Nel giorno mercoledì 6 luglio del 2021 la nazionale italiana di calcio guidata da Roberto Mancini fa ritorno allo Wembley Stadium, dove l’ultima volta è uscita vincitrice da un sofferto scontro con la nazionale austriaca per un punteggio di 2-1. Questa volta gli azzurri si trovano ad affrontare la Spagna di Luis Enrique, nazionale con la quale in precedenza si è confrontata ben nove volte nei campionati europei e mondiali, vincendo ben quattro volte a discapito di una sola sconfitta. Ad arbitrare la semifinale della parte sinistra del tabellone è Felyx Birch, il quale ha ben 27 precedenti con la nazionale italiana, dei quali 12 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte.

Il CT Mancini riconferma la formazione titolare schierata contro il Belgio, ad eccezione di Emerson Palmieri, il quale dovrà prendere il posto dell’infortunato Spinazzola sulla corsia sinistra. Gli Azzurri, capitanati da Giorgio Chiellini, schierano dunque un 4-3-3 composto da: Gianluigi Donnarumma; Emerson, Chiellini, Bonucci, Di Lorenzo; Verratti, Jorginho, Barella; Insigne, Immobile, Chiesa.
Il tecnico delle Furie Rosse, capitanate invece da Sergio Busquets, taglia improvvisamente fuori Alvaro Morata, fino ad adesso decisivo nell’avanzata spagnola, e schiera anch’egli un 4-3-3 costituito da: Simón; Alba, Laporte, Garcia, Azpilicueta; Pedri, Busquets, Koke; Olmo, Oyarzabal, Torres.

Alle 21.00 viene dunque fischiato il calcio d’inizio e le due squadre offrono nei primi minuti uno spettacolo dai ritmi elevati, con ripartenze rapide e pericolose su entrambi i fronti. Poco dopo i dieci minuti di gioco arriva la prima vera e propria chance per gli spagnoli, che non si concretizza però a causa di un pessimo controllo di Oyarzabal a tu per tu con Donnarumma. Sfuma, qualche minuto più tardi, anche un’occasione per gli azzurri, non concretizzatasi a causa dell’esitazione di Immobile e poi di Barella a concludere con Simón fuori dai pali, dopo un ottimo spunto di Emerson. Intorno al 25′ minuto Donnarumma deve ricorrere alla sua eccellente reattività per fermare una conclusione di Olmo, che, se pur poteva calciare meglio, si trovava in piena area di rigore. Sul finire del primo tempo regolamentare, da un ottimo scambio tra Insigne ed Emerson, emerge una conclusione pericolosissima diretta sul primo palo della porta avversaria, la palla colpisce però la traversa e Brych mette fine al primo tempo.

Inizia dunque il secondo tempo regolamentare, che vede in campo gli stessi giocatori dei 45 minuti passati, nessuna sostituzione. Circa cinque minuti dopo l’inizio Dani Olmo cerca Torres sul secondo palo, anticipato con un ottimo intervento da Di Lorenzo. Arriva subito dopo il primo cartellino giallo della serata, destinato al capitano delle Furie Rosse Sergio Busquets, in seguito ad un intervento falloso ai danni di Immobile. La prima chance dell’Italia nella ripresa arriva con Chiesa che riceve palla da Barella e tenta una conclusione in diagonale di destro, parata non troppo difficile per Simón. Pochi minuti dopo arriva il gol per gli azzurri, sempre Chiesa, a concludere un’ottima ripartenza laterale dell’Italia con un destro a giro sul secondo palo come insegna il nostro numero 10.

Dopo il gol arrivano due cambi da entrambe le parti, Berardi per Immobile e Morata per Torres. Poco dopo Oyarzabal è nuovamente protagonista di un’occasione sfumata per gli spagnoli, con un mancato colpo di testa su una comodissima palla servita da Koke. Proprio per questo probabilmente arrivano due cambi per la spagna circa al 70′ minuto, Gerard Moreno per Oyarzabal, e Rodri per Koke, il quale ha offerto un’ottima prestazione a differenza del compagno. Arrivano a seguire due cambi anche per l’Italia, Mancini schiera Pessina e Toloi al posto di Verratti e Emerson. A dieci minuti dalla fine dei tempi regolamentari arriva il pareggio della Spagna: Morata chiude un bellissimo triangolo con Dani Olmo e penetra in area trovandosi a tu per tu con Donnarumma, lo juventino conclude a rete senza problemi. Ulteriori sostituzioni per entrambi i tecnici, entrano Locatelli, Belotti e Marcos Llorente, escono Barella, Insigne e Azpilicueta. Vengono assegnati 3 minuti di recupero, non sufficenti però a chiudere la partita, si va ai supplementari.

Iniziano i supplementari che già dal principio sembrano avere un ritmo decisamente meno sostenuto di quello visto fino ad ora. L’Italia soffre sulle conclusioni pericolose di Morata e poi di Llorente, arriva in tutto ciò anche una corretta ammonizione per Toloi a causa di un fallo su Dani Olmo. Termina la prima metà dell’extra time che ha visto la Spagna dominare su tutto il campo. Inizia il secondo tempo con Chiesa che lascia il campo in favore di Bernardeschi, dopo 105 minuti aveva raggiunto lo stremo. Succede lo stesso a Garcia, che viene sostituito da Pau Torres. Berardi segna in fuorigioco con un bel sinistro, ma la posizione è evidentemente irregolare e il gol viene annullato. Il secondo tempo supplementare si conclude con un cartellino giallo ai danni di Bonucci conseguentemente ad un fallo su Morata, la finalista si deciderà ai rigori.

Iniziano i calci di rigore che vedono l’Italia come prima a battere. Il primo rigore è di Locatelli, Simón intuisce l’angolo e para. È il turno di Olmo che, per nostra fortuna, calcia alto sopra la traversa. A seguire Belotti, che la insacca nonostante Simón si fosse buttato dal lato giusto. Segnano poi in sequenza Gerard Moreno, Bonucci, Thiago Alcantara e Bernardeschi. È dunque l’ora di Morata, fino ad ora decisivo nella faticosa avanzata spagnola, calcia e Donnarumma para, scegliendo il palo giusto. Il rigore decisivo è nelle mani di Jorginho, specialista del settore, che segna con il suo classico saltello ad attendere il movimento del portiere.

L’Italia è dunque in finale, il sogno è sempre più vicino, questo europeo è ormai definibile come ben più di un riscatto dopo il passato mondiale, agli azzurri rimane adesso da affrontare la vincente dello scontro tra Inghilterra e Danimarca in data odierna.

L’Italia ha sofferto il palleggio spagnolo, ma alla fine dopo 120 minuti e i calci di rigore ha conquistato una vittoria che ad un certo punto della partita sembrava insperata.
Al termine della partita in tutte le piazze italiane si sono riversati milioni di tifosi a festeggiare questo storico traguardo, manca solo un ultimo step, quello decisivo, il più importante. Per citare il giornalista di Sky Sport Fabio Caressa:”Andiamo ancora a cantare l’inno a Wembley!”

Domenica 11 luglio, ore 21, stadio Wembley di Londra, appuntamento da non perdere, FORZA AZZURRI!

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