In occasione delle rappresentazioni dell’opera Alcina (prima assoluta a Firenze, cfr. articolo precedente) pubblichiamo un breve profilo biografico di G. F. Handel

Georg Friedrich Handel, figlio di Georg Handel, illustre barbiere-chirurgo, e Dorothea Taust, nacque il 23 Febbraio del 1685 ad Halle, in Germania. Fu un compositore tedesco del periodo barocco, ma trascorse la maggior parte della sua carriera a Londra, per questo verrà naturalizzato inglese nel 1727. 

Avevano grande stima di lui i suoi colleghi compositori contemporanei, lo stesso Bach provò a incontrarsi con lui quando era in visita ad Halle, ma non ci riuscì. La sua formazione avvenne nella sua città natale, ma anche ad Amburgo e in Italia, prima di arrivare nella capitale inglese. 

Sin da piccolo, spiccava la sua propensione verso la musica, cosa che non andava andava molto a genio al padre, il quale lo voleva destinato allo studio del diritto civile. Nonostante un divieto di avvicinarsi a qualsiasi strumento musicale, riuscì a proseguire con la sua passione con un clavicordo tenuto nascosto in una camera in cima alla casa, nella quale si ricava mentre la famiglia non poteva scoprirlo. 

Al tempo, il mestiere del musicista si tramandava di generazione in generazione, come accadde con Bach e Mozart per esempio, lui invece era l’unico musicista in famiglia. A 12 anni entrò in contatto con la corte del principe Federico III di Brandeburgo dopo un breve soggiorno a Berlino, mentre nel 1702 organizzò un secondo viaggio nella capitale tedesca, nel quale incontrò Giovanni Bononcini e si “esibì” davanti al re di Prussia. Fece così una grande impressione sulla principessa Sofia di Hannover, di conseguenza Federico III gli propose di portarlo al suo servizio dopo una suo perfezionamento che sarebbe dovuto avvenire in Italia, cosa che Handel però rifiutò categoricamente. Cinque anni dopo la morte del padre, nel 1702, decise di rispettarne la volontà, per questo si iscrisse all’Università di Halle per studiare legge, studi che però abbandonò dopo poco. Nello stesso anno divenne organista della cattedrale calvinista di Halle, dedicandosi alla musica, sembra però essere stato stato insoddisfatto, così nel 1703 accettò di diventare violinista e clavicembalista nell’orchestra dell’Oper am Gansemarkt di Amburgo, dove incontrò tanti compositori, tra cui Johann Mattheson, con il quale ebbe un diverbio nel 1704.

Della sua esperienza italiana, durata tre anni, non abbiamo molte informazioni, sappiamo che nella sua composizione verrà molto influenzato da tale esperienza, con i grandi compositori barocchi, ma anche dalla tradizione corale polifonica tedesca.

È considerato uno dei più grandi compositori del tardo barocco, ma in generale anche della storia della musica, grazie alle sue opere che tutt’ora lo rendono molto popolare, come il Messiah, Musica sull’acqua, e tante altre.  A Londra divenne musicista della famiglia reale inglese, conoscendo la vera gloria, ma vedrà anche scandali e rivalità per motivi politici, con il re Giorgio I che ingaggiò vari compositori italiani per contrastare il tedesco in quanto non in linea con la moda italiana che era popolare a Londra in quel periodo. Una volta decaduta però la moda italiana, riacquisì il suo grande successo e la sua popolarità.

Le sue composizioni comprendono 42 opere, 25 oratori, più di 120 cantate, trii e duetti, ma anche arie, sonate e pezzi ecclesiastici. La sua opera più famosa è l’oratorio Messiah con il suo coro “Hallelujah”, una delle opere più popolari della musica corale. Negli ultimi decenni di vita fece i cosiddetti “oratori laici” o “opere concerto”, e dopo aver vissuto in Inghilterra per una cinquantina di anni ed esser diventato quasi cieco, dopo quasi 90 anni di carriera, e innumerevoli capolavori della storia della musica, morì a Londra nel 1759. Dopo la sua morte, le sue opere italiane persero il loro fascino, gli oratori continuarono ad essere eseguiti, ma non molto tempo dopo, verranno ammodernati secondo nuovi canoni.

Quello che ci lascia è senza dubbio una delle eredità migliori della storia della musica, un immenso patrimonio di opere d’arte che tutt’oggi mantengono il loro successo e fascino.

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