Il giorno Martedì 4 Marzo ha avuto luogo al Teatro del Maggio Musicale la conferenza stampa riguardante il nuovo allestimento di Norma di Vincenzo Bellini. L’incontro è stato moderato dal sovrintendente Carlo Fuortes e alla quale erano presenti il soprano Jessica Pratt, che interpreta Norma, Andrea De Rosa, il regista, il maestro concertatore e direttore Michele Spotti, Maria Laura Iacobellis nei panni di Adalgisa, Mert Süngü che avrà il ruolo di Pollione, Riccardo Zanellato che è Oroveso, Elizaveta Shuvalova che interpreta il personaggio di Clotilde e Hou Yaozhou che veste i panni di Flavio. Questa è la prima volta dopo 45 anni che il capolavoro di Bellini fa ritorno sul palco del Maggio, con un allestimento che la differenzia completamente dalle ultime rappresentazioni fiorentine.
Fuortes apre la conferenza giustificando l’assenza dell’opera dal teatro, dicendo che, per presentare un capolavoro del genere, c’è bisogno di un soprano all’altezza del ruolo. La grandezza che il Maggio ha cercato per tutti questi anni, è stata trovata in Jessica Pratt, soprano che debuttò nel 2007 in Lucia di Lammermoor, di Gaetano Donizetti e definita dallo stesso Fuortes una voce unica nel suo genere. Il suo ritorno, che segna un debutto anche molto atteso, è quello di un’artista ormai ‘di casa’ al Teatro del Maggio, Jessica Pratt, di nuovo protagonista in scena dopo la strepitosa serata di presentazione del suo disco Delirio, inciso proprio al Maggio con l’Orchestra e il Coro del Teatro. Riguardo a Norma dice: “È sempre un enorme piacere poter essere nuovamente qui a Firenze, che ormai sento come la mia città, e poter lavorare ancora con questa formidabile Orchestra e con il Coro del Maggio. La parte di Norma, come risaputo, è davvero molto complessa; è impegnativa da un punto di vista drammatico e una vera sfida dal punto di vista vocale. Serve infatti una grande abilità non solo lirica, ma anche belcantista, e questo per poter abbracciare tutte le sfumature richieste da questo grande capolavoro di Bellini. Per me sarà il debutto come Norma e ho trovato in questo personaggio una grande forza, ma è al contempo molto vulnerabile: è davvero un’opera affascinante che non vedo l’ora di affrontare. Insieme a Andrea De Rosa, con cui ho già collaborato in un’opera di Bellini (I puritani), stiamo facendo un lavoro davvero rimarcabile poiché mi rispecchio molto nel suo approccio a questa produzione in cui il regista ha cercato di ‘scavare’ nell’anima del personaggio, evitando di farne una semplice caricatura”.
Parlando di questo nuovo allestimento Andrea De Rosa, che torna a curare uno spettacolo a Firenze dopo essere stato assistente di Mario Martone per l’Antigone che aprì il 70º Festival del Maggio e aver messo in scena Goyescas di Enrique Granados del gennaio 2016, ha sottolineato come la ‘sua’ Norma non punta a ricostruire in modo certosino gli ambienti descritti nel libretto ma neppure ad attualizzarlo in modo eccessivo, infatti definisce il suo allestimento di Norma una reinterpretazione, vale a dire la traduzione del contesto dell’opera in ottica moderna dicendo che: “Non ci troviamo esattamente nella Gallia invasa dai romani, ma siamo comunque in un qualche Paese occupato da milizie straniere. Pensando invece ai soldati invasori, che sono parte essenziale della vicenda, e per dar corpo alla loro ferocia, ci siamo ricordati delle sevizie perpetrate dai militari statunitensi a danno dei detenuti nel carcere iracheno di Abu Ghraib”.
Un altro aspetto decisamente importante che ha rappresentato una sfida per la regia, sono le dimensioni del teatro che, per quanto sia magnifico a livello estetico e di acustica, ha dato problemi nella messa in funzione dei nuovi ponti mobili della Sala Grande del Maggio, essenziali per questa nuova messinscena: “L’opera richiede una doppia scenografia, ossia una esterna per il plot storico, quello della dominazione romana sulla Gallia, l’altra interna per il plot privato, la vicenda intima di Norma, Pollione e Adalgisa, in cui ho chiesto ai cantanti di recitare come attori di prosa: per passare rapidamente da una scenografia all’altra, il Teatro del Maggio mette in funzione per la prima volta il nuovo sistema di ponti mobili.” dice il regista.
La prima recita è in cartellone domenica 9 marzo alle ore 17; altri tre sono gli spettacoli in programma: l’11 e il 14 marzo alle ore 20 e il 16 marzo alle ore 15:30.
Foto (dalle prove) di Michele Monasta (ufficio stampa MMF)