E alla fine fu la prima prova. Dopo due anni di solo colloquio, si torna allo scritto e la prima tenzone è inevitabilmente la prova d’Italiano. Sui banchi anche buona parte della redazione LM: proprio la mitica quinta F, che nell’ultimo biennio è stata la colonna del nostro giornale, sia a livello di redazione che di direzione. Eh già purtroppo per noi non vale il celebre adagio squadra che vince non si cambia : nel nostro giornale il ricambio è inevitabile, anche quando se ne farebbe volentieri a meno. Ma questo è un altro discorso e speriamo nelle nuove leve, che promettono comunque bene.

Un grande abbraccio e un grande in bocca al lupo a tutti gli studenti in generale, a quelli del nostro liceo Leonardo da Vinci in particolare e restringendo ulteriormente il campo alla nostra 5 F, ovvero a buona parte del LeoMagazine.

Impressioni? Commenti? Essendo chi scrive impegnato a fare il commissario può parlare solo di ciò che ha visto e sentito; ma i ragazzi erano in generale motivati e “agguerriti”: hanno meditato come si conviene le varie proposte e hanno scelto in maniera abbastanza diversificata, con un particolare occhio di riguardo alla tracce letterarie che quest’anno non si sono lanciate al galoppo nei meandri del Novecento, ma si sono “fermate” a Pascoli e Verga (di cui del resto quest’anno ricorre, rispettivamente , il centodecimo e centesimo anniversario della morte.

A proposito delle tracce: nulla da dire sull’impostazione della Via Ferrata del poeta romagnolo, una lirica di Myricae in cui il poeta lascia emergere la sua perplessa angoscia nei confronti della modernità. Molta più perplessità desta invece la scelta, per Verga, del “bozzetto siciliano” Nedda; non tanto per la novella in sé, quanto per il fatto che le domande dell’analisi testuale la presentavano come opera già verista, riprendendo una vecchia tesi di Luigi Capuana e Benedetto Croce legata alla teoria della “conversione” dello scrittore siciliano al Verismo; tesi ormai ampiamente superata, confutata, abbandonata. Evidentemente al Ministero dell’Istruzione sono molto ansiosi di aggiornare i docenti, ma non sarebbe male se aggiornassero anche i loro “esperti”…

Letteratura a parte, i testi argomentativi offrivano poi Liliana Segre e Gherardo Colombo con la colpa di essere nati, amara riflessione sulla discriminazione razziale; poi una interessante proposta da musicofilia, libro di Oliver Sacks, un medico che si è occupato del potere “curativo” della musica; infine un passo di un discorso pronunciato dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi lo scorso anno alla Camera dei Deputati: argomento, i mutamenti climatici. Concludono il menù due proposte della Tipologia C, molto affine al tema tradizionale: una riflessione su un passo di Luigi Ferraioli, Perchè una Costituzione della Terra, incentrato su pandemia e dintorni; e dulcis in fundo, un tema molto caro ai giovani, quello del rapporto con le nuove tecnologie e dei rischi ad esse connessi, partendo da una riflessione di Vera Gheno e Bruno Mastroianni (Tienilo acceso ).

Nel complesso, svarione su Verga a parte, niente male. Ed è stato bello tornare all’attesa del “plico” (da anni ormai solo telematico), l’allungare il collo per intravedere il primo testo, la corsa per le fotocopie. Un sapore di normalità e di una maggiore serietà….

Domani poi la prova d’indirizzo nel nostro caso matematica; sicuramente più temuta, anche se quest’anno non è ministeriale ma … fatta in casa, cioè redatta dai docenti dei singoli istituti.

Dunque ragazzi … di nuovo in bocca al lupo e cerchiamo di infilare una fantastica “doppietta”; a quel punto non ci sarà due senza tre …

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