Armine Harutyunyan, la 23enne modella di Gucci da oltre un anno, e dalla bellezza non convenzionale, è in questi giorni al centro di varie critiche da parte del mondo social italiano. Nata nel 1997, alta 175 cm e nipote del famoso pittore armeno Khachatur Azizyan, Armine aveva inizialmente scelto di seguire la carriera del nonno e si è laureata in Graphic Design allo Yerevan State Institute of Fine Arts and Theatre. Solo per caso è stata vista da un talent scout di Gucci a Berlino ed è piaciuta subito al direttore creativo nonché stilista Alessandro Michele, tant’è che è stata segnalata da Gucci come una delle 100 donne più belle del mondo. Nel 2019, quando la ragazza sfilò alla Milano Fashion Week per la collezione Gucci primavera-estate 2020, iniziò tutto: la sua bellezza non ordinaria e non adatta ai canoni estetici dell’alta moda ha scaturito numerose disapprovazioni e da qui sono iniziati poi gli attacchi degli haters sui social. La modella è il bersaglio di innumerevoli critiche riguardanti il suo aspetto tanto che si parla anche di body-shaming. A tutto ciò si sono aggiunte anche le accuse di fascismo, derivate da una foto postata da Armine su instagram in cui fa il saluto romano davanti all’Altare della Patria, ma la ragazza ha poi precisato che si trattava di un semplice saluto come lo facevano nell’antica Roma.

Dobbiamo poi anche ricordarci che sono frequentemente le persone dette “leoni da tastiera” a scrivere tali commenti, persone che usano i media per sfogare la propria rabbia ma che, se ricevono una risposta, cambiano subito tono. Per due giorni c’è stata una vera e propria bufera di insulti e critiche verso la modella armena, a cui lei ha risposto sostenendo che le persone hanno paura della diversità e che non ha tempo di preoccuparsi di ciò che dicono. In un’intervista rilasciata a Repubblica ha raccontato di esserci rimasta male all’inizio, ma di aver capito che se non può mettere a tacere le persone, può perlomeno ignorarle, e perciò ha deciso di non rispondere alle critiche perché è molto sicura di sé stessa. Si è inoltre mostrata perplessa sul perché tutto ciò si sia scatenato in Italia solo ora, dopo un anno da quella sfilata. Più volte dopo la sfilata è stata attaccata anche in altri paesi e molto più violentemente, infatti le hanno pure creato una parodia, e per lei non è stato affatto facile ma è riuscita superare tutto questo grazie alla sua famiglia e ai suoi amici. Armine afferma di essersi sempre definita “una persona più che una faccia”. Gucci l’ha scelta come modella anche per cambiare le carte in tavola e per una volta scegliere un modello di bellezza fuori dagli schemi, in nome della “body positive”. Le modelle sono solitamente tutte belle, alte e magre, secondo quanto vogliono i vecchi standard, e per questo Gucci vuole creare un altro tipo di bellezza, quella vera, ingaggiando modelle “diverse”: per la linea beauty ha scelto infatti una modella con la sindrome di Down (questa è anche ovviamente una strategia di marketing). Il volto di Armine è diventato addirittura un murales in una periferia Napoli, dove il writer Raffo ha deciso di rappresentarla per appoggiarla e omaggiare lei e il suo coraggio ad affrontare tutte queste spiacevoli situazioni. La risposta della modella è stata “Thanks for magic”.
