Oggi, lunedì 3 luglio 2023, ricorre il centoquarantesimo anniversario dalla nascita di Franz Kafka. Lo scrittore di origine ebraico-boema, nasce a Praga nel lontano 1883, conduce una vita dedicata allo studio della lingua tedesca e successivamente si iscrive all’università di Praga nel 1901. Il primo anno Kafka si dedica allo studio di chimica per poi passare alla facoltà di giurisprudenza. In questi anni il giovane scrittore praghese incomincia a dedicarsi alla scrittura, facendosi anche notare nel complesso universitario da altri studenti e professori. Dopo essersi laureato nel 1906 in giurisprudenza, Kafka ottenne lavoro nell’istituto delle assicurazioni generali di Trieste, dove lavorò fino al 1918, anno in cui, gli venne diagnosticata la tubercolosi, la quale lo portò alla morte nel 1924 a Klosterneuburg (Austria).

Chi non ha mai sentito almeno una volta parlare del libro La Metamorfosi? Questa famosissima opera è stata scritta e, poi, pubblicata proprio da Franz Kafka nel 1915. Questa che certamente è la sua opera più famosa, dimostra chiaramente, la grandezza del personaggio, il quale non ha pubblicato molte opere a causa della sua breve vita, stroncata dalla tubercolosi. Proprio questo scritto racchiude tutte le caratteristiche principali dei lavori di Kafka. Perché non partire dall’aggettivo “kafkiano”? Una parola, con chiaramente riferimento allo scrittore praghese, che definisce quelle situazioni così assurde che devono affrontare i personaggi nelle opere di Kafka. Come per esempio Gregor Samsa in La Metamorfosi, il quale, svegliandosi la mattina, si ritrova con le sembianze di un insetto. Da lì partirà un lungo calvario per il povero Gregor, il quale dovrà provare (senza riuscirci) a farsi apprezzare dai suoi cari e a ritrovare sé stesso. Proprio questi temi sono la metafora della vita di Kafka, una vita tormentata dal disprezzo nei confronti del suo stesso aspetto fisico e dal difficile rapporto con la figura paterna.

Ma Kafka non è solo La Metamorfosi, una delle prime opere dello scrittore è Il Verdetto. Questo racconto ha proprio come tematica principale, il rapporto conflittuale tra padre e figlio. Sempre nello stesso anno, il 1912, Kafka inizia a scrivere il primo romanzo, Il Disperso. L’altra opera indubbiamente più famosa dell’autore è Il processo, romanzo incompiuto, scritto fra il 1914 e il 1917 e poi pubblicato nel 1925. L’opera parla di un surreale (tanto per cambiare) avvenimento di cui è protagonista Josef K.. Questo impiegato di banca si vede essere imputato, in un processo già avviato, di un crimine che non gli verrà mai detto. Anche in questo romanzo, viene evidenziata la grandezza di Kafka, il quale attraverso questa misteriosa opera, contrappone il tema della giustizia (un tema reale) con quello dell’assurdità di questo processo. Durante quest’opera lo scrittore non vuole regalare punti fermi al lettore in modo da far accrescere l’angoscia.

Chissà quante opere avremmo potuto leggere di Kafka se solo la sua vita non fosse stata stroncata dalla tubercolosi, chissà come quegli “eccessi passionali” abbiano influenzato la sua vita e chissà quante opere non abbiamo letto, dato che lo stesso scrittore praghese voleva che fossero bruciate. Oggi, si celebra il centoquarantesimo anno dalla sua nascita e “buon compleanno” Franz.

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