In base al decreto-legge del 24 marzo 2022, da oggi, 1° aprile, riprende il percorso verso la normalità con la fine dello stato di emergenza, sperando davvero che sia un “addio” e non solo un “arrivederci”.

Il Governo ha tracciato un percorso di graduale uscita dalle varie misure restrittive, dal 1° aprile fino al termine di questo 2022, la cosiddetta “road map”.

Quindi, cosa cambierà da oggi?

Innanzitutto, viene meno l’obbligo del Super Green Pass per i lavoratori: tutti, compresi gli over 50, potranno accedere ai luoghi di lavoro con il Green pass base (rilasciato, cioè, anche a seguito di esito negativo di test molecolare o antigenico rapido). Bisogna aspettare il 1° maggio affinché l’obbligo di Green pass venga eliminato del tutto.

L’obbligo vaccinale è però confermato fino al 15 giugno per le seguenti categorie lavorative: le forze dell’ordine, il personale scolastico e gli over 50. Per medici, infermieri e personale delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) l’obbligo vaccinale resta invece fino al 31 dicembre 2022, con la sospensione dal lavoro per chi non è in regola.

Inoltre, sempre dal 1° aprile, nei luoghi di lavoro sarà sufficiente indossare mascherine chirurgiche.

Per favorire il turismo, anche in vista delle vacanze pasquali, è stato deciso che dal 1° aprile per entrare negli alberghi non sarà più richiesto il Green pass; nei ristoranti al chiuso agli stranieri basterà il Green pass base già da oggi, dal 15 aprile anche agli italiani. Per i servizi di ristorazione all’aperto, invece, sarà possibile sedersi al tavolo senza alcun certificato verde, per tutti, da oggi in poi.

L’obbligo del Green pass rafforzato cade anche per i mezzi di trasporto pubblico locale o regionale (dove però rimane obbligatoria la mascherina FFP2). Dal 1° maggio non saranno più richiesti né Green pass né mascherina FFP2 anche per salire su aerei, treni e navi.

Abolito il Green pass anche per l’accesso a musei, negozi, poste e banche (sempre con mascherina).

Per quanto riguarda la scuola, fino a quattro studenti contagiati le attività proseguono in presenza, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. In tutti i gradi d’istruzione e nei servizi educativi, vige l’obbligo dell’utilizzo di mascherine almeno di tipo chirurgico, fatta eccezione per i bambini fino a sei anni di età e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso delle mascherine stesse.

Particolare è il fatto che a scuola, nonostante l’obbligo vaccinale resti anche per gli insegnanti fino al 15 giugno, i docenti non vaccinati potranno comunque riprendere la loro attività lavorativa presentando un Green pass base. Ciò significa che quest’ultimi potranno tornare a scuola dal 1° aprile, ma solo per essere impiegati in “attività di supporto all’istituzione scolastica”, l’ingresso in classe sarà invece loro vietato, in quanto questi non potranno lavorare a contatto con gli studenti.

Dunque, l’obbligo delle mascherine FFP2 resta, fino al 30 aprile, per mezzi di trasporto, cinema, teatri, sale da concerto, locali, eventi e competizioni sportive.

Dal 1° maggio decade l’obbligo di mascherina anche al chiuso. A partire da quella data anche il Green Pass, base e rafforzato, non sarà più necessario in alcun luogo. L’unica eccezione riguarda le visite in ospedale e in RSA, dove sarà richiesta la certificazione verde (non vale il tampone negativo) fino al 31 dicembre 2022.

Sulla quarta dose, il ministro della Salute Roberto Speranza non si sbilancia: “al momento la comunità scientifica dice che non c’è evidenza di una quarta dose per tutti”. Per il momento è prevista per gli immunodepressi e a questo si aggiunge l’ipotesi di una quarta dose anche per le persone più anziane.

C’è di più. Il Comitato Tecnico Scientifico si scioglie formalmente, anche se, come ribadisce il premier Mario Draghi in conferenza stampa, il suo lavoro non è finito, ma continuerà con l’Istituto superiore di sanità e il Consiglio superiore di sanità.

Inoltre, il ministro della Salute Speranza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha dichiarato che un altro importante traguardo sarà la fine del sistema a colori per le Regioni che ci ha accompagnato per mesi, così come l’eliminazione delle quarantene precauzionali. Dovrà rimanere isolato a casa solo chi ha contratto il virus. Chi ha avuto un contatto stretto con un caso positivo dovrà applicare il regime dell’auto-sorveglianza.

Data anche la recente risalita dei contagi, si tratta di linee guida e protocolli che possono essere oggetto di aggiornamento, comunque sempre volti a regolare lo svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali.

Quindi, ovviamente, non si deve commettere l’errore di considerarlo un “libera tutti”, ma comunque, perseverando nel tentativo di debellare una volta per tutte il virus, questo è un primo passo importante almeno verso la convivenza “pacifica” con esso.

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