Analizzando l’inizio di stagione della Fiorentina, un dato molto evidente salta subito all’occhio: su otto partite giocate, le quattro in casa hanno portato quattro vittorie e dodici punti, mentre le altre quattro in trasferta un solo pareggio e tre sconfitte. Ma come si spiega questa strana tendenza? E qual è la “vera” Fiorentina?

La partita di Domenica a Roma persa 1-0 contro la Lazio è stata l’ennesima partita in trasferta in cui la Fiorentina ha giocato bene e non meritava di perdere, però ancora una volta è mancato quel qualcosa in più che è fondamentale per vincere: il gol. Di occasioni per segnare per i viola ce ne sono state eccome: fin dall’inizio del match la Lazio si è scoperta molto e ha commesso molte sbavature, dettate anche dal pessimo periodo di forma dato dai recenti risultati negativi della squadra biancoceleste. Tra primo e secondo tempo, la Fiorentina ha avuto la possibilità di punire l’avversario con occasioni per Benassi, Simeone, Pjaca e Chiesa; ma nessuna di queste si è convertita in gol e alla fine è arrivata la sconfitta per un gol di Immobile su rimpallo a seguito di un calcio d’angolo. Ancora una volta, la squadra viola è stata elogiata per il bel calcio espresso e il risultato negativo viene considerato come la causa di tante circostanze sfortunate. Ma non può essere un caso se ogni volta in trasferta il risultato è lo stesso.

La verità è che la Fiorentina è una squadra che fa una fatica immensa a segnare, soprattutto in questo momento in cui Giovanni Simeone (l’unico incontrastato attaccante della squadra) è a secco da tante partite e fatica a muoversi in campo e a entrare nel fulcro del gioco della squadra. Nelle ultime sette partite, l’attacco gigliato ha realizzato solamente 8 gol, e gli ultimi 4 hanno tutti visto lo zampino (due gol fatti oltre a un rigore e una punizione guadagnati) di Federico Chiesa, il ventunenne prodigio che sta facendo sognare tutta l’Italia. Se viene fermato lui, l’intero reparto offensivo dei viola si ferma. Il tridente si conclude infatti con Marko Pjaca, la grande promessa dell’ultima estate di mercato, che fa fatica perché non è ancora entrato in forma, anche se mostra miglioramenti partita dopo partita pur non avendo i 90 minuti nelle gambe.

Il tipo di gioco della Fiorentina, quindi, è decisamente più adatto alle partite in casa: una squadra che fa la partita, con una difesa molto solida, trova più facilmente occasioni per segnare tra le mura amiche, quando gli avversari si chiudono maggiormente e la lasciano giocare. Poi i viola in trasferta hanno incontrato avversarie di altissimo livello: Napoli, Sampdoria, Inter e Lazio, squadre blasonate contro cui è difficile portare a casa il risultato, e che in questo momento, nonostante gli sforzi della squadra, sono di un livello superiore e probabilmente arriveranno molto in alto in classifica. Discorso diverso per le partite in casa, in cui la Fiorentina ha incontrato Chievo, Udinese, Spal e la deludente Atalanta, avversarie decisamente più mediocri e abbordabili.

Attenzione però, ciò non significa che Firenze deve abituarsi alla mediocrità o accontentarsi dell’attuale ottavo posto in classifica, perché i problemi a segnare ci sono sì, ma questo gruppo può risolverli: è la squadra con l’età media più giovane d’Europa, e già è riuscita a giocare alla pari  delle grandi d’Italia. È una squadra in crescita, e questo vuol dire che può solo migliorare e prima o poi riuscirà a raggiungere i risultati che merita. Anche in trasferta.

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