La sera del 22 marzo 2024, almeno 4 uomini armati appartenenti all’ ISIS K, un gruppo terroristico attivo soprattutto in Afghanistan e affiliato all’ISIS, ha compiuto un attentato in un teatro, il Crocus City Hall di Mosca, situato nella periferia nordoccidentale della capitale della Russia.

L’ISIS K ha rivendicato l’attacco in più occasioni tramite l’agenzia di stampa e propaganda Amaq diffondendo anche video, tramite i canali Telegram dove, attraverso la body-cam, si vede il punto di vista degli attentatori in azione.

Dopo aver ucciso le guardie all’ingresso del teatro, il commando di terroristi si è infiltrato nell’edificio, che era affollato di spettatori per un concerto di una band rock, utilizzando armi automatiche e da taglio, uccidendo circa 140 persone e causando oltre 100 feriti, purtroppo, questo è un dato che potrebbe essere destinato ad aumentare. Gli attentatori hanno, poi, scatenato un incendio nel teatro.

Sono stati già fermati 11 dei sospettati tra cui 4 presunti attentatori, tutti originari del Tajikistan e di età compresa tra i 19 e 32 anni, che sono state accusati di atti terroristici, un crimine punibile con l’ergastolo e saranno tenuti in custodia dalle forze dell’ordine russe.

In base ad alcuni video diffusi in rete, i 4 uomini sarebbero stati torturati, in quanto sono stati riscontrati numerosi lividi e ferite visibili, secondo le informazioni rilasciate dalla Russia alcuni dei presunti terroristi si sarebbero già dichiarati colpevoli e avrebbero affermato di essere stati assoldati in cambio di denaro, sarebbero inoltre stati catturati mentre si dirigevano verso il confine con Bielorussia e Ucraina.

Questa affermazione ha spinto il presidente russo Putin a parlare di un coinvolgimento ucraino nell’attacco. Gli emigrati sarebbero stati agenti assoldati dai servizi segreti di Kiev per colpire la nemica Russia al cuore; quindi, Putin sembra comandare e controllare la narrativa su quanto è avvenuto a Mosca a proprio vantaggio.

È un dato di fatto che gli attacchi della Russia nei confronti dell’Ucraina si sono intensificati proprio in queste ultime ore, in particolare c’è stato un momento che ha fatto tremare gli analisti internazionali, ovvero quando un missile russo ha sorvolato lo spazio aereo polacco per 39 secondi, sarebbero bastati pochi secondi in più per giustificare un intervento di reazione di difesa da parte della NATO, e ha portato qualcuno a pensare che sia stata una provocazione della Russia nei confronti dell’intero occidente.

Dall’altra parte il racconto appare ben diverso, l’Ucraina e gli Stati Uniti hanno immediatamente smentito la possibilità che Kiev sia coinvolta negli attacchi e la stessa ambasciata statunitense a Mosca il 7 marzo 2024 aveva avvisato pubblicamente che l’intelligence USA riteneva possibili degli attacchi estremisti in Russia ma il presidente Putin aveva attribuito la questione a propaganda occidentale. Anche l’Italia aveva avvisato i nostri connazionali in Russia di evitare eventi o luoghi con molte persone per alcune settimane.

L’Ucraina, dal canto suo, avanza un’altra ipotesi, ovvero che sia stata la Russia stessa, in qualche modo, ad architettare l’attentato di Mosca, così da avere, poi, motivi tangibili per condannare e aumentare gli attacchi in Ucraina.

È interessante riportare il pensiero di Mariano Croce sull’argomento, il quale, in un articolo, ha evidenziato come sia stata insolita la reazione occidentale all’attentato di Mosca, a differenza di altre stragi di matrice terrorista non ci siamo sentiti parte della comunità offesa, non è scattata la solita coesione di solidarietà che sempre, nelle passate tragedie, ci contraddistingue . Ecco, secondo il professore non dobbiamo stupirci di questo atteggiamento, perché la verità è che siamo in guerra e ciò implica un naturale schieramento di parti: la nostra parte, la loro, i nostri morti, i loro morti.

Secondo il professore, non abbiamo partecipato al loro dolore perché è stata la paura il sentimento padrone delle nostre reazioni, il timore concreto che se fosse stata davvero l’Ucraina la responsabile dell’attacco terroristico ci sarebbero delle conseguenze che ognuno di noi ha paura solo ad immaginare. Le indagini, ovviamente, sono ancora in corso per cui ci potrebbero essere nuovi sviluppi.

Ma chi sono i membri dell’Isis K?

Isis K sta per “Stato Islamico del Khorasan” ed è uno specifico gruppo armato di estremisti islamici sunniti fondato tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 nell’area di confine tra Pakistan e Afghanistan, tra i loro attentati più noti in Occidente sono ,un attacco suicida effettuato all’aeroporto di Kabul il 26 agosto 2021 durante il ritiro degli USA dall’Afghanistan che ha provocato 183 vittime e due attacchi suicidi in Iran il 3 gennaio 2024 durante la celebrazione dell’anniversario dell’assassinio del generale iraniano Soleimani.

L’isis K ha l’obiettivo di ottenere il controllo del Khorasan e di creare lì un califfato che abbia come fondamento la Sharia, la legge islamica.

Ma perché l’ISIS K ha attaccato Mosca?

Esistono diverse ipotesi che avrebbero spinto i terroristi a compiere l’attentato al teatro, in primis perché negli ultimi mesi l’Isis K aveva fatto alcune dichiarazioni contro la Russia, definendo Putin un nemico e un assassino di musulmani a causa degli interventi militari di Mosca in Afghanistan, Cecenia e Siria. Nella guerra in Siria la Russia è stata una delle principali artefici della sconfitta dell’Isis e dai primi di marzo le forze armate dell’Inguscezia (stato federato della Russia) hanno eliminato 6 membri dell’Isis, tutto ciò potrebbe far vedere l’attentato al teatro di Mosca come una vendetta a questi interventi. Un altro motivo potrebbe risalire al pensiero radicale dell’Islam che ritiene opportuno fomentare i conflitti fra stati non musulmani in contrasto tra loro in quanto indebolirebbe le loro forze e faciliterebbe l’espansione e la diffusione dell’Islam al loro interno; quindi, potremo vedere l’attacco al teatro come un modo di destabilizzare ancora di più una già instabile situazione causata dalla guerra Russo/ucraina.

In realtà sui media si stanno sentendo teorie di ogni genere, ma è sicuramente vero che le conseguenze dopo l’attentato sono da entrambe le parti negative ed è difficile immaginare che uno dei due paesi possa aver rischiato di compiere un attacco del genere. Le vittime erano civili, quando si parla di vittime innocenti è doveroso esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza con chi sta piangendo i suoi cari.

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