“Il mio corpo è come una macchina: il motore avrà anche 80.000 chilometri, ma il guidatore ha solo 45 anni” (Piero Angela)

Ci lascia a 93 anni Piero Angela, una delle figure pilastro della nostra cultura e della divulgazione scientifica italiana. É deceduto dopo una lunga malattia nella notte tra il 12 e il 13 agosto: a darne annuncio è il figlio Alberto, che sui suoi profili social scrive “Buon viaggio papà”.

Nato a Torino il 22 dicembre 1928, inizialmente si avvicina alla musica jazz, passione in seguito messa in secondo piano per intraprendere nel 1952 la carriera giornalistica in Rai. Angela non abbandonò mai del tutto la musica, rimase sempre legato al jazz, al tal punto che durante le sue trasmissioni, quando trattava di musica, si esibiva al piano.

Piero Angela mentre suona il pianoforte

Dopo i primi incarichi come radiofonico e inviato giornalista, nel 1968 iniziò a realizzare documentari intitolati Il futuro nello spazio che seguivano l’operazione Apollo, iniziando così quella che sarà una lunga e numerosa serie di trasmissioni dedicate alla divulgazione scientifica tra cui Destinazione Uomo e Nel cosmo alla ricerca della vita. Arriva alla notorietà grazie a Quark, divenuto poi Superquark nel 1995: una serie originale e innovativa, volta a spiegare la scienza e i suoi rami a tutti, affrontando temi che vanno dalla natura alla medicina, dalla fisica alla biologia. Angela ha avuto un grande impatto sulla nostra cultura perché “è stato maestro della divulgazione scientifica, capace di entrare nelle case di generazioni di italiani […]” come detto dal premier Mario Draghi; è riuscito a parlare di scienza in modo semplice e garbato ma allo stesso tempo qualificato. È diventato così una figura popolare anche tra i giovani e gli studenti che amava incontrare nelle scuole.

Riguardo il suo lavoro di divulgatore scientifico, che ha continuato fino alla morte, Angela ha dichiarato: «Ho sempre cercato, nelle mie trasmissioni, di inserire elementi di “incontro” col pubblico, dal linguaggio alle “trovate”, dagli esempi alle “battute”, rifiutando quella finta “serietà” tanto cara all’ufficialità italiana in ogni campo. Io penso che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma.»

Nel 1989 è tra i fondatori del CICAP, l’associazione per il controllo sulle pseudoscienze, che si occupa di analizzare in modo critico e scientifico i fenomeni paranormali e delle pseudoscienze.

Tra i numerosi messaggi di cordoglio arriva anche quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «ha segnato in misura indimenticabile la storia della televisione in Italia, avvicinando fasce sempre più ampie di pubblico al mondo della cultura e della scienza promuovendone la diffusione in modo autorevole e coinvolgente.»

Anche Angela, che definiva morire ‘una scocciatura’, ha lasciato ai suoi spettatori una lettera, che non è solo un saluto ma un invito a continuare ciò che lui ha iniziato:

“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.

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