Siamo nel 1927, in Italia vige il terribile regime fascista, e precisamente il 9 gennaio di quello stesso anno entra in vigore una delle cosiddette leggi fascistissime che scioglie qualsiasi tipo di associazione scout. Il papa Pio XI rincara la dose sciogliendo a sua volta l’ASCI (Associazione Scautistica Cattolica Italiana) precorritrice dell’attuale associazione di guide e scout cattolici italiani (AGESCI). Non esistono più gli e le scout…o almeno sulla carta è così. Ripongono le fiamme, nella branca del reparto simbolo del gruppo di appartenenza, anche i gruppi scout Milano II e Milano VI, ma non cessano di portare avanti la loro attività. Grazie a messaggi cifrati, incontri segreti e tanta cautela riescono a organizzare incontri settimanali e addirittura realizzare il campo estivo: momento conclusivo, di circa una settimana di durata, dell’annata scautistica. Ma dove andare per non destare sospetti e/o venire arrestati per 7 giorni? Esiste una valle in provincia di Sondrio a 100 chilometri da Milano, nel comune di Novate Mezzola; racchiusa da catene di alte montagne e raggiungibile solo a piedi tramite un sentiero a gradoni e poche altre stradicciole. La Val Codera rappresentò una manna dal cielo per le Aquile Randagie, così si chiamavano i gruppi di Milano, che, guidati da Andrea Ghetti detto Baden, e Giulio Cesare Uccellini che prenderà il nome di Kelly, si attrezzeranno per partire con il solo obbiettivo di portare avanti la loro attività a dispetto di tutto. Con la “appariscente” divisa scout nello zaino e nascondendo come meglio potevano gli attrezzi per realizzare le costruzioni lignee del campo (tavoli, cucine, latrine, alzabandiera) partirono alla volta della nascosta valle. Riuscirono a portare a termine la settimana insieme e non solo quell’anno. Anche gli anni successivi si recarono spesso alla valle per fare attività sotto, anzi sopra, il naso dei fascisti. Nel 1943 inoltre parteciparono a svariate missioni di salvataggio e assistenza di perseguitati per nazione, razza, religione, con espatri in Svizzera.

Molti gruppi scout di oggi prediligono questa valle come meta per i loro campi, non solo per gli splendidi paesaggi che essa è capace di offrire, ma anche per ciò che hanno lasciato loro le Aquile Randage, i quali racconti, storie e balli vengono accuratamente trasmessi alle nuove generazioni di esploratori dai custodi delle 2 basi scout presenti oggi nella valle. E prima della fondazione di queste basi scout le storie dei gruppi di Milano sembrano essere arrivate da una signora vissuta sempre nella valle, la quale, durante la sua vita, pare non avesse alcun contatto all’infuori degli scout, prima le Aquile Randagie, e poi agli altri esploratori a quali ne raccontava le gesta.

Durante l’intera epoca fascista, anche se non totalmente con regolarità, le Aquile Randagie tennero in vita lo scautismo e tutto ciò che esso rappresenta. Un messaggio di amore, fratellanza, rispetto e servizio racchiuso nella promessa scout:

Sul mio onore prometto che farò del mio meglio —
Per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio paese.
Per aiutare gli altri in ogni circostanza.
Per osservare la Legge Scout.

 

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