tini natalizi locali, una Bmw nera fila a alta velocità, colpendo le persone e causando il panico tra la folla, arrivando a totalizzare 5 morti e 200 feriti. L’autista è stato fermato ed identificato come Taleb Abdulmohsen, un medico saudita di 50 anni.

Aveva noleggiato l’auto nel pomeriggio per attuare una tattica terroristica, già comune in molti luoghi, che consiste proprio nel noleggiare veicoli senza destare sospetti e usarlo per attentati del genere. Questo genere di crimine venne già attuato il 19 dicembre 2016, dal tunisino Anis Amri, che causò 13 morti e 56 feriti piombando sulla folla con un camion, colpendo la Germania di Angela Merkel per la prima volta.

Gli interventi

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha visitato Magdeburgo, esprimendo il proprio cordoglio e la sua gratitudine ai soccorritori, che hanno montato tende bianche per ospitare quelli con ferite leggere e portano i feriti in ospedale. “Ora è importante indagare con la massima precisione e accuratezza” annuncia inoltre Scholz.

Tutti i leader sono intervenuti, fra cui anche Alice Weidel, a capo dell’estrema destra dell’AfD, che ha espresso il proprio sconforto e ha incolpato le autorità per aver reso possibile un tale avvenimento.

Anche altre importanti figure a livello mondiale hanno espresso il loro supporto, fra cui Joe Biden, il presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella e Papa Francesco.

La mira sull’area bambini

La Bmw, sfrecciando a zig-zag tra la folla per fare il maggior numero di vittime possibile, mirava a raggiungere la zona del mercatino che ospitava il maggior numero di bambini, in quanto era dedicata a personaggi delle favole.

Una madre racconta di aver visto la Bmw che veniva nella loro direzione, puntando lei e le altre famiglie, così si era buttata al lato con il figlio e si sono salvati. “Saranno certamente morti dei bambini” dice lei, sfortunatamente corretta in quanto fra i 5 morti uno è un bambino di soli 9 anni.

L’omicida

L’assasino Taleb Abduslmohsen ha una storia molto controversa. Entrato come rifugiato in Germania, lavorava come psichiatra nel carcere di Bernburg. I colleghi dicono che da ottobre non si presentava a lavoro per malattia e che il suo attivismo anti islamico lo aveva portato al delirio.

Era simpatizzante di estrema destra, ma Alice Weidel si affrettò a segnalare che Taleb non era ufficialmente membro del suo partito e non aveva mai chiesto di iscriversi.

Aveva un profilo su X con 43.000 followers su cui postava spesso foto di armi e era stato intervistato alcune volte in trasmissioni televisive, ottenendo una discreta fama. Sul profilo propagandava idee di vendetta e messaggi di morte verso alcuni soggetti che odiava, come la stessa Angela Merkel che accusava di voler “islamizzare” l’Europa con un progetto segreto. Vedeva infatti complotti ovunque e complottisti in molti soggetti

 Inoltre si lamentava del trattamento delle persone con origini islamiche ma atee e mostrava apertamente un profondo disprezzo verso i musulmani rifugiati e la loro religione.

E’ fortemente contrario all’islam e ateo, così dopo aver diffamato la propria religione si vide costretto a rifugiarsi in Germania, dove vennero ignorate le segnalazioni saudite contro di lui e il suo atteggiamento sui social media. Durante gli ultimi tempi prima dell’attentato era in un periodo di isolamento sociale. Il suo ultimo post fu: ”Io dichiaro responsabile il popolo tedesco della morte di Socrate”, alludendo a sé stesso. Il giorno prima non si era presentato a un’udienza in tribunale accusato di abuso dei numeri d’emergenza e il giorno dopo noleggiò il veicolo, prese delle droghe -confermato dai test- e diede inizio alla strage.

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