Quella che è andata in scena la scorsa domenica è una classica del calcio italiano; tutti la aspettano, tutti la vogliono, tutta Firenze freme per la partita dell’anno: Fiorentina-Juventus. Una partita che in passato ha regalato forti gioie ed emozioni, grandi giocate e gol memorabili come quelli di “numeri 10” del calibro di Antognoni e Del Piero… e anche questa volta le aspettative non sono state tradite.

Al Franchi, gli ospiti arrivavano nettamente favoriti forti del primato in classifica e con 18 punti in più sulla compagine viola, ma lo scenario è stato completamente ribaltato già dai primi minuti di gioco. I padroni di casa sono partiti subito forte spinti da un ambiente più tipicamente da corrida che da stadio, infatti Vecino ha messo paura ai bianconeri colpendo il palo pochi minuti dopo il fischio d’inizio. Ma la vera bolgia è arrivata al 37° quando Bernardeschi ha trovato il bomber Kalinic sulla corsia destra che ha trafitto il portiere bianconero insaccando il pallone nell’angolino basso. Urla di gioia, clamore ed emozione sono arrivate dagli spalti ma anche un’incredulità generale per il vantaggio sui bianconeri. Dopo la prima rete era più che scontata una reazione degli ospiti che però non è mai arrivata… dominio, forza, agonia e determinazione erano solo nelle gambe e, soprattutto, nei cuori dei viola che, a inizio della ripresa, hanno realizzato il meritato raddoppio. Sventagliata tesa di Badelj in area di rigore, Chiesa cerca l’anticipo sul difensore bianconero ma non serve perché il cross sorprende Buffon che, incredulo, deve raccogliere il pallone da dentro la porta per la seconda volta. I “gobbi” tentano di rientrare in partita con la rete che accorcia le distanze ma alla fine il gol di Higuain non placherà la gioia dei 34 mila tifosi viola presenti allo stadio. Fischio finale, dopo 6 minuti di recupero (neanche il più che sostanzioso recupero è servito alla Juve per trovare il pari), e il Franchi può esplodere di gioia: erano passati troppi anni da quel rocambolesco 4-2       dell’ ottobre 2013 e finalmente la viola ha potuto ritrovare la sua rivincita contro gli acerrimi nemici a strisce.

Nonostante i soli 3 gelidi gradi la curva Fiesole ha riscaldato l’ambiente cantando dall’ inizio alla fine della partita (e anche molto dopo) non facendo mancare il suo sostegno alla squadra con una bellissima coreografia che celebrava il ritorno in società dell’ “Unico 10”,Giancarlo Antognoni.

Non è una semplice partita di calcio, non è una semplice vittoria a pallone, è qualcosa che va al di là del singolo campionato di Serie A, è la vittoria di una città intera, una città completamente pazza per la sua squadra che, ancora una volta, l’ha fatta godere com’era giusto che fosse dopo un lungo periodo di alti e bassi.

A vederlo da fuori potrà anche sembrare un atteggiamento da provinciali : “ma guarda questi qua che esultano per tre punti in classifica come se avessero vinto lo scudetto”  avrà detto qualche frustrato tifoso strisciato, ma ai fiorentini di cosa pensi di loro la gente importa   poco, perché Firenze ha dimostrato ancora una volta di cosa è capace.

Si scrive Fiorentina contro Juventus, si legge Davide contro Golia e ancora una volta la storia si è ripetuta: la piccola Firenze ha tagliato la testa ai giganti, inaugurando la nuova stagione del “Rinascimento Viola”.

 

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