Nella città di Roma il 7 dicembre del 2020 presso ” l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù” è stata sperimentata la tecnica “dell’editing genetico”, per la prima volta, su un paziente italiano affetto da talassemia. Il caso clinico si inserisce all’interno di una sperimentazione internazionale svolta da Vertex Pharmaceuticals e Crips Therapeutics, due aziende biotecnologiche impegnate nella ricerca di terapie per patologie ostiche. I primi risultati degni di nota sono stati presentati al 62° Congresso della Società Americana di Ematologia (ASH), che non è altro che la sede più autorevole e qualificata al mondo nel campo delle malattie del sangue.

TALASSEMIA

La talassemia è un difetto ereditario trasmesso ai figli da parte dei genitori, entrambi portatori del carattere genetico che scatena la malattia; un bambino su quattro nasce con tale disfunzione, che viene trattata abitualmente con trasfusioni di sangue ed una terapia farmacologica capace di rimuovere il ferro accumulato a causa del morbo.

La natura della malattia viene spiegata dal professore Franco Locatelli: ” L’emoglobina è formata normalmente da due catene doppie, la alfa e la beta. I talassemici mancano della seconda. Appena nati però possono per qualche settimana fare a meno delle trasfusioni grazie alla produzione di catene gamma come avviene durante la vita intrauterina. Esiste inoltre una condizione chiamata persistenza di emoglobina fetale che previene lo sviluppo della talassemia”.

L’EDITING DEL GENOMA

“Con l’editing del genoma riportiamo indietro l’orologio biologico”.

L’editing del genoma con il sistema CRISPR-Cas9 è una tecnologia innovativa che funziona come un “correttore” del DNA ad elevata precisione. Viene utilizzata una proteina chiamata Cas9, una specie di forbice molecolare che viene programmata per “spegnere” il gene BCL11Ae e far ripartire la produzione di emoglobina fetale . Il sistema CRISPR-Cas9 è un complesso di molecole biologiche costituito da frammenti di RNA e da proteine: il segmento di RNA indica l’elemento che deve essere “colpito”, mentre la proteina Cas9 esegue la modifica. Le cellule prelevate dalla persona affetta dalla malattia vengono “corrette” in laboratorio con tale procedimento, poi vengono infuse nell’organismo dove si riproducono al posto di quelle difettose. In tal modo si ripristina la corretta produzione di emoglobina. Nel frattempo i malati vengono sottoposti a una terapia farmacologica per “distruggere” il midollo in modo da fare spazio alle cellule staminali ingegnerizzate, che si trovano appunto all’interno di esso, e che col tempo si moltiplicheranno. Nel giro di tre mesi si riesce così a fare a meno delle trasfusioni tradizionali.

La prospettiva si allarga anche per i malati di anemia falciforme, caratterizzata dalla deformazione a falce dei globuli rossi, anch’essa causata da un errore dei geni coinvolti nella sintesi dell’emoglobina.

CURA DELLA TALASSEMIA PRIMA DELL’EDITING DEL GENOMA

“L’unica potenziale curativa per molti anni è stata il trapianto di midollo che però oltre i 14 anni si preferisce non eseguire in quanto diventa molto rischioso. Oltre a fatto che la ricerca di un donatore compatibile è spesso vana. Più recentemente si è sviluppata la terapia genica che consiste nell’aggiungere alla cellule dei pazienti una copia sana del gene che codifica per la sintesi delle catene beta”. Ciò che afferma il professor Locatelli.

13 CENTRI E LA SPERIMENTAZIONE INTERNAZIONALE

Nel 2019 Vertex Pharmaceuticals e Crips Therapeutics hanno avviato un esperimento internazionale per la cura di adulti e di adolescenti affetti da talassemia attraverso la tecnica dell’editing del genoma con CRISPR-Cas9.

Finora la sperimentazione, ha coinvolto “l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù” e 13 centri statunitensi, canadesi ed europei per la selezione dei pazienti, la raccolta delle cellule da “editare” e la somministrazione del trattamento.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è l’unico ospedale italiano coinvolto nella sperimentazione, il cui comitato scientifico internazionale è coordinato dal professore Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica.

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