Da giovedì 22 novembre alla Succursale P. Calamandrei- Tifariti dell‘I.I. S.S. Pietro Calamandrei di Sesto Fiorentino, le lezioni sonostate sospese. Non si respira un clima pacifico, tutt’altro: agitazione e confusione dominano la scuola ormai una settimana.La causa di tutto è l’amianto rinvenuto nella pavimentazione.

 Nel 2017,nel corso di alcuni lavori per ottenere un’aula in più nell’istituto, i muratori hanno espresso delle perplessità sulla presenza di amianto nei pavimenti della scuola.

Per volontà del responsabile della sicurezza, della dirigente scolastica e del responsabile della sicurezza dei lavoratori, sono state fatte delle analisi: i primi risultati (ottenuti dai laboratori ASL) hanno espresso esito negativo, i secondi positivo ma per quantità minime di amianto. L’ipotesi per spiegare il primo responso (quello negativo) consta nel fatto che come primo campione fu preso un pezzo di mattonella, quando invece l’amianto potrebbe trovarsi nella colla.

Essendo l’amianto presente in quantità molto basse e circoscritto al pavimento, non si è diffuso nell’ambiente, quindi non dovrebbero esserci pericoli per la salute. Ulteriori analisi devono però ancora accertarlo.

Tuttavia a seguito dell’ultimo riscontro positivo, mercoledì 21 novembre, il sindaco ha emesso un’ordinanza di chiusura della succursale e sospensione delle lezioni.

Tutti i docenti sono stati avvisati in serata per e-mail; mentre gli studenti sono stati informati tramite i rappresentanti d’istituto.

Nel pomeriggio di giovedì 22 si è tenuto un collegio docenti, durante il quale sarebbe emersa come soluzione quella di svolgere dei turni pomeridiani a rotazione: per una settimana i ragazzi della succursale avrebbero dovuto seguire le lezioni presso la sede il pomeriggio, mentre gli studenti della sede avrebbero continuato la mattina; per quanto riguarda la settimana seguente sarebbe stato il contrario, quindi gli studenti della sede sarebbero andati a scuola il pomeriggio.

Questo perché a Sesto Fiorentino (Fi) non vi è nessun altro locale idoneo a ospitare le 21 classi dell’istituto tecnico.

Sebbene sembrasse una buona proposta, è poi risultata infattibile per vari motivi; uno di essi il fatto che le ore nel pomeriggio verrebbero ridotte a 45 minuti, ma questa riduzione oraria è possibile applicarla solo alle classi in emergenza. Pertanto esclusivamente gli studenti della succursale potranno andare a scuola nel pomeriggio.

Martedì 27 novembre si è tenuto il consiglio d’istituto per decretare la decisione definitiva: per tutto dicembre i ragazzi dell’istituto tecnico frequenteranno le lezioni presso la sede dalle 14:00 alle 19:00; da gennaio in poi verranno spostati in una nuova sede nel comune di Calenzano, dotata di 14 aule: locali del comune dediti all’uso scolastico, infatti per anni sono state affittate dall’istituto Cavour-Pacinotti come sua succursale. Inoltre ci sarebbero altre 5 aule disponibili, di pertinenza dell’università. Quindi in totale sono 19 e sarebbero immediatamente disponibili dopo le varie procedure amministrative. Le classi dell’istituto sono tuttavia 21, dunque ne mancherebbero 2…questi però sono problemi che verranno risolti successivamente.

Regna un grande disordine.

Le famiglie ancora non hanno ricevuto una circolare ufficiale che spieghi la situazione per bene e che li tranquillizzi. Le uniche informazioni giunte loro provengono dal sito della scuola o dai giornali. Tra l’altro in un articolo la dirigente scolastica dichiara che verranno attuati i turni pomeridiani a rotazione… si vede che ancora non si era visto che erano irrealizzabili; quindi poca chiarezza nella comunicazione delle informazioni all’esterno.

Come vivono gli studenti questa situazione? Protestando.

Da venerdì 23 a martedì 27 la scuola è stata in stato di agitazione: i ragazzi, sia della sede che della succursale, sono entrati a scuola e hanno impedito il normale svolgimento delle lezioni. A suon di megafono, i cori hanno reso esplicita la loro contrarietà nel dover andare il pomeriggio a scuola. Non si può parlare di “occupazione”, in quanto la sera non rimangono.

Dal punto di vista degli allievi, le lezioni pomeridiane portano cambiamenti significativi nelle loro vite. Ad esempio implicano la rimozione dei corsi di ripetizione, l’impossibilità di fare attività sportive, la possibilità di lavorare.

Sono stati registrati persino degli atti vandalici: sulla facciata della scuola sono state realizzate delle scritte: “mafia”,” preside vergognati”, “ci avete abbandonati”.

Mercoledì 28 sono iniziate “regolarmente” le lezioni per gli studenti del tecnico, ma di 400 quanti sono, solo una ventina si è presentata.

Una studentessa dichiara: “lunedì in classe erano in 3, martedì eravamo in 6, mercoledì in 8 e giovedì in 15, su 23 ragazzi. I professori vanno avanti, ma essendo così pochi non possono fare grandi cose. Il pomeriggio a scuola è molto più faticoso: è difficile concentrarsi, nonostante le ore durino meno; e studiare la mattina è scomodo, abbiamo meno ore. Noi studenti siamo furibondi.”

A prova di ciò è la manifestazione che si è tenuta giovedì 29: gli studenti della succursale hanno protestato a Firenze per ottenere l’alternanza dei pomeriggi con i ragazzi della sede.

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