Building, il grattacielo simbolo della Grande Mela che diverrà con i suoi 381 metri l’edificio più alto del mondo. Il cantiere dell’enorme palazzo fu un capolavoro dell’architettura per il tempo tanto da essere visitato, da esperti del settore e da studenti, svariate volte per la sua organizzazione, la sua tecnologia all’avanguardia e la velocità dei lavori.

Correva settembre dell’anno 1929 quando il cantiere venne aperto con lo smantellamento dell’edificio preesistente, il Waldorf Astoria, albergo di lusso della città americana. A soli pochi mesi dal crollo borsistico di Wall Street del 1929, le fondamenta erano già state installate e si procedette con l’assemblaggio dell’acciaio, che avrebbe costituito la struttura portante dell’edificio.

Nel tempo record di 14 mesi venne completata la struttura, grazie al lavoro di 3400 operai, tra immigrati italiani e irlandesi per la maggioranza, affiancati dai nativi Mohawk, nativi americani provenienti dall’omonima valle, assunti per le loro ottime capacità di equilibrio. Famosissime le foto degli operai intenti all’assemblaggio ad altissime quote privi di qualsiasi misura di sicurezza, oppure gli scatti fatti durante la pausa pranzo, con operai sospesi nel vuoto, seduti su semplici travi.

Il primo maggio, venne inaugurato l’edificio con una solenne cerimonia e con “il pranzo più alto del mondo” all’85esimo piano. Ovviamente anche il palazzo risentì fortemente della crisi economica e gli uffici rimasero pressoché vuoti per tutto il periodo della grande depressione, tanto che la società accese inutilmente alcune luci al suo interno per evitare che ciò si capisse, facendo sì che il simbolo della città fosse chiamato ironicamente l’“Empty State Building”. La bancarotta fu ad un passo e venne salvata solo dalla costruzione di un osservatorio sulla sua sommità.

Il grattacielo ebbe notorietà dalla scena finale del film King Kong del 1933, primo di una serie molto lunga di pubblicità mediatiche, che portarono l’edificio ad essere tra i luoghi più visitati dai turisti.

L’edificio mantenne il primato nella città fino al 1973, anno in cui nacque un nuovo simbolo degli Stati Uniti: le Torri Gemelli. Dopo il tragico attentato terroristico del 11 settembre 2001, tornò tristemente ad avere il primato cittadino. Ma quello delle Twin Towers non fu il primo caso di incidente aereo nel cielo newyorkese; infatti nel 1945 fu proprio l’Empire State Bulding ad essere colpito, questa volta accidentalmente però, da un velivolo della US Air Force, disturbato dalla fitta foschia. L’impatto causò la morte del pilota e di tredici impiegati negli uffici del palazzo. Fortunatamente l’incendio venne spento in una quarantina di minuti evitando ulteriori vittime.

L’Empire State Building inaugurava l’era delle grandi costruzioni. Quello che 86 anni fa era il palazzo più alto del mondo adesso è al 23esimo posto mondiale nella classifica dei grattacieli.

Si tratta di una vera e propria gara aperta tra le potenze mondiali. Ormai l’obiettivo degli architetti sembra proprio quello di voler fare l’impossibile, e la sfida è a colpi di progetti ed eccessi. Ed è proprio la fame di abbattere record, la voglia di andare oltre i limiti esistenti e di aggiudicarsi il primato nel mondo, a spingere imprenditori, sceicchi ed aziende a lanciarsi in imprese miliardarie e ad avvicinarsi sempre più a “toccare il cielo con un dito”.

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