A dividere Fiorentina e Sampdoria c’erano solo 3 punti, due squadre alla pari in uno scontro diretto dal sapore d’Europa; le aspettative alla vigilia della partita erano alte, e sono state rispettate.

Al Franchi andava di scena la prima giornata di ritorno del campionato, dopo la sosta natalizia, e gli ospiti non erano dei più graditi per i ragazzi di Pioli. La Fiorentina si ripresentava davanti al suo pubblico con un nuovo volto in formazione, quello del colombiano Luis Muriel, approdato a Firenze nel corso del calciomercato corrente. L’ex Sampdoria -tra le altre- aveva già fatto registrare dei minuti in campo nella trasferta di Coppa Italia a Torino, non eccellendo però nel ruolo di prima punta che Pioli gli aveva riservato. Oggi, invece, è stato inserito nel tridente “pesante” al fianco di Simeone e Chiesa e la sua prestazione, nonostante abbia toccato veramente poche volte il pallone, è stato a dir poco devastante. Sfortunatamente per i tifosi viola, non c’è stata solo la sua doppietta nel tabellino dei marcatori, anzi, la Fiesole si è vista sfumare due volte la vittoria e alla fine è quasi arrivata una sconfitta. Ma ripercorriamo dall’inizio quello che è stato un rocambolesco 3-3 per la squadra viola.

I primi 15′ del match, come tante volte è successo in questa stagione, sono stati a tinte viola, con una Sampdoria stretta nella sua metà campo a subire le giocate di Chiesa da una parte e di Muriel dall’altra. Nonostante la partenza a handicap, la squadra di Giampaolo è riuscita a mantenere a porta inviolata, fino a quando la serpentina ubriacante di Muriel non è scesa sull’erba del Franchi e ha regalato la prima gioia ai suoi nuovi tifosi. Classico gol dell’ex, 1-0 Fiorentina. Partita indirizzata sul binario giusto… neanche il tempo di dirlo. Una sciagurata entrata di Edimilson è costata alla mezz’ala viola il secondo giallo con conseguente uscita dal campo anticipata per l’incredulità di Chiesa e compagni, consapevoli che quel rosso estratto dall’arbitro sia stato un regalo che Fernandes ha fatto alla squadra sbagliata. Passano pochi minuti e l’inferiorità numerica si fa già sentire: punizione dal limite per gli ospiti e Ramirez trasforma in rete. Le squadre rientrano negli spogliatoi con il risultato di 1-1.

Alla ripresa in campo Simeone si accomoda in panchina lasciando spazio a Dabo, incaricato dal mister di ristabilire l’equilibrio in mediana perso con l’espulsione di Edimilson. Ma insieme al sole, ad aver lasciato il terreno di gioco all’inizio del secondo tempo, è stata anche la squadra di Pioli che ha subito le seppur timide avanzate blucerchiate per colpa di un Quagliarella -fino a quel momento- spento. L’attacco viola, orfano del cholito e ridisegnato con Muriel prima punta, ha faticato a prendere in mano le redini della partita per la seconda volta, fino a quando, anche stavolta, ancora una cavalcata di Muriel ha riportato la Fiorentina in vantaggio. Stop a seguire con dribbling annesso a centrocampo per saltare un blucerchiato, palla in avanti e corsa di 50m conclusa con un destro all’angolino a spiazzare Audero. Estasi. Una giocata da fuoriclasse vero che fa il paio con quella vista nel primo tempo, sebbene meno spettacolare. Risultato in pugno stavolta per la Fiorentina…no, nemmeno stavolta. Il man of the match Muriel esce dal campo ricevendo la standing ovation del pubblico di fede viola per far posto a Laurini che, secondo la logica di Pioli, avrebbe dovuto trasformare la difesa -passando a 5 dietro-, ma che invece ha sortito soltanto l’effetto di schiacciare la squadra, in 10 uomini, nella propria metà campo. Se ci aggiungiamo poi la seconda ingenuità del pomeriggio (Victor Hugo fa “un mani” evitabile in area di rigore) il gioco è fatto. Quagliarella dal dischetto -figurati se sbaglia- realizza il pareggio. Rimontati per la seconda volta, e innervositi da un arbitraggio ambiguamente di parte, i viola subiscono anche la beffa della doppietta del 9 doriano e vanno incontro a un’assurda, ed immeritata, sconfitta. Solo il gol in extremis di Pezzella sugli esiti di una punizione da metà campo regalerà alla fine il pareggio dal sapore agrodolce alla viola.

Non è bastato quindi un super Muriel per battere una Sampdoria ben messa in campo, ma fragile in difesa, a una Fiorentina che, considerato tutto quello che è successo nei 90′ di gioco, può ritenersi soddisfatta per aver acciuffato un punticino allo scadere del tempo.

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