A questo punto manca sempre meno al ritorno sui banchi di milioni di studenti di tutte le età, le ipotesi sul rientro sono molte, ma la cosa certa è che avverrà in presenza. Le prime scuole ad aprire saranno quelle in Alto Adige il 6 settembre, mentre gli ultimi a tornare sui banchi saranno gli studenti di Puglia e Calabria, il 20 settembre. Quest’anno però non c’è da preoccuparsi solo di quando sarà il rientro, ma anche di come avverrà. 

Tra le novità che questo terzo anno, in cui la scuola deve fare i conti con il covid, ha portato, sicuramente quella più emblematica e significativa è il possesso del green pass. E’ stato proprio il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, domenica, ad affermare: “Abbiamo un set di regole chiare, che abbiamo ovviamente dato seguendo le indicazioni del Cts. Indicazioni che dicono in maniera molto evidente che tutti coloro che hanno un green pass sono dentro la scuola, nel senso che saranno presenti all’inizio della scuola a settembre, invece coloro che non hanno un green pass, come dice la norma attuale, ovviamentesaranno sospesi”. Di oltre due miliardi sono le risorse che sono state investite per la scuola e per la tutela degli studenti, è importante quindi che ognuno pensi al proprio bene ma anche al bene comune.

Di queste risorse stanziate, 800 milioni sono quelle dedicate al trasporto scolastico; gli alunni entreranno in aula dalle 7.50 alle 8.30. Per le superiori previsti turni di ingresso, almeno per ciò che riguarda le grandi città. L’obiettivo è difatti non affollare i mezzi pubblici, che hanno una capienza massima dell’80%.

Per quanto riguarda la mascherina, invece, non ci saranno novità. Ne è infatti confermato l’uso da parte degli studenti che hanno più di sei anni. Anche il distanziamento è uno dei nodi più preoccupanti in classe. Il Comitato Tecnico Scientifico ha però affermato che indossando la mascherina, anche al banco, si può fare lezione anche non rispettando la distanza di almeno un metro tra i banchi. Resta fondamentale però il cambio d’aria, il governo invita infatti a lasciare le finestre aperte, anche d’inverno. 

Tra le proposte fatte sul rientro a scuola, è sicuramente quella di Italo Farnetani a ricevere più attenzioni, il professore ordinario di pediatria della Libera Università Ludes di Malta ha infatti proposto si spostare a ottobre il rientro a scuola, spostando al 4 ottobre il ritorno fra i banchi. Il vantaggio sarebbe quello di poter effettuare più di 10 milioni di vaccinazioni, che rappresenterebbero circa il 10% della popolazione dai dodici anni in su. Farnetani infatti afferma: “Abbiamo infatti un netto aumento della copertura vaccinale con un abbassamento del rischio di contagio sia a scuola sia nella fase dei trasporti quando si mettono in movimento – fra alunni, genitori o altri parenti, docenti e personale scolastico – circa 20 milioni di persone al mattino e altri 20 milioni all’uscita. È dunque evidente che aver somministrato la considerevole cifra di 10 milioni di dosi in più avrebbe un peso“. Un’ipotesi sicuramente molto discutibile, visto che in questo caso si dovrebbe ripensare a tutti i programmi scolastici.

La speranza dell’inizio di questo nuovo anno scolastico è che tutto si svolga secondo quanto auspica l’intera istituzione, in modo da poter permettere a noi studenti di affrontare l’anno in presenza così da facilitare l’apprendimento e l’approfondimento delle nozioni impartiteci a scuola. 

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