Ci risiamo, nuovi discorsi del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nuovi dpcm, nuove restrizioni; sembra un cliché agghiacciante purtroppo già vissuto da marzo a maggio. Con l’esponenziale aumento dei contagi di covid-19 nelle ultime settimane, il governo è stato costretto ad emanare un primo decreto lo scorso 13 ottobre, per poi doverlo modificare, aggiungendo nuove restrizioni, domenica 18 ottobre. E a quanto si dice, domenica 25 potrebbe essercene un terzo in arrivo, con nuove restrizioni su cui si intrecciano le voci più disparate e ….disperate.

Il premier Conte insieme al Consiglio dei Ministri ha firmato il nuovo dpcm, che sarà in vigore fino al prossimo 13 novembre, per cercare di limitare il più possibile la crescita del numero dei contagi, limitando le possibilità di formare assembramenti nei pressi dei locali, bar, palestre, scuole, sport e mezzi di trasporto.

Un veicolo di trasmissione del virus sono sicuramente i giovani, infatti le limitazione imposte colpiscono soprattutto la famosa e famigerata movida, le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, locali) sono consentite dalle ore 5.00 sino alle ore 24.00 con consumo al tavolo e con un massimo di sei persone per tavolo, mentre fino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio ovviamente nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto fino alle ore 24.00, stessa sorte per le consumazioni da asporto. Inoltre è stata lasciata carta bianca ai sindaci delle città per quanto riguarda la possibilità di chiudere vie e piazze del centro urbano alle ore 21.00, qualora ci fosse il rischio di provocare assembramenti, fatta eccezione per i residenti e per chi possiede attività commerciali nelle zone chiuse. La Lombardia, e da venerdì prossimo anche la Campania, hanno ordinato il coprifuoco dalle ore 23.00 alle ore 5.00.

Per quanto riguarda piscine e palestre il Ministro della Salute Roberto Speranza era favorevole alla chiusura totale, mentre il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, d’accordo con la maggioranza, ha preferito dare la possibilità alle varie strutture di adeguarsi ai protocolli anti-covid entro il prossimo fine settimana, altrimenti verranno chiuse. Sono consentite le attività sportive e motorie all’aperto, sempre nel rispetto delle norme, mentre sono stati fermati parzialmente gli sport di contatto. Nell’ambito calcistico si sono sollevate molte polemiche sul web, in quanto sono stati aboliti i tornei amatoriali, bloccati i campionati a livello provinciale e la scuola calcio può allenarsi però senza fare partite contro altre squadre e senza fare “partitelle” d’allenamento, invece continuano i campionati nazionali e regionali a livello professionistico e dilettantistico. La domanda che sorge spontanea, alla quale può rispondere solo la LND (lega nazionale dilettanti) è: perché solo alcuni campionati possono continuare, mentre altri no?

Nelle ore precedenti al discorso di Conte sono emerse molte fake news sul contenuto del decreto, le più sconclusionate e insensate riguardano proprio la scuola, la quale ha subito parziali restrizioni, per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici nelle ore di punta. Alcune voci riguardavano addirittura la possibilità di un ingresso alle ore 11.00 e quindi lo svolgimento delle lezioni il pomeriggio per le scuole superiori; gli studenti come e quando avrebbero pranzato? Mentre risolvono un’espressione di matematica oppure durante una versione di latino? E purtroppo pare che questa ipotesi stia riprendendo piede, speriamo nel ministro della Pubblica Istruzione! Un’altra  notizia priva di fondamento è sicuramente la possibilità di entrare in DAD da parte delle classi 4° e 5° delle scuole superiori, sarebbe stata una delle idee più folli e senza criterio, visto che sicuramente l’esame di maturità sarebbe stato preparato in modo peggiore rispetto alle condizioni normali; inoltre se bisogna diminuire l’affluenza sui mezzi pubblici, che senso ha cambiare l’orario delle classi 4° e 5°, dove la maggior parte degli studenti ha mezzi propri, come motorini o macchinine? Fortunatamente l’esecutivo non ha deliberato nessuna di queste idee scellerate, ma ha dato la possibilità ai presidi di decidere se continuare a far entrare gli studenti alle ore 8.00 o se posticipare l’entrata alle ore 9.00.

In tutto il mondo l’Italia è stata presa come esempio per la gestione di questa pandemia, infatti Conte ha ribadito più volte che la volontà è quella di evitare assolutamente la chiusura delle scuole e di evitare un altro lockdown, che ammazzerebbe il paese sia dal punto di vista sociale sia sotto l’aspetto economico, cercando di mantenere aperte più attività commerciali possibili; un barlume di speranza sono le recenti parole del premier le quali affermano che, se tutto andrà bene, si potranno avere ,in Italia, le prime dosi di vaccino già a dicembre. La raccomandazione è sempre quella di attenersi alle misure di sicurezza e rispettare i protocolli imposti dal governo. Anche perchè le alternative sono decisamente spiacevoli, sia sul piano della salute che della socialità.

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