Per una sorta di deformazione professionale, quando usano il sostantivo “anno” gli insegnanti sottintendono quasi sempre l’aggettivo “scolastico” e solo raramente intendono quello solare. In questa prospettiva, l’anno non dura 12 mesi ma 9, non inizia a gennaio ma a settembre, per terminare a giugno. Ci stiamo quindi avvicinando alla fine di un altro anno, che è stato certamente intenso ed impegnativo, ricco e stimolante.
Per la comunità del nostro liceo, nato nell’anno scolastico 1923-24, quello che sta per concludersi è stato soprattutto l’anno del centenario, un annus mirabilis celebrato con una fitta serie di eventi di alto spessore e di indubbia qualità. Chiara Valerio, Gabriele Veneziano, Ugo De Servio, Mauro Savriè sono solo alcuni dei nomi di personalità di rilievo che i nostri studenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare ed incontrare. Dietro ad ogni iniziativa, il lavoro di una comunità educante che quotidianamente si spende e fatica per realizzare un progetto comune: rendere la scuola un luogo di crescita, umana, morale e culturale.
Anche per il Leo Magazine, quest’anno è stato denso di soddisfazioni e gratificazioni. Abbiamo iniziato ad ottobre con la presentazione del quarto volume dei nostri articoli, E quindi uscimmo a riveder le stelle, in Palazzo Vecchio, alla presenza della Vicesindaca di Firenze, Alessia Bettini, per poi continuare il mese successivo con il convegno su Maria Antonietta, arricchito e reso ancor più interessante dai documenti inediti proposti dal prof. Domenico Savini, fino ad arrivare, nel mese scorso, alla presentazione della serie televisiva Rai Mameli, in compagnia dello scrittore Giulio Leoni. Questi sono solo alcuni degli eventi organizzati e promossi dalla nostra testata, con cui sono orgogliosa di collaborare.
Quest’anno si chiude, dunque, con un bilancio decisamente positivo fatto di sfide raccolte e vinte, anche grazie ad un efficace e condiviso lavoro di squadra. Per questo desidero ringraziare innanzitutto la Dirigente Scolastica del nostro liceo nonché editore del Leo Magazine, Dott.ssa Annalisa Savino, per la costanza del suo supporto e della sua collaborazione. Un sincero ringraziamento anche all’amico e collega, prof. Domenico Del Nero, per avermi coinvolta in questa vivace avventura e l’augurio di buon lavoro al nostro nuovo caporedattore, Ferdinando. Ringrazio, infine, tutti coloro che, con i loro articoli ed i loro contributi, hanno collaborato per portare avanti questo ambizioso progetto, in particolare quanti si sono cimentati nello scrivere articoli in lingua inglese, passati tra le mie mani per la revisione finale: spero che l’anno prossimo ne saranno pubblicati ancora di più!
E’ ormai suonata la campanella più attesa e desiderata dell’intero anno scolastico: quella dell’ultimo giorno di scuola. Per molti un suono che profuma di libertà, di estate, di svago e di vacanze. Per quanti, invece, affronteranno l’esame di Stato, l’ultima campanella rappresenterà il suono di un nuovo inizio, di un nuovo percorso di vita. Approfitto quindi di questo spazio per rivolgere un augurio a tutte le classi quinte del nostro liceo che a breve affronteranno il temutissimo esame. Il loro percorso liceale è cominciato l’anno della pandemia ed è stato segnato dal lockdown con tutte le sue difficoltà e restrizioni: proprio per questo, auguro di cuore a tutti/e i/le maturandi/e che, ad un inizio così difficile, faccia seguito un finale sereno e gratificante, il giusto coronamento del loro studio quinquennale. Riservo un saluto ed un augurio speciale alla mia 5°Fsa: in quattro anni abbiamo costruito un progetto insieme e insieme abbiamo condiviso tanto, soprattutto la splendida fatica che si fa a crescere. Non accompagnerò questa classe nella sua tappa finale, quella dell’esame di Stato, ma sono certa che tutti loro taglieranno il traguardo con l’entusiasmo e lo slancio che li hanno sempre contraddistinti. In bocca al lupo, ragazzi!
Last but not least, un affettuoso saluto anche ai pensionandi, colleghi e colleghe che, in lunghi anni di lavoro, hanno insegnato nel senso etimologico di questo termine, ossia imprimendo un segno nelle menti e nei cuori dei loro studenti. Quest’anno, in particolare, lasceranno l’insegnamento delle vere e proprie istituzioni nell’istituzione del nostro liceo: speriamo di incontrarci in altri contesti ed in altre occasioni, non più come colleghi ma sempre come amici.
E con tutti gli altri ci rivedremo a settembre, anzi ci rivedremo…l’anno prossimo!