È passato più di un mese dalle alluvioni che ha devastato gran parte dei territori dell’Emilia-Romagna, causando 15 morti e migliaia di sfollati. In molti da tutta Italia, anche giovani, sono accorsi per soccorrere le popolazioni e per ripulire le città dal fango; numerosi sono gli edifici rovinati dall’acqua, che ha danneggiato anche dei cimiteri: pochi giorni fa è diventato virale sui social un video che mostrava il cimitero di Sant’Agata sul Santerno in provincia di Ravenna, dove l’acqua ha trascinato via alcune bare, scoperchiandone addirittura alcune e trascinandole verso un parco giochi ricoperto dai detriti delle esondazioni.

L’ondata di maltempo che agli inizi di maggio ha comportato l’inondazione di 14 fiumi e poi a metà maggio di 31 fiumi, ha causato danni di circa 9 miliardi, secondo i dati forniti dalla Regione al governo durante il summit al Palazzo Chigi, coordinata dal ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, una stima ancora provvisoria alla quale non sono stati aggiunti i dati riguardo i danni ai mezzi di trasporto e la ricostituzione delle scorte e delle infrastrutture. Secondo i dati riportati, devono essere effettuati almeno 5885 interventi immediati che costituirebbero una spesa di 1,8 miliardi, per ricostruire le strade locali e gli argini dei fiumi. Fino ad oggi sono stati investiti 512 milioni, sono stati portati a termine 972 lavori e sono 1912 quelli iniziati ma ancora in messa d’opera.

Ma a lasciare più sconvolti i cittadini delle città più colpite è il ritardo che si sta verificando nella nomina del Commissario straordinario da parte del Governo, anche da parte dello stesso presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, come ha espresso al tavolo di Palazzo Chigi, sottolineando il bisogno di attuare al più presto delle misure di tutela per le popolazioni colpite. Anche se le città sono state ripulite dal fango, molti territori sono ancora in una situazione delicata, molte coltivazioni sono state rovinate come tante infrastrutture e abitazioni. Per tutelare i cittadini più duramente colpiti dalle alluvioni, con il decreto alluvione è stata stabilita la sospensione del pagamento di bollette di luce, gas, acqua e rifiuti per 4 mesi.

Un altro fenomeno strano è successo a Casal Borsetti, una frazione del comune di Ravenna, dove le acque delle alluvioni portate dai fiumi nel mare hanno formato un grande macchia scura. L’afflusso di acqua sporca in mare, il cui cattivo odore si sente da diversi chilometri, ha causato una grande quantità di pesci morti nel canale Destra Reno, rimossi dal Consorzio di bonifica. Prima della segnalazione della colorazione scura, i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpae) avevano registrato un anomalo colore rosaceo – purpureo nel canale Zaniolo a Conselice, dovuto alla “presenza di solfobatteri purpurei e di alghe unicellulari del genere Euglena, organismi che in alcune condizioni possono determinare una colorazione rossa delle acque e che proliferano in condizioni di elevato carico organico e di scarsità di ossigeno, situazione effettivamente riscontrata”.

Nonostante i numerosi interventi che devono essere ancora iniziati e le anomalie ambientali che si stanno presentando a causa dell’emergenza climatica che si è infranta durante tutto il mese di maggio, l’Arpae ha confermato la partenza della stagione balneare dopo un’analisi delle acque a partire dagli inizi di giugno per tutta la costa dell’Emilia-Romagna ad esclusione di 19 punti in prossimità di corsi d’acqua e situati nell’area di Ravenna, la più maggiormente colpita dalle alluvioni.

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