Pensavamo di esserci liberati del morbillo e dell’ignoranza, ma gli ultimi dati non sembrano confermare questa visione.

Il 2018 si è concluso con un triste record: circa 82000 casi di morbillo e 72 morti nei 53 paesi che rientrano nell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Italia compresa (2526 casi e 8 decessi). Si tratta di una cifra preoccupante, considerando che è la più elevata del decennio ed è tre volte superiore a quella del 2017.

Giusto nelle ultime settimane si sono verificati 17 casi di morbillo, principalmente coinvolgendo gli studenti di una scuola superiore nella provincia di Rimini che non avevano completato il ciclo di vaccinazioni necessarie a proteggersi.

Secondo la Ausl Romagna, due di loro sono stati ricoverati per complicazioni encefaliche; uno è stato dimesso, mentre l’altro si trova ancora in ospedale. Subito sono stati applicati i protocolli di emergenza che prevedono la vaccinazione di coloro che sono stati in contatto con i malati, ma alcuni hanno rifiutato questa opportunità. Purtoppo è solo un’altra prova di quanto il movimento no-vax, centro di discussione negli ultimi mesi, abbia coinvolto una grande parte della popolazione. Una lotta lunga ed estenuante, combattuta tra gli schermi che separano idee e opinioni, ma soprattutto l’inquietante presenza di una certa superficialità riguardo al problema.

Eppure non ne siamo usciti, anzi, sebbene siano state fatte numerose leggi e campagne al riguardo, i numeri continuano ad aumentare. Paradossalmente sembra alzarsi anche la copertura dei vaccini in Europa, circa il 90 % nel 2017.

Perché allora si verificano contemporaneamente sia il picco di vaccinazioni che quello di infezioni registrate?

In un comunicato Zsuzsanna Jakab, direttrice dell’Oms, chiarisce il perché dell’enigma affermando che “I progressi registrati nella regione si basano sui dati a livello nazionale, che possono mascherare dei gap presenti in singole aree che non vengono riconosciuti finché non si verifica il focolaio” E ancora “Dai dati appare chiaramente che il ritmo attuale di crescita delle vaccinazioni sarà insufficiente a fermare la circolazione del morbillo”.

Sono parole abbastanza agghiaccianti che fanno riflettere sulla situazione attuale.

Non scordiamoci che la vaccinazione è un diritto e un obbligo morale e civile, anche per rispetto di coloro che non ne hanno accesso o non rispondono ai trattamenti di prevenzione e che, anche se sembra una cosa ormai superata, di morbillo si muore e nemmeno in maniera indolore. Come se non fosse abbastanza, il Ministero della Salute delle Filippine ha annunciato che è in corso un’epidemia che solo dall’inizio di quest’anno ha causato 50 decessi.

La notizia dovrebbe essere un avvertimento a coloro che non credono ai fatti, sono troppo pigri o semplicemente non ci fanno caso.

Non c’è bisogno di allarmismo, ma di informazione.

Fonti:

Sky TG24

Sky TG24

Ansa

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