Una calda giornata d’ estate come qualsiasi altra nei pressi di Borgo Panigale:  ma verso le 15:00 del 6 Agosto, lungo l’ autostrada A14 ( che collega la fasciaadriatica con il centro Italia), una vampata di fiamme incendia le strade.
Un tir che trasportava macchine viene tamponato da una cisterna contenente materiale infiammabile, GPL. Non si sa bene quale sia stata la causa di questo incidente dato che il tir non era neanche inmovimento; probabilmente un colpo di sonno dell’autista o magari un semplice calo dell’attenzione dato il caldo e la stanchezza di chi guida tutto il giorno.
In principio una grande fumata nera e dopo pochi secondi l’ esplosione e poi ancora un’altra di
dimensioni maggiori, un vero e proprio disastro che vede  un morto (l‘ autista della cisterna) e circa 145 feriti, di cui 4 gravi. Numerosi e immediati sono stati i soccorsi sia da parte delle forze armate sia dei pompieri e dei medici. Un capitano dei carabinieri ha dichiarato questa mattina ai microfoni di FanPage che nessuno di loro si aspettava un incendio così devastante e di tale portata. Il traffico è stato fermo per molto e l’autostrada è stata riaperta solamente la mattina del giorno dopo. I danni non si sono limitati a questo, infatti appena sotto il ponte, dove è avvenuto l’ incidente si trovavano ben 2 concessionari di auto che a loro volta hanno preso fuoco. Anche lo
stesso ponte ha riportato danni, e le case nel vicinato si sono ritrovate tutti i vetri rotti. Si parla nel complesso di un bilancio di dieci milioni di  euro …
Riccardo Muci è stato uno dei primi agenti ad intervenire dopo l’esplosione; adesso si trova al Bufalini di Cesena (reparto ustioni) dove a fargli visita è andato il premier Conte. Il poliziotto ha continuato a rispondere ai vari “ AIUTO” fin quando, con la schiena bruciata a causa dell’ esplosione, è svenuto accasciato al suolo. Ed è
proprio lui ad essere considerato l’ eroe che ha rischiato la propria vita per salvare i cittadini.
In episodi come questi è difficile poter dire “ si sarebbe potuto evitare” perché sono cose che succedono, e quando accadono non si può far altro che dare fiducia a chi di dovere per sistemare le cose. I trasporti di carichi infiammabili sono purtroppo inevitabili, e l’ unico modo per garantire una maggiore sicurezza sarebbe creare delle vie di comunicazione apposite  lontane dai centri abitati o da zone molto trafficate, in modo da limitare i danni in seguito a possibili incidenti.
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