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RICERCATO PER 160 STUPRI, ITALIANO FERMATO IN FRANCIA

Un cittadino italiano di 52 anni, secondo quanto riportato da fonti investigative, è stato fermato in Francia, a Rumersheim, vicino Strasburgo, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Germania, perché sospettato di avere commesso 160 stupri e aggressioni sessuali su minorenni. Lo riporta anche la stampa francese. 

Sono questi presunti reati che hanno fatto scattare, in Francia, il fermo per il sospetto stupratore seriale, italiano ma residente in Germania. L’arresto risale al 16 ottobre 2020 nel sud dell’Alsazia a casa di uno dei suoi compagni. 

L’uomo, identificato come Cosimo Chionna è detenuto attualmente nel carcere francese di Colmar in attesa della sua resa alle autorità tedesche. Secondo gli elementi a disposizione della Bnrf, l’uomo, dal novembre 2000, avrebbe anche abusato di varie minorenni per dieci anni. Gli episodi risalgono agli anni compresi tra il 2000 e il 2014 in Germania, le vittime sarebbero anche le figlie delle varie compagne che Chionna ha cambiato nel corso di questi quattordici anni. Gli episodi sono avvenuti tutti in Germania, dove è stato spiccato il mandato d’arresto europeo. Per le autorità francesi che hanno effettuato il fermo, sarebbe fuggito dalla Germania, intenzionato a rifarsi una vita, nascondendosi in Alsazia.

“Ha operato sempre nei confini degli ambiti familiari”, ha rivelato una fonte investigativa. E, per ora, non è chiaro se l’uomo possa aver agito o transitato anche in Italia, magari sfruttando gli appoggi di qualche complice.

Secondo la Brigade nationale de recherche des fugitifs (BNRF), la Germania ha aperto a carico dell’uomo 122 inchieste.

Le indagini tutt’ora sono state affidate alla polizia giudiziaria di Strasburgo. 

A quanto pare in Italia le cose non stanno migliorando granché su questo aspetto, o meglio: aumentano leggermente le condanne, ma la violenza sulle donne è stabile e ancora molto diffusa, la percentuale di chi denuncia è bassa e solo per la metà degli iscritti in procura si avvia un’azione penale. Nonostante si assista dal 2006 al 2014 a una leggera riduzione della violenza nel complesso, restano stabili le quote di donne vittime di violenza estrema (stupri e tentati stupri) e delle forme più efferate di violenza e soprattutto è aumentata la gravità delle violenze sessuali e fisiche. 

Anche la violenza sulle minori assume diverse forme: abusi, sfruttamento sessuale e abbandono. Nella maggior parte dei casi, ha delle gravi conseguenze per la salute della bambina, tanto dal punto di vista fisico quanto psicologico.

Inutile ribadire che nonostante il trascorrere del tempo, l’evoluzione e il progresso della società, le donne continuino ad essere vittime, il più delle volte inconsapevoli, delle persone che stanno loro accanto. Il dato più inquietante è che nella maggior parte dei casi i carnefici sono le persone che queste donne amano e che nonostante tutto continueranno a difendere.

Finalmente viviamo in un’epoca che considera questo argomento degno di nota al punto da essersi meritato addirittura una giornata mondiale, che si svolge il 25 novembre con manifestazioni in tutto il mondo.

Una dedica, però, non è sufficiente, perché per cambiare la realtà dei fatti bisogna prima di tutto provocare un cambiamento radicale nella mentalità. Le donne che subiscono violenza infatti non sempre trovano la forza per denunciare l’accaduto: il più delle volte accade che siano i loro compagni a colpirle. 
Bisogna cambiare le mentalità di tutti: delle donne in primis. Bisogna imparare ad essere sensibili alla violenza, a riconoscerla in quanto tale per poterla combattere nel modo giusto. Per farlo è importante partire dal basso, dalle piccole cose che nella vita di tutti giorni a volte neanche notiamo.


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