“Hellvisback”, l’album rap più venduto in Italia nel 2016, tour da cinquanta date che è andato completamente sold-out anche all’Obihall di Firenze, milioni di click su Youtube e social, dischi d’oro, di platino e sicuramente molto altro in futuro. Milioni sono i riconoscimenti, ma quello che conta realmente è da sempre la musica. Innovativa, fresca e originale, in un solo anno Maurizio Pisciottu, sardo e originario di Olbia, meglio conosciuto come Salmo, è riuscito a conquistare la scena del rap italiano, introducendovi elementi di elettronica e rap hardcore come qui in Italia non si era mai visto, o meglio, ascoltato.

Tutto cominciò partecipando in vari gruppi hardcore, come gli “Skasico” (con cui ha prodotto 3 album e girato l’Europa), i “Three Pigs” ed i “To Ed Gein”, con cui ha partecipato all’Heineken Jammin Festival di Venezia nel 2008.

Approdò definitivamente al rap nel 2011 producendo il suo primo album “The Island Chainsaw Massacre” costituito da basi elettroniche e rap anni ’90, una vera e propria rivoluzione per il panorama rap italiano.

Lo stesso anno si trasferisce a Milano  a inizio 2012  in una sola settimana darà vita a “Tanta Roba” (etichetta discografica italiana) l’album della sua nascita “Death USB“. Primo in poco tempo nella classifica di iTunes.

Nel 2013 è uscito, sempre per Tanta Roba, il nuovo album “Midnite”, il quale ha raggiunto, dopo una settimana dall’uscita, il primo posto tra gli album più venduti in Italia fino ad arrivare alla conquista del disco d’oro.

Nel 2014 Salmo ha annunciato la propria uscita dall’etichetta “Tanta Roba” per iniziare il suo nuovo progetto discografico in “Machete Empire” con la quale produrrà  nel 2016 il suo album più recente “Hellvisback”, certificato fin da subito disco di platino. Salmo, diventa così, l’artista rap italiano in testa ai big della musica italiana e internazionale.

Venerdì 12 maggio all’Obihall di Firenze, attraverso il suo ultimo album, ha dimostrato tutte le sue doti da cantante live, attività che occupa un posto centrale nel genio dell’artista che trova sul palco la sua naturale dimensione, a contatto col suo pubblico autentico come il suo personaggio dotato di “maschera” e microfono. Obihall in versione pacchetto completo: fan, ambulanze e servizio d’ordine. Pubblico in delirio per pezzi come “1984”,io sono qui” e “mic taser”, il tutto ornato da ragazze strillanti e spintoni di ogni genere dovute alle emozioni date dai suoi brani e dalla base di dj Slait, fidato amico dell’artista. Unica pecca  il concerto al “chiuso”, tante persone e poca areazione del locale.

I brani musicati toccano tematiche ruvide, si rivolgono a gente arrabbiata, soprattutto ai giovani, lasciando trasparire una forte negatività. Non è il massimo per chi sogna o vuole sognare un futuro diverso, ma d’altronde Salmo racconta solo ciò che vede e senza prendere in giro nessuno.

“Questa generazione non crede ai politici o ai santi, credono soltanto ai cantanti” (S.A.L.M.O.)

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