Quali sono i presupposti

Ormai i cellulari sono diventati un vero e proprio componente dell’outfit di una persona: infatti moltissimi cambiano cellulare molto frequentemente. Pertanto molti hanno almeno due o tre caricabatterie che saranno totalmente da buttare quando comprerà il nuovo modello. Questo fatto si ripercuote sia a livello ambientale che economico. Soltanto in Europa ogni anno vengono spesi circa 2,4 miliardi di euro in caricabatterie, una cifra veramente impressionante; considerando anche che ogni anno vengono acquistati 420 milioni di cellulari nuovi, spesso non compatibili con i vecchi caricabatterie. Infatti ogni anno 11000 tonnellate di caricabatterie vengono gettati, aggravando l’inquinamento già abbastanza presente nel nostro pianeta.

L’inquinamento prodotto dai rifiuti elettronici

Nel 2019 nel mondo sono stati prodotti 53,6milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, per il 38% da USA, Cina e India; ma tristemente l’Europa ha registrato il maggior numero pro-capite. Tutta questa innovazione ha portato sicuramente moltissimi benefici ma anche un costo altissimo per il nostro pianete. Il lokedown ha ridotto l’inquinamento ma dobbiamo fare qualcosa, alla luce anche del fatto che solo il 17,4% di tutti i rifiuti elettronici vengono riciclati. Non è solo questa bassa percentuale di riciclo a preoccuparci, anche il meccanismo di obsolescenza programmata, che determina una vita del prodotto sempre più breve.

La reazione dell’unione europea

IL commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, e il commissario per il mercato interno, Thierry Breton hanno avanzato una nuova proposta per far sì che ogni marchio e modello di cellulare e tablet abbia un nuovo tipo di caricabatterie veloce integrato con la nuova usb-c, in aggiunta a questo in modo da non far accumulare ancora caricabatterie e cavetti ogni volta che si acquista un nuovo cellulare. Quest’ultimo nella scatola non dovrà contenere il cavetto, il tutto dovrà essere pubblicizzato in modo da spiegare chiaramente la cosa ai clienti. Si stima che ciò farà risparmiare circa 250 milioni di euro ai cittadini dell’unione europea.

Era già stato richiesto alle più grandi società produttrici di prodotti elettronici di trovare un punto di accordo ma così non è stato; pertanto come ha detto Margrethe Vestager: ”I consumatori europei hanno subito troppo a lungo il disagio di dover accumulare caricabatteria incompatibili. Abbiamo lasciato all’industria parecchio tempo per trovare una soluzione, ma ora è giunto il momento di agire a livello legislativo”.

Quindi dopo l’entrata in vigore di questa legge verrà dato un tempo di 24 mesi per adeguarsi ai nuovi standard, perciò sicuramente non vedremo un caricabatterie unico in tutta Europa prima del 2024.

L’Apple, tra le più importanti società di elettronica, è contraria a questa decisione dato che altre società come la Samsung avevano già adottato il caricabatterie di tipo usb-c mentre l’Apple ne usa uno di sua produzione.

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