A distanza di quasi due anni dall’inizio della pandemia, sono ancora molte le persone che cercato delle “scappatoie” per ovviare ai vaccini ed ai tamponi. Sono almeno 120 i certificati falsi venduti nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento. Persone che non avevano effettuato alcun vaccino né eseguito alcun tampone e che con una media di cinquecento euro, ottenevano il pass ministeriale a prova di controlli.  La polizia ha effettuato perquisizioni in tutta Italia di un gruppo specializzato nella realizzazione di Green pass falsi in grado da risultare del tutto identici a quelli reali ed in grado di superare i controlli delle app e dei dispositivi.

Diversi sono stati i presidi di sicurezza informatica aggirati dai criminali. Le procedure che consentivano di carpire le credenziali erano studiate ed elaborate in modo da raggirare i farmacisti, inducendoli a collegarsi a siti web falsi, perfettamente identici a quello del sistema sanitario. In altri casi, invece, hanno ricorso a servizi di chiamata internazionali in cui l’agente di supporto tecnico induceva i farmacisti a istallare un software di assistenza a distanza, in modo da permettere di poter rubare le informazioni a distanza sui dispositivi ed ottenere le credenziali di accesso ai sistemi regionali. Le operazioni sono partite dalle indagini della Procura di Napoli. La Polizia ha eseguito 40perquisizioni locali e 67 sequestri preventivi.

Attualmente le persone indagate sono circa 80 dall’inchiesta della Procura di Napoli che ha delegato alla Polizia di Stato una serie di perquisizioni, con lo scopo di fare luce sul sistema utilizzato dai criminali, in grado di aggirare i controlli. Il numero degli indagati è attualmente a 15 persone e quasi 70 sono i loro clienti. Le indagini portate a termine dagli specialisti e dai tecnici hanno confermato che i dati e le informazioni sono state usate anche per produrre i cd. Super Green pass che, assieme ai Green pass individuati sono stati disabilitati dal Ministero della Salute in modo da impedirne un ulteriore utilizzo e le pagine web create, sono state poste sotto sequestro disposto dal Pubblico Ministero. Sono state la Polizia Postale e delle Comunicazioni a eseguire sequestri e perquisizioni nelle varie regioni d’Italia.Gli utilizzatori dei falsi Green Pass sono stati sinora localizzati in molte provincie ma sono in corso accertamenti finalizzati a definire il numero reale, che al momento sembra più ampio, di coloro che si sono rivolti nel tempo all’organizzazione criminale. Comunque attualmente non è chiaro il collegamento tra la rete criminale e i Green pass trovati online, la cosa certa però è che ad oggi non è ancora stata trovata una soluzione alle truffe che permettono di creare certificazioni false a pagamento.

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