Una volta -anzi, più indietro di una volta- c’era solo un modo per vedere le partite di calcio, quello più vero, comprare il biglietto e andare allo stadio. Ma dalla vecchia radiolina che trasmetteva tutte le partite in diretta al cult di Novantesimo minuto di tempo ne è passato e i tifosi hanno iniziato a non accontentarsi più di una semplice radiocronaca o degli highlights a fine gara, preferendo assistere alle partite comodi sul divano di casa. Beh, come biasimarli d’altronde, prendere gelo e pioggia sugli spalti di un vecchio stadio non ha niente a che vedere con lo stare in panciolle in casa davanti a uno schermo piatto. Questo però ha i suoi prezzi e le emittenti televisive cercano da anni di strappare la gente dagli stadi offrendo loro abbonamenti vantaggiosi, più di quelli per andare in curva. Se gli altri anni però il calcio in tv era rimasto su costi più o meno decenti, quest’anno ci ha pensato Lega di Serie A a far impazzire i tifosi italiani.

Come per ogni stagione, o triennio sportivo che dir si voglia, viene fatta un’asta tra le emittenti tv per aggiudicarsi i diritti delle partite, soldi che poi finiscono nelle mani dei club a seconda del proprio bacino d’utenza (chi ha più tifosi prende di più ecc). All’asta di giugno erano stati gli spagnoli di Mediapro ad aggiudicarsi tutto il campionato italiano per circa un miliardo di euro; quando però la Lega ha scoperto che quell’emittente non poteva garantire tutto quel denaro ecco che si è dovuta rifare l’asta. A questa seconda hanno preso parte solo due broadcaster, ovvero Sky e Perform, che si sono spartiti i diritti acquistati: ai primi 7 partite su 10 ogni giornata; ai secondi le 3 mancanti. Le differenze rispetto agli anni passati sono state quindi due: Sky non garantirà tutte le 380 partite del campionato e Mediaset Premium si è rifiutata di prendere parte all’asta. Questo ha comportato una profonda indignazione e malcontento negli abbonati alla nota tv di Berlusconi che hanno già minacciato di disdire il proprio abbonamento.

Con Premium fuori gioco, la nuova comparsa sulla scena, Dazn (del gruppo Perform), ha potuto mettersi in luce anche sulla scena italiana dopo gli streaming in Canada, Giappone e Germania. Streaming, appunto, una parola nuova per molti abbonati al calcio in tv, soprattutto tra quelli più attempati, cioè la possibilità di vedere il calcio solo su Internet. Uno shock per molti tifosi, abituati a godersi tutto il meglio del loro campionato sullo “schermo grande” di casa e ora costretti a doverlo vedere su quello “piccolo” del computer. Una banalità penseranno in molti;  nel 2018 chi è che non sa usare il pc si domanderanno altri. La risposta è semplice e per nulla scontata: gli anziani. Sì, perché se le emittenti televisive navigano nell’oro questo è grazie alla grande parte delle pensioni che ogni mese i nonni di casa pagano in bolletta. Per ovvi motivi quest’ultimi preferiscono di gran lunga il divano al seggiolino dello stadio e per questo vorrebbero poter vedere la propria squadra schiacciando un solo tasto del telecomando. Cosa che da quest’anno non sarà più possibile. Con l’arrivo di Dazn, appunto, il calcio italiano si sposta dalle tv ai device mobili come pc, tablet, smartphone, console per videogiochi e già questa consisterebbe in una prima nuova scomodità, visto che non tutti possiedono connessioni Internet veloci e la partita vista sul telefonino non la consiglia di certo l’oculista; la seconda sta nel fatto di non poter più vedere tutta la Serie A con un unico abbonamento. Sky e Premium si sono sì accordate con Dazn per acquistare le partite mancanti, ma non saranno loro a pagarle. Sulla tv di Murdoch si dovrà pagare 7,99€ in più rispetto al canone mensile per accedere ai contenuti Dazn che, così integrati, daranno la disponibilità di tutto il campionato (per tre decimi solo online); mentre Premium ha stabilito il prezzo fisso di 19,90€ per vedere solo Dazn (e le serie tv) e solo in streaming online. Le indiscrezioni parlano anche di un possibile accordo tra Perform e le principali compagnie telefoniche italiane per spostare il calcio ancora più lontano dai suoi confini originari.

Ricapitolando, con Sky si avrà la possibilità di vedere tutta la Serie A per la modica cifra di 50€ mensili senza considerare il fatto che per vedere anche le 3 partite di Dazn in tv sarà necessario l’acquisto del decoder di ultima generazione Sky Q, anche questo scontatissimo a soli 100€.

Le novità però non finiscono qui: perché se da una parte la Lega sta cercando di modernizzare e rendere più digitale il proprio campionato, dall’altra fa di tutto per riportalo a come si vedeva 40 anni fa, ovvero dentro i cinema e i teatri. Nell’ultima assemblea è stata infatti resa nota questa “innovazione”: calcio trasmesso nei cinema e teatri purchè distino almeno 80km dal luogo della partita (cioè lo stadio), un’oppurtunità unica quindi per tutti quelli che vivono in collina e non sanno nemmeno di che colore è la maglia del Frosinone -e forse nemmeno gli interessa-.

Altre novità comunque aspettano solo di essere svelate agli abbonati televisivi che si apprestano a disdire in fretta il proprio abbonamento per cambiare sport e cercarne uno che sia più facile e meno costoso da seguire in televisione. D’altronde, il calcio è lo sport di tutti…(i ricchi)

 

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