Ci Avviciniamo a grandi passi verso il centenario di quella che in gergo viene universalmente riconosciuta come  “Grande Depressione” .

Il 24 ottobre 1929 i titoli della borsa di Wall Street cominciarono ad arretrare per la prima volta dopo oltre venti anni lasciando sul terreno perdite economiche notevoli ma che in un primo tempo furono comunque ritenute marginali e recuperabili.

Fu il cosiddetto “Martedi nero”  detto anche Big Crash il giorno del vero crollo della borsa valori, avvenuto il 29 ottobre 1929 a New York . Le grandi aziende che fino allora avevano retto il mercato crollarono e insieme a loro l’economia americana e successivamente quella mondiale.

 Nei precedenti venti anni, grazie anche al primo conflitto mondiale che aveva coinvolto gli U.S.A. solo marginalmente, questi si erano affacciati sullo scena mondiale come potenza economica .

La Borsa titoli americana era esplosa per numero di investitori e capitalizzazione delle aziende. L’indice azionario, che segna il valore complessivo delle aziende quotate era letteralmente schizzato da 63,0 a 381,17 creando i presupposti di quella che poi sarebbe stata chiamata “ bolla speculativa”.

Il ceto medio americano era stato quello che aveva permesso negli anni precedenti  l’espansione della domanda e il conseguente aumento della produzione e degli investimenti nel mercato finanziario, e per questo fu quello colpito maggiormente dal crollo azionario di Wall Street.

In pochi anni dal 1929 al 1932 la produzione industriale crollò quasi del 50% causando migliaia di disoccupati e instaurò quella che poi sarà chiamata “Grande Depressione” che durerà oltre un ventennio.

Le cause oramai universalmente riconosciute di questo disastro sono da ricercare nella speculazione e nella  mancanza di regole.

Si può dire che l’avidità e la mancanza di regole siano state la causa di oltre venti anni di povertà ed aumento della delinquenza. Infatti le mafie nacquero e presero potere proprio in quel periodo negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. In Europa la situazione gravò particolarmente sulle nazioni indebitate con gli U.S.A. dopo la prima Guerra Mondiale (Inghilterra, Francia e Italia): i debiti che questi stati avevano con gli americani furono fatti ripagare alla Germania. L’industria tedesca, pur avendo un grande potenziale, era uscita dalla guerra stremata. Da allora gli stessi paesi vincitori, soprattutto gli Stati Uniti, si erano resi conto della necessità di sostenere l’economia tedesca con ingenti finanziamenti. Questi finanziamenti avevano creato un triangolo economico, in cui la Germania usava gran parte di queste risorse per pagare i debiti a Gran Bretagna e Francia e queste a loro volta usavano i capitali per pagare i propri debiti. Dunque questo sistema sarebbe sopravvissuto fin quando gli USA fossero stati in grado di esportare capitali in Germania. A causa di questa crisi ciò non fu più possibile e anche per questo motivo il movimento nazionalsocialista, meglio noto come movimento nazista ebbe campo libero in Germania.

 Con l’elezione del Presidente Franklin Delano Roosevelt nel 1932 gli Stati Uniti iniziarono a porre rimedio a questo stato di cose. Con un piano denominato New Deal essenzialmente finanziato dallo stato, il Presidente intraprese un vasto programma di lavori pubblici allo scopo di dare lavoro ai disoccupati. Nei primi cento giorni del suo mandato vennero stanziati cinquecento milioni di dollari . Per quanto riguarda le regole fu emanato  L’Emergency Banking Act che poneva le banche sotto il controllo federale. Alcuni anni dopo, l’atto di maggior peso fu senza dubbio il Social Security Act, destinato a istituire negli Stati Uniti un sistema di sicurezza e di protezione sociale sul modello di altri stati. Il provvedimento, finanziato dai contributi dei datori di lavoro e dei lavoratori e con i fondi del bilancio federale erogava contributi in caso di disoccupazione, vecchiaia e disabilità.

Questo è stato un evento che ha avuto dunque un peso enorme sulla  storia di molte nazioni. Il mondo è improvvisamente cambiato e si sono affacciate nella realtà mondiale ideologie prima di allora mai accettate.  

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