Non ci sono scuse, nella Fiorentina scesa in campo ieri sera contro la Sampdoria non si salva nessuno. Erano anni che non si vedeva una prestazione così brutta in casa propria, contro una formazione di medio/basso livello che però, rispetto alla squadra viola, ha recitato la parte della schiacciasassi.
Per la Fiorentina la partita comincia male fin da subito, i giocatori della Samp sono molto più coesi e giocano il bel calcio tipico delle squadre di Marco Giampaolo, mentre i viola fanno fatica a gestire il pallone e a tenere le posizioni in campo, si vedono tantissimi lanci lunghi sterili e inutili e i centrocampisti Badelj e Veretout vengono costantemente saltati dalla manovra. La situazione si complica ulteriormente con l’infortunio al 20’ minuto di Valentin Eysseric, che dei nuovi acquisti sembra l’unico in grado di regalare dribbling e belle giocate, e infatti dopo pochi minuti, al 32’, gli ospiti passano in vantaggio con un tiro di Gaston Ramirez respinto male da Sportiello e ribattuto in rete da Caprari che Tomovic si era fatto scappare in marcatura. Neanche il tempo di riprendersi dal gol subito che subito Tomovic combina un’altra frittata: forse ha sbagliato sport e credeva di giocare a pallamano, fatto sta che colpisce goffamente con il braccio il pallone in area e regala un rigore alla Samp che Quagliarella realizza senza problemi al 34’.
Nel secondo tempo la musica cambia, la Fiorentina ha una reazione e non solo perché il disastroso Tomovic viene sostituito per far spazio a Bruno Gaspar, che garantisce molta più spinta in fase offensiva e qualche cross decente, come l’assist che porta al gol di Badelj che insacca la rete con un bel piatto di prima, ma anche e soprattutto perché la Sampdoria si rivela molto stanca e decide di lasciare il pallino del gioco alla squadra di casa che tanto aveva mostrato di fare molta fatica nel creare occasioni e tenere palla. Alla fine la Fiorentina è anche un po’ sfortunata perché arriva al tiro 19 volte, crea moltissime occasioni da gol e si ritrova di fronte un Puggioni scatenato che para anche l’impossibile e si rivela il migliore in campo dei suoi. Però in realtà anche in questa arrembante ripresa si continuano a vedere i problemi mostrati nel primo tempo, non c’è un’identità di gioco, la maggior parte delle occasioni avute sono arrivate grazie a lanci messi alla ceca in area di rigore o a tiri da fuori, in questo momento la Fiorentina non è una squadra, è solo un’accozzaglia di giocatori giovani e inesperti disposti in campo senza un filo logico.
Anche se pensiamo alle prestazioni individuali nessuno si salva: Chiesa gioca da solo e cerca la conclusione ogni volta che ha la palla tra i piedi, Benassi è un pesce fuor d’acqua, gioca fuori ruolo e sbaglia tutte le scelte, Simeone è lasciato da solo in attacco costretto a fare a sportellate con 4 difensori e non può mai avere occasioni per segnare, Gil Dias è un funambolo e prova qualche giocata ma sempre e solo fine a sé stessa.
Troppi lati negativi e quasi nessun lato positivo, la Fiorentina non perdeva le prime due di campionato da undici anni, l’ultimo posto in classifica la rende lo zimbello di tutta Italia, ci sono solo 16.500 abbonati e sono persino meno di quando la squadra era in C2. I Della Valle, grazie a Corvino, sono riusciti a distruggere una squadra che era tra le migliori otto in Italia e l’hanno fatta diventare una squadra ridicola, che al momento non ha sicuramente grandi ambizioni. La sensazione a Firenze è che il peggio debba ancora venire, ma il campionato è appena iniziato, i giocatori sono giovani e se Pioli riuscirà a dare un’identità alla squadra la situazione potrebbe capovolgersi. C’è ancora tanto tempo e la Fiorentina può e deve ripartire da queste due partite da incubo per costruirsi un futuro più roseo.