Un venerdì sera di fine maggio. L’aria piena di luce porta promesse di estate a tutti – tranne forse che ai maturandi. Un venerdì sera di fine maggio il Liceo Da Vinci canta.

Anche a cose normali, la scuola può vantare la presenza di una comunità unita oltre la media, ma stasera l’atrio diventa una melting pot in cui si incontrano le gerarchie (dirigente insegnanti studenti e i rispettivi accompagnatori), e i solchi tra i ruoli sfumano più del solito nel tepore della tarda primavera.

Tutti nell’atrio (anche qualche faccia che al Da Vinci non compare da un anno o due, e se in questa occasione sono tornati, qualcosa starà pur a significare) ad ascoltare la seconda versione di Singing Overnight, cortesia degli studenti del corso di canto moderno, dopo il primo successo nel periodo natalizio.

Sette tra ragazze e ragazzi diretti dal Maestro Edoardo Ballerini (laureato con il massimo dei voti all’ISSM Rinaldo Franci di Siena), sette storie diverse e altrettante passioni che portano tutte lo stesso nome. Qualcuno ha iniziato a cantare da una manciata di mesi, qualcun altro con la musica ha una relazione di oltre un decennio. Tutti impugnano il microfono con la confidenza di un addetto ai lavori – e lo sono davvero.

E insieme a loro canta il liceo: chi mima il testo a fior di labbra, chi annuisce a ritmo, chi riconoscendo la canzone perde il controllo, e finché non torna in sé aggiunge la propria voce alla musica.

Stasera, i ragazzi del corso di canto sono il collante che salda insieme la comunità liceale.

È anche questa l’importanza di corsi del genere: offrire ai partecipanti (e, in occasioni simili, estenderla anche agli spettatori) una loro comunità in cui identificarsi, perché è questa una delle chiavi di volta che rende una scuola qualcosa di più di un luogo di lavoro.

Ma non solo. Si chieda a chiunque, e chiunque darà la stessa risposta: e cioè che sì, loro la musica la amano. Oggi tutti amano la musica, ma di rado l’amore va molto oltre il cavo degli auricolari pigiati nelle orecchie. Non che ci sia qualcosa di sbagliato.

Quando però si è pronti a fare un passo avanti in questo rapporto, è importante che ci sia qualcuno pronto a indicare la giusta via.

Sulle attività extra-scolastiche il Da Vinci non lesina. Va fiero della sua pletora di possibilità che si spinge ben oltre i confini dell’indirizzo scientifico della scuola.

E così, una sera di fine maggio, il Da Vinci canta.

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