Quest’anno il Mugello ha regalato emozioni indimenticabili. Sono almeno tre i motivi per cui ricordarlo.

La pole di Valentino

È incredibile come il dottore, ormai 39enne, riesca a far continuare a sognare i suoi fans. I record che porta a casa dopo questo fine settimana non sono affatto pochi.

Si guadagna la pole con un fantastico tempo di 1’46″20 che diventa il nuovo record della pista e la sua 65esima pole in carriera (pole che non otteneva da Montegi 2016).

È il più anziano dei piloti ad ottenere una pole, battendo Jeremy McWilliams, allora con l’età di 38 anni e 6 mesi, a Phillip Island 2002.

È il primo pilota ad ottenere 7 pole in un unico circuito, battendo le 6 di Doohan al Mugello e Marc Marquez ad Austin.

Nessun pilota è salito sul podio al Mugello tante volte quante Valentino Rossi: una in 125cc, una in 250cc e ben sette nella MotoGP.

 

“Sono contentissimo, sinceramente è una sorpresa”, ha commentato Valentino ai microfoni di Sky Sport. “Fare la pole al Mugello è sempre speciale, mi sono goduto pian piano il giro dopo le prove a salutare tutti. E’ stato bello, anche perché era da tanto che non facevo la pole e farlo qui è super”.

 

Il segreto, secondo Vale, è stato il casco tricolore che ha sfoggiato sabato durante le prove in occasione della festa della Repubblica.

 

Il primo gradino

Jorge Lorenzo torna ad essere “el martillo” (così lo chiamano gli spagnoli) ottenendo il primo posto dopo ben due stagioni di assenza dal primo gradino del podio.  “Sono molto felice! Avevo detto che vincere al Mugello con la Ducati per me era un sogno e oggi questo sogno si è realizzato” ha commentato Lorenzo. A svoltare la situazione sono state le modifiche apportate alla moto, grazie alle quali Lorenzo si è sentito, per la prima volta, perfettamente a suo agio in sella alla Ducati. Alcune piccole modifiche alla moto ed il cambiamento al serbatoio gli consente di avere più appoggio e supporto durante la frenata.

 

È stato un fulmine, partendo dalla seconda casella, si è piazzato fin da subito in testa al gruppo e nessuno, durante l’intera gara, è riuscito a metterlo in difficoltà. Ha battuto come un martello, è sempre stato costante, mantenendo il passo di 1’48’’ che lo ha portato ad accumulare un distacco di ben 6’’ dalla seconda moto.

 

La caduta

Nonostante Marquez parta dall’ultima casella dalla seconda fila, dopo aver dato una sportellata a Petrucci che gli ha causato il settimo posto, riesce a piazzarsi dietro Lorenzo. Tuttavia alla curva Scarperia-Palagio del terzo giro, dopo aver perso l’anteriore, il colpo di reni-ginocchio per sollevare la sua Honda non gli riesce e finisce nella ghiaia. Nonostante la caduta rimette in gara la sua moto, ma ottenendo solo il 18 posto.

 

A giocarsi la gara sono Dovizioso, Rossi e Iannone.
Andrea Dovizioso ha un buon passo, ma non riesce ad essere abbastanza decisivo a causa di una scelta di gomme sbagliata. Dopo la caduta dello spagnolo, Dovizioso si  aggiudica il secondo gradino del podio. Rossi e Iannone si contendono il terzo posto finché non lo ottiene Vale scatenando la gioia dell’immensa tribuna gialla che è già esaltata per la caduta del rivale.

La doppietta rossa della Ducati sul podio e gli italiani sul secondo e terzo scalino hanno reso il podio un orgoglio italiano.

 

Rimanendo in tema, un’ultima parola la meritano le Frecce Tricolori che hanno colorato il Mugello Circuit regalando, non solo agli appassionati di moto ma a tutto il Mugello, uno spettacolo mozzafiato. Appena finito l’inno di Mameli, cantato in coro da tutto il pubblico, la formazione, composta da nove aerei MB-339PAN, ha sorvolato il circuito pochi minuti prima dell’accensione dei semafori formando un looping perfetto.

 

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