Va, Fabio Vieria. L’Arsenal vince il suo diciassettesimo Community Shield.” Queste le parole di Riccardo Mancini, telecronista DAZN sull’ultimo, decisivo rigore calciato dal numero 21 dei Gunners. In data 6 agosto 2023 si è, infatti, disputata la finale di supercoppa inglese tra Arsenal e Manchester City. Lo stadio che ha ospitato la finale è Wembley, come da tradizione. La regola prevede che a disputare la gara siano la vincitrice della Premier League contro quella della FA Cup, ma, quest’anno, come in altre otto occasioni, a vincere i trofei è stata la stessa squadra. I Citizens hanno infatti vinto sia il campionato che la coppa nazionale; in casi come questi la sfidante è la seconda classificata in campionato, quest’anno i Gunners di Mikel Arteta. La gara, è stata anticipata da un breve spettacolo prepartita, in cui si sono visti fumogeni blu e rossi, colori delle due squadre e lampi di fuochi sul prato del tempio del calcio inglese. Prima del calcio d’inizio c’è stato anche spazio per l’inno più antico del mondo, “God Save the King”.

Dopo il momento che ha unito tutto lo stadio le squadre si sono schierate in campo con le seguenti formazioni:

Arsenal (4-3-3): Ramsdale; White, Saliba, Gabriel, Timber; Partey, Rice, Odegaard; Saka, Martinelli, Havertz;

Manchester City (4-2-3-1): Ortega; Walker, Stones, Dias, Akanji; Rodrigo, Kovacic, Bernardo; Grealish, Alvarez, Haaland.

Alle 17.00 orario italiano, il direttore di gara Stuart Atwell ha fischiato indicando il pallone che è stato fatto rotolare da Kai Havertz nella metà campo dei Gunners. Il primo tempo, così come buona parte della gara, è stato per lo più di palleggio, viste le simili filosofie di gioco di entrambi gli allenatori, con forse il City che sembrava in maggior controllo della partita. La prima grande occasione è stata però dei Gunners, con un tocco geniale da parte di William Saliba per Ben White; la progressione sulla destra del campo si è conclusa con un cross rasoterra per Havertz che ha girato con il destro ma si è dovuto arrendere alla grande risposta di Stefan Ortega, sulla ribattuta il più lesto è stato Gabriel Martinelli che ha calciato sul petto di John Stones. Non si è fatta attendere la risposta della squadra di Manchester che si è resa pericolosa con Rodri. Lo spagnolo con un destro dal limite dell’area di rigore ha sfiorato il palo alla destra di Aaron Ramsdale. Anche le due successive azioni pericolose hanno avuto i medesimi protagonisti, prima Havertz che, dopo una grande discesa a destra di Bukayo Saka, ha concluso a botta sicura verso la porta di Ortega che, come in precedenza, si è fatto trovare pronto e ha negato la gioia del primo gol ufficiale al tedesco con la maglia dell’Arsenal; poi ancora Rodri che ha provato un colpo quasi da biliardo, sfiorando un gol da centrocampo dopo aver visto il portiere inglese fuori posizione. Il primo tempo si è concluso quindi 0-0, con nessuna delle due squadre che sembrava prevalere tecnicamente sull’altra, ma con degli ottimi segnali nel finale da parte dei Gunners. Il secondo tempo è iniziato come si era concluso il primo, Arsenal in possesso cercando, con il tiki taka, di penetrare la perfetta difesa organizzata da Pep Guardiola. Nonostante ciò la prima grande occasione del secondo tempo ce l’ha il City, con il corner battuto da destra e colpo di testa di Stones ma grande risposta da parte di un attento Ramsdale. Al 64’ la prima svolta della gara: escono Mateo Kovacic e Erling Braut Haaland ed entrano Kevin De Bruyne e Cole Palmer. Sulla prima iniziativa del fenomenale numero 17 del Manchester City arriva una delle azioni più pericolose della gara: apertura del belga, riceve Phil Foden (anche lui entrato pochi minuti prima), che apre su Palmer il cui piatto sinistro viene deviato da Jurrien Timber. Al 77’ arriva la prima rete dell’incontro; progressione centrale da parte di Phil Foden che prova ad aprire verso Cole Palmer; il passaggio viene sporcato da Kieran Tierney, lo scozzese non può evitare che il pallone arrivi nella zona di De Bruyne che, toccando di testa, serve la corsa di Palmer la cui perfetta conclusione pesca l’incrocio dei pali alla destra di Ramsdale. Per i successivi 13 minuti è assedio Gunners. La squadra di Arteta si spinge tutta in avanti rischiando anche di essere bucata una volta in contropiede, ma salvata, ancora una volta, da Aaron Ramsdale. Al 90’ si alza il tabellone luminoso del quarto uomo che sancisce 8 minuti da recuperare: 8 minuti di sofferenza a Wembley. Da 8 passano a 13 dato che, al sesto minuto, sono richieste medicazioni per Kyle Walker e Thomas Partey. Su uno degli ultimi attacchi verso la porta difesa da Ortega, al 101’ succede l’impensabile. Sul lato destro del campo ha palla Saka che serve corto sui piedi di Leandro Trossard. Il belga da una finta per liberarsi di Julian Alvarez e calciare. Non sembra una conclusione pericolosa, anzi; la deviazione di Manuel Akanji mette fuori dai giochi Ortega e il pallone lentamente supera la linea di porta. Attwell indica il centrocampo e Trossard rimane immobile, forse incredulo di come un tiro così debole sia entrato.

