Diciamocelo: nonostante il fatto di essere in una società dove ogni giorno si interagisce con altri individui, e nonostante il fatto che la comunicazione oggi sia “facilitata” dalla tecnologia e dai social, spesso ci troviamo in difficoltà nel capire con chi abbiamo realmente a che fare. Sentiamo ciò che gli altri dicono, ma non ascoltiamo. Siamo costantemente distratti , spesso immersi nei nostri pensieri. Difficilmente qualcosa attira la nostra attenzione e la mantiene nel tempo. Ciò a cosa può essere dovuto? Molti problemi che a volte affrontiamo sono legati all’incomprensione. Certo, non sempre possiamo pretendere di riuscire a capire l’altro, ma sicuramente possiamo impegnarci nel farlo. Ogni esperienza per conoscere ci arricchisce , e a volte immedesimarsi nell’altro e vedere le cose da un diverso punto di vista, può servire a comunicarci meglio. Se prima di rispondere seccamente a qualcuno, ci fermassimo e pensassimo: ”sicuramente avrà i suoi problemi, così come li ho io”, probabilmente saremo più tolleranti.

Quando dialoghiamo a volte, partiamo dal presupposto di avere ragione, e quindi il parlare diventa quasi una lotta per imporsi sull’altro, senza ascoltarlo.  Certamente bisogna avere la consapevolezza di chi siamo e di ciò che si dice, ma pur rimanendo con una mentalità aperta al poter cambiare parere. Sarebbe utile, certamente se se ne ha voglia, prestare più attenzione al presente, a quello che ci circonda, a quello che diciamo e con chi interagiamo. E non ascoltare e “capire” solo quello che ci fa comodo. Del resto, cooperiamo tutti, siamo immersi nelle relazioni ogni giorno, quindi perché non mettersi in gioco? Senza pretendere di essere nella testa degli altri, e di poterne predire i comportamenti, perché allora probabilmente sarebbe tempo perso. Potremmo fare un tentativo in modo tale che ciò che facciamo, diciamo e pensiamo siano in armonia anche con l’aiuto degli altri.

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