«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.» L’articolo 1 della costituzione italiana è di fondamentale importanza, grazie al referendum del 2 Giugno 1946 vengono gettate le basi per il superamento della forma monarchica: L’Italia è una repubblica.
Da allora ogni anno in questa data tutti gli italiani festeggiano per il ricordo della nascita della Repubblica Italiana. La celebrazione principale avviene nella città di Roma, dove il presidente della repubblica deposita una corona d’alloro in onore del Milite Ignoto, un militare ignoto di cui non conosciamo l’identità. La salma fu scelta da Maria Bergamas, madre di Antonio Bergamas, soldato italiano morto in battaglia di cui non è mai stato trovato il corpo. Questa scelta fu molto significativa, Maria fu scelta come migliore esponente per rappresentare tutte le madri che avevano perso un genito in guerra, molte di loro, come lei, senza poterlo nemmeno avere tra le proprie braccia dopo la morte. Il 27 ottobre 1921 Maria Bergamas fu posta di fronte a 11 bare nella basilica di Aquileia, con al loro interno altrettante salme di italiani non identificati. La donna mentre passava in rassegna le bare, si soffermò sulla decima, dove subito al primo sguardo urlò il nome del figlio. La scelta ovviamente ricadde su questa salma, che fu presa come simbolo di tutti i caduti in guerra.
La nascita della repubblica è forse il motivo di maggiore vanto per tutti gli italiani, poiché rappresenta la nostra storia e tutte le fatiche superate e gli ostacoli trovati dai nostri predecessori per arrivare a ciò che siamo adesso, uno stato libero e unito.
Perchè si, la storia della nostra repubblica è piena di luci e di ombre, di grandi gesta e orrori bellici che si sono alternati nel tempo, fino ad arrivare a ciò che abbiamo adesso.
La parte più antica e lontana del nostro albero genealogico è presidiata da Giuseppe Mazzini, che nel luglio 1831 fondò la Giovine Italia, per primo si pose l’obbiettivo di fondare uno stato unitario basato sui principi della rivoluzione francese. Dopo un periodo di speranza tutto ciò si vanificò quando Giuseppe Garibaldi conquistò quasi tutta l’Italia meridionale ma senza gli stessi obiettivi di Mazzini; Garibaldi a detta di alcuni era un guerrafondaio autonomo a cui piaceva “menare le mani”, e consegnò i territori a Vittorio Emanuele II, re del regno di Sardegna, facendo piovere tantissime critiche da parte dei repubblicani.
Alle elezioni del 1919 i partiti di ideologia reppublicana avevano la maggior parte dei seggi.
In questo frangente entrò Mussolini, fondando i Fasci italiani di combattimento. Mussolini fu nominato dal re primo ministro, ed il suo partito ottenne un grande successo in modo immediato grazie al supporto di aristocrazia, alta borghesia e alto clero. Il 25 luglio 1943 mentre la situazione in armi continuava a peggiorare, Vittorio Emanuele III revocò il mandato a Mussolini e lo fece arrestare, con l’obbiettivo di giungere ad un armistizio. Da questo momento l’Italia entrò nel caos, Vittorio Emanuele III ed il nuovo governo scapparono a Brindisi lasciando lo stato allo sbaraglio più totale, che venne in modo quasi immediato disarmato dalle truppe tedesche.
Dopo un periodo di scontri interni continui e infiniti, i partiti politici italiani misero da parte i loro sentimenti antimonarchici con l’obbiettivo di pensare prima all’esito della guerra, rimandando la questione istituzionale, e spostando la sede governativa a Salerno, proprio per questo fu chiamata “svolta di Salerno”.
Il 4 giugno 1944 le truppe alleate riuscirono a liberare Roma e ci fu la nomina di un nuovo Governo. L’italia si trovava completamente divisa ed il nord era sotto occuazione tedesca, così il consiglio dei ministri riconobbe il suffraggio universale e l’anno dopo, il 2 giugno 1946, grazie al referendum costituzionale fu scelta l’assemblea costituente con uno scopo ben preciso: elaborare una nuova costituzione per l‘Italia e grazie alla vittoria della repubblica, una costituzione repubblicana.
Il 2 Giugno e la mattina del 3 Giugno si svolse il referendum per scegliere tra Monarchia e Repubblica.
Il 10 giugno furono pubblicati i risultati che confermarono le fughe di notize già emesse dai giornali più altisonanti nei giorni precedenti; la Repubblica vinse con il 54,3%. Dopo moltissime contestazioni il 1°gennaio 1948 entrò in vigore la nuova costituzione italiana.
Oggi diamo tutto per scontato, prendiamo i termini “uguaglianza”, ”libertà, “diritti”, tutti come postulati. Questi sono ben altro che postulati, sono tutti teoremi che trovano la propria dimostrazione nella storia del nostro paese, nel nostro popolo. Questi termini all’apparenza sono parole normalissime, ma al loro interno velano macchie di sangue ed ingiustizie che molte persone hanno subito allo scopo di ottenere ciò che oggi noi diamo per scontato. Il 2 giugno è importate per questo, ci poniamo l’obbiettivo di aprire gli occhi alle nuove generazioni, per spiegare come le sole 7 lettere che compongono la parola libertà implicitamente nascondono libri interi, storie per cui non basterebbero settimane per raccontarle. Il 2 giugno è tutto ciò, tramandare nel nostro piccolo che niente si forma per caso, ogni dolce frutto del nostro paese ha un suo perchè, la nostra storia non è un concetto astratto, ma ha una concretezza che va a nascondersi dietro gli orrori della guerra e i movimenti rivoluzionari che hanno fatto la storia; e per chi ha subito sulla propria pelle tutto ciò, un motivo per far tornare alla memoria i motivi di quella storia, ciò che ha formato loro e reso orgoglioso tutto il paese.
Quest anno è il 75esimo anniversario, questo maledetto virus ci impedisce di svolgere le normali celebrazioni, ma per quanto sia potente non impedirà la propaganda del ricordo,che è più forte di qualsiasi virus.