Due minuti dopo il direttore di gara fischia tre volte, il regolamento della Community Shield non prevede tempi supplementari: rigori.

Passano 5 minuti tra la fine dei tempi regolamentari e l’inizio della lotteria degli undici metri. 300 secondi che Wembley passa con il fiato sospeso. Una è la domanda che tutti i tifosi si pongono: quale porta verrà scelta dal capitano che vincerà il sorteggio? Una semplice moneta stabilirà quale squadra partirà con un netto vantaggio. Dopo al testa o croce viene indicata la porta che dietro ha i tifosi dei Gunners: standing ovation dei supporter dell’Arsenal.

Il primo a presentarsi sul dischetto è Martin Odegaard: il capitano della squadra londinese ha già un’enorme responsabilità sul suo mancino; rincorsa centrale che parte sulla linea che delimita l’area di rigore; si allarga sulla destra, apre il mancino e spiazza Ortega. Appena vede che il pallone gonfia la rete chiede il supporto da parte di tutti i tifosi dei Gunners.

A dover replicare il gol di Odegaard è Kevin De Bruyne. Il suo ingresso è stato determinante per spaccare la gara e la sua esperienza è fondamentale. Il suo destro è però troppo alto, colpisce la traversa interna e il pallone viene sputato lontano dalla linea di porta; lo sguardo di KDB è perso nel vuoto mentre si dirige dai suoi compagni al centro del campo.

L’Arsenal ha ora una grande occasione, quella del doppio vantaggio e di indirizzare la gara e la coppa verso l’Emirates Stadium. A prendere il pallone è l’eroe della gara: si presenta Leandro Trossard. Il rigore è perfetto, apre il destro, spiazza il portiere e imbuca nell’angolino sinistro. Così come sul gol la reazione non è esagerata, pugni chiusi e sguardo alla curva.

Responsabilità enorme ora per Bernardo Silva, su di lui ci sono moltissime voci di mercato, dal Barcellona ad alcuni club saudita. Il portoghese sta giocando una finale, deve sgombrare la testa e pensare a segnare. Detto fatto, il mancino si insacca alle spalle di Ramsdale e permette al City di continuare a sognare.

È il turno di Bukayo Saka: lui che contro Donnarumma, nella finale di EURO2020 il rigore decisivo lo aveva sbagliato e che forse, al momento in cui ha preso la palla per portarla sul dischetto, a quel momento ci ha ripensato. I due rigori sono anche abbastanza simili, rincorsa breve e conclusione con il mancino verso destra; l’esito è opposto, contro il City segna e fissa il risultato sul 3(1) – 1(1).

A staccarsi dall’abbraccio dei calciatori del City al centro del campo non è un attaccante, come poteva essere previsto, ma un centrocampista, peraltro difensivo: Rodri. Calciatore dalle ottime qualità balistiche, come dimostrato anche nel corso della gara in due occasioni e più volte, nel corso della precedente stagione. Dagli undici metri non è però infallibile e lo dimostra, il suo tiro è abbastanza forte, ma non abbastanza angolato e Ramsdale, che aveva intuito, respinge la conclusione lasciando sui piedi del successivo tiratore il match point.

Il quarto tiratore dell’Arsenal è Fabio Viera, entrato per disperazione all’87’. Come scriveva Anton Cechov, se in un romanzo è presente una pistola, questa sparerà. All’inizio dell’articolo è, metaforicamente, presente una pistola; il portoghese in maglia numero 21. Il suo rigore è perfetto: sinistro all’incrocio dei pali che non lascia spazio a Ortega. L’Arsenal, che partiva sfavorito, che sembrava spacciato dopo il gol di Palmer, che ha segnato con una grandissima fortuna, ha conquistato la sua diciassettesima Community Shield.

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