Una prova di forza da parte della Ferrari in quel di Francorchamps, con Sebastian Vettel che si impone in una pista a lungo considerata sfavorevole. Era infatti da ben nove anni che una Rossa non  vi trionfava, quando lo fece con Kimi Raikkonen “The King of Spa” alla guida della contorta F60. Un successo che contribuisce a scaldare gli animi degli appassionati in vista di domenica prossima, destinazione: la velocissima Monza.

Terminata la calda pausa estiva, il Circus della F1 fa tappa come consuetudine nel leggendario circuito di SPA Francorchamps, e già da giovedì gli animi sono più che concitati. Specie in casa Force India, in quanto il team, in precaria condizione finanziaria da tempo e da un mese sotto amministrazione controllata, rischia di non poter correre il GP a meno che non trovi un acquirente che metta a posto i conti e salvi la baracca. Ed è proprio tra giovedì e venerdì che viene finalizzata la procedura d’acquisto da parte di un consorzio presieduto da Lawrence Stroll (miliardario nonché padre di Lance Stroll, attualmente pilota Williams, a cui sicuramente riserverà un posto sulle monoposto rosa, ndr), che permette alla scuderia di partecipare sotto nuovo nome (da Sahara Force India si passa a Racing Point Force India) con conseguente azzeramento del punteggio costruttori.

È venerdì e le auto finalmente iniziano a sfrecciare per gli zigzaganti 7km immersi nei boschi delle Ardenne, con le auto del Cavallino che concludono le prove libere in testa, insidiate dalla rivale Mercedes che però sembra non averne a sufficienza per stare davanti. La storia sembra ripetersi al sabato, almeno fino all’ultima sessione di qualifica: ecco che l’imprevedibile clima belga si lascia andare un breve scroscio d’acqua, quanto basta per gettare tutti nel caos. A spuntarla è Lewis Hamilton, seguito a ruota da un deluso Sebastian Vettel. Dietro i contendenti al titolo una clamorosa seconda fila monopolizzata dalla Force India, mentre Raikkonen conclude solo sesto davanti ai due piloti Red Bull, tutti e tre incastrati da una strategia aggressiva che li lascia senza benzina quando la pista si sta ormai asciugando.

Ma si sa, è la domenica che si fanno i punti e, tra chi cerca il colpaccio e chi il riscatto, tutti sono con il naso all’insù per verificare se la pioggia sia una minaccia reale o meno, fino a quando i radar sentenziano l’assenza di precipitazioni per le due ore successive. Si spengono quindi i semafori e la partenza vede subito una lotta per la prima posizione tra Hamilton e Vettel, quando nelle retrovie la Renault di Hulkenberg blocca in frenata innescando una carambola che ricorda immediatamente quella avvenuta nel 2012. La McLaren di Alonso decolla, travolgendo l’Alfa Romeo Sauber di Leclerc e il posteriore della Red Bull di Ricciardo, che a sua volta colpisce il retrotreno della Ferrari di Raikkonen, forandogli anche una gomma. Tutti e 5 i piloti coinvolti si ritireranno prima di fine gara (i primi tre già subito dopo l’incidente). Davanti si lotta ancora, con Vettel che risucchia la scia del rivale inglese per portarsi in prima posizione in una manovra spettacolare che vede quattro auto affiancate a oltre 300 km/h. L’incidente alla prima curva obbliga all’ingresso della Safety Car, ma la ripartenza non vede grossi stravolgimenti, come il resto della gara, piuttosto monotona. Da segnalare soltanto il momento, nella fase dei pit stop, in cui Hamilton quasi riesce a riprendere la posizione sul tedesco della Ferrari che però conquista la sua 52esima vittoria in carriera: è da oggi il terzo più vincente della storia della Formula 1.

 

Le pagelle

Sebastian Vettel: non impeccabile in qualifica, si fa perdonare in gara,9                                        

Lewis Hamilton: eccezionale in qualifica, dove in un paio di curve e con pista più bagnata rifila 7 decimi al rivale, in gara difficilmente poteva fare di più. Limita i danni, 8

Kimi Raikkonen: Nel paddock iniziano a domandarsi se non abbia legami di parentela con il ragioner Fantozzi, dalla sua recente biografia sembrerebbe di no. Incolpevole per il risultato in qualifica, come per quello in gara s.v.

Valtteri Bottas: Sbaglia durante le prove libere (dove se la cava con una reprimenda), sbaglia durante l’inutile (per lui) qualifica, disputata solo per tentare di aiutare il compagno. In gara sorpassa con facilità tutte le auto che si trova davanti fino a raggiungere il quarto posto, con un’inutile penalità di cinque secondi per un contatto al via che gli viene conferita dopo la bandiera a scacchi. Spettacolare il sorpasso all’esterno di Eau Rouge, uno dei più belli di giornata. Svolge il compitino, 6,5

Max Verstappen:si guadagna le posizioni sulle Force India, con una deliziosa manovra, fino a conquistare il podio davanti a molti tifosi olandesi. Di più non poteva fare, 7,5

Nico Hulkenberg:un errore gravissimo che da un pilota costante e di esperienza come lui è inaccettabile. Sconterà 10 posizioni di penalità in griglia a Monza, un disastro, 0.

Halo: tanto criticato, ma oggi ha dimostrato la sua utilità con Leclerc. È un dispositivo che, in effetti, può salvare vite.

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