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14 novembre, Giornata mondiale del diabete per sensibilizzare sulla sua prevenzione e gestione

il 14 novembre è una giornata dedicata alla sensibilizzazione riguardo al diabete, alla sua prevenzione e gestione.

Venne istituita il 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è celebrata in tutto il mondo. Venne scelta questa data proprio per la nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting che insieme al suo allievo Charles Herbert Best, scoprì l‘insulina nel 1921, la quale insulina divenne fondamentale per rendere il diabete non più una malattia mortale ma controllabile.

Con una prevalenza in continua crescita, il diabete viene identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come priorità globale per tutti i sistemi sanitari.

Nel mondo si stimano oltre 530 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030. In Europa la malattia interessa circa 60 milioni di adulti e in base ai dati ISTAT 2020 in Italia si stima una prevalenza del diabete pari a circa il 6% della popolazione che corrisponde a oltre 3 milioni e mezzo di persone.

Ma cosa succede nel corpo di una persona diabetica?

 Il diabete, chiamato diabete mellito, è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente l’ingresso nelle cellule al glucosio e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno e possono nascere complicanze di tipo vascolare.

Attualmente, la comunità medico-scientifica riconosce l’esistenza di 3 grandi tipologie di diabete mellito, che sono: il diabete di tipo 1, il diabete di tipo 2 e il diabete gestazionale.

Diabete mellito tipo 1: la causa di fondo è un malfunzionamento del sistema immunitario, il quale, riconoscendo come estranee le cellule beta pancreatiche delle isole di Langerhans, le aggredisce e le distrugge. Poiché è implicato il sistema immunitario, il diabete tipo 1 rientra a pieno diritto tra le malattie autoimmuni.  Prevede una terapia insulinica, cioè delle iniezioni sottocutanee e insieme a una giusta dieta a base di acidi grassi insaturi (omega 3) il paziente può condurre una vita normale prevenendo complicazioni a lungo andare.

Diabete mellito tipo 2: è dovuto a un deficit di secrezione dell’insulina, da parte delle cellule beta pancreatiche delle isole di Langerhans, e anche da resistenza dei tessuti dell’organismo all’azione dell’insulina (condizione nota come insulino-resistenza). Attualmente non esiste un farmaco universale per i pazienti malati di diabete tipo 2, infatti è necessaria una terapia individuale in relazione alla specifica condizione clinica e caratteristiche personali. Le società internazionali diabetologiche raccomandano di seguire degli obbiettivi non solo per correggere sintomi o segni della malattia ma pure per migliorare la propria condizione e l’aspettativa di vita. Si richiede che venga seguita una dieta normoglicemizzante, che venga svolto esercizio fisico regolare e che venga ridotto il peso corporeo qualora fosse eccessivo.

L’insulina può essere somministrata anche a pazienti con diabete mellito di tipo 2 quando alcuni farmaci non sono tollerati o sono controindicati o quando non sono in grado di tenere sotto controllo la malattia. Tuttavia, l’impiego dell’insulina in questo tipo di diabete è generalmente richiesto quando la malattia si trova in fasi molto avanzate.

Diabete gestazionale: questo comprende le forme di diabete associato allo stato di gravidanza. In genere, è un fenomeno transitorio. Nonostante non esista alcuna prevenzione per evitare il diabete gestazionale, si raccomanda di sottoporsi a regolari controlli glicemici durante la gravidanza, dal momento che il rischio di contrarre la malattia durante i 9 mesi di gravidanza aumenta a causa delle pesanti modulazioni ormonali. Inoltre, durante la gestazione, si consiglia di correggere alcune abitudini alimentari, seguire un regime dietetico bilanciato e di praticare regolarmente esercizio fisico.

Infatti a prescindere dallo stadio in cui si trova, qualsiasi forma di diabete mellito può richiedere una terapia a base d’insulina.

Spesso la presenza di iperglicemia non dà alcun sintomo né segno, per tale motivo il diabete è considerata una malattia subdola. I sintomi infatti possono comparire quando la malattia è già presente da anni. La sintomatologia classica, nei casi acuti, è caratterizzata da stanchezza, aumento della sete, aumento della diuresi, perdita di peso non ricercata, a volte addirittura insieme all’aumento dell’appetito, dolori addominali, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a confusione mentale e perdita di coscienza. Per diagnosticare il diabete è necessario effettuare un esame del sangue.

FARMACI

Visto quanto la malattia sia diffusa, enorme è la richiesta di farmaci per tutti i pazienti ma talvolta l’uso principale di tali farmaci non è per il diabete. Un esempio ne è l’Ozempic, un farmaco a base di semaglutide usato per il diabete di tipo 2 e per contrastare l’obesità grave. Recentemente è spopolato tra note celebrità americane, pure Elon Musk, per l’effetti dimagrente del suo principio attivo. Infatti fa perdere peso e controlla l’appetito. Viene chiamato “puntura della magrezza”, basta infatti qualche iniezione sottocutanea e si può la perdita di diversi chili.

La capacità di questo farmaco lo ha reso introvabile ai danni delle persone malate di diabete. Agendo sul tratto gastrointestinale rallenta lo svuotamento dello stomaco e crea quindi un senso di sazietà, non è infatti un modo sano di perdere peso. La molecola corrisponde a esigenze mediche ben specifiche e va assunta sotto controllo medico, in Italia si ottiene solo con una prescrizione.

L’Ozempic ha ricevuto non poca popolarità sui social media, in primis Tik Tok, creando pure un hashtag ufficiale #ozempicweightloss con oltre 200 milioni di visualizzazioni.

La Novo Nordick, casa produttrice del farmaco, si è trovata sopraffatta dalla recente richiesta di Ozempic e per questo negli ultimi mesi è presente una carenza mondiale. Oltre a questo farmaco ne produce altri due, sempre per pazienti con diabete di tipo 2, uno chiamato Wegovy e l’altro Rybelsus, con le stesse “qualità” dimagrenti.

Evidente è la presenza di una radicata diet cultur nella società moderna che valorizza un corpo magro mettendo a rischio la salute mentale e lo stesso corpo, arrivando ad assumere farmaci off label, quindi non prescritti. Soprattutto le celebrità americane hanno iniziato a farne un uso smisurato “normalizzando” la somministrazione di questi farmaci a mero danno delle persone a cui il farmaco è indirizzato. Questo per rientrare in un canone autodistruttivo, entrando in un ciclo continuo quasi di dipendenza per chi non ne ha effettivamente bisogno, in quanto l’effetto dimagrente una volta che si smette di assumere il farmaco ha una sorta di “rimbalzo” e fa quindi riacquistare peso normalmente.

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