Ormai tutti conosciamo o abbiamo già sentito il termine Hikikomori, persone per lo più ragazzi che decidono di isolarsi in casa e di perdere ogni contatto con l’esterno, vivendo su internet in un mondo che alla fine non è quello reale. Quello che però sembrava essere solo un problema riguardante le ultime generazioni è risultato essere molto più ampio. Negli ultimi anni sono sempre più frequenti i casi di morte di persone per la maggior parte anziane che prendono il nome di Kodokushi ; la particolarità ? Le persone etichettate in questo modo sono tutte morte nelle loro case in completa solitudine.
Il termine Kodokushi vuol dire letteralmente “morte solitaria” , le persone per varie ragioni decidono di isolarsi nelle loro case , bloccando qualsiasi tipo di contatto esterno finendo per morire da sole nelle proprie abitazioni per poi finire per essere ritrovate anche molti anni dopo l’effettivo decesso. Cosa può spingere queste persone a tagliare completamente i rapporti con il mondo esterno? Come detto poc’anzi questo fenomeno è peculiare delle generazioni più anziane, il Giappone è un paese con un età media molto alta (70 anni) con quindi un elevato numero di anziani, questo dato ha portato si che vi sia un elevata domanda per case di riposo o strutture adibite a persone di età avanzata, domanda che non può essere soddisfatta e che ha portato ad un aumento dei prezzi per queste strutture di mantenimento . I Kodokushi quindi sono per lo più persone che magari non avendo le possibilità economiche per vivere in queste strutture finiscano col vivere da sole nelle proprie abitazioni lasciate completamente sole da amici e familiari, tuttavia non è il solo motivo.
Le ragioni che portano queste persone a diventare dei veri e propri eremiti casalinghi è molto più intrinseca e radicata nella società giapponese. Il Giappone è un paese che ha visto grandi cambiamenti nello stile di vita e in così poco tempo; la popolazione frammentata con un 30% della popolazione di età avanzata, una eccessiva longevità degli anziani ed una estrema pervasività del lavoro nella vita dei giovani ha portato alla crisi del tradizionale nucleo famigliare, in Giappone in sostanza si nasce, si vive e si muore soli. Il fenomeno del Kodokushi non a caso è pressoché sconosciuto nelle aree rurali dove a quanto pare i vecchi stili di vita evitano la disgregazione delle famiglie mentre è molto diffuso nella capitale Tokyo e nelle principali metropoli giapponesi . Il dato più agghiacciante però riguarda l’età delle vittime di questo fenomeno, il 25% è di età compresa tra i 40 ed i 50 anni , chi è anziano quindi molto probabilmente muore vedovo e solo mentre chi giovane scapolo è in molti casi vittima anche di un altro fenomeno chiamato Karoshi ovvero la morte per il troppo lavoro.
Nonostante dal 2014 i casi di morte solitaria siano in forte aumento il governo giapponese non ha preso una vera e propria posizione in merito, in oltre è sempre molto difficile prevenire questi casi visto che la mancanza di legami affettivi non solo impedisce un aiuto alle persone affette da questa malattia ma finisce addirittura che i corpi delle vittime vengano ritrovati anche parecchi anni dopo, proprio per questo sono nate varie associazioni adibite alla pulizia dei vari “appartamenti tomba” e la legislazione giapponese ha solo emanato una legge per la distribuzione dei beni della vittima nel caso fosse proprietaria di oggetti di valore, che in assenza di familiari andrebbero al proprietario dell’immobile.
Il Kodokushi insieme all’ Hikikomori sono solo alcuni dei tanti segnali che la popolazione giapponese sta mandando , segnali che parlano di una popolazione che non regge i ritmi forsennati di una società come quella giapponese che vede l’uomo solo come numero e macchina da lavoro con la sola ambizione di raggiungere il successo , chi non riesce finisce solo e dimenticato.

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