Da sempre un grande innovatore, con lo sguardo e la mente rivolti oltre ciò che si limita ad apparire di fronte ai nostri occhi e con il sogno di lanciare una delle sue sculture in orbita nello spazio.

Si è spento all’età di 78 anni nella notte del 26 agosto 2019 a Fossombrone lo scultore Eliseo Mattiacci , grande esponente dell’arte povera seppur, “da lontano” in quanto l’artista ha sempre preferito seguire una sua via unica e personale. I funerali si terranno Mercoledì 28 Agosto nel duomo di Cagli, città natale dell’artista.

Tutto comincia dopo la laurea all’Istituto di Belle Arti di Pesaro (1959), ed il successivo trasferimento a Roma (1964) dove l’artista, nel 1961, aveva partecipato alla sua prima collettiva organizzata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma aggiudicandosi il primo premio con l’opera l’uomo meccanico. Il primo grande successo si ha alla tartaruga di piazza del popolo nel 1967, In quest’occasione, sulla rivista bit, esce il primo testo critico dedicato all’artista. Da qui la strada procede in salita: dalle maggiori gallerie Italiane fino a portare l’artista a esporre le sue opere anche a Parigi e a New York.

una delle prime sculture: La locomotiva.

Protagonista degli anni settanta è l’indagine sull’essere fisico e sul concetto di esistenza e identità. L’individuo “Eliseo Mattiacci” diventerà parte integrante delle sue opere, come nel 1971, dove lo scultore espone se stesso a L’Attico (famosa galleria artistica romana) con le braccia ed il busto ingessati. Dagli anni ottanta l’interesse dell’artista si sposta sull’astronomia. Le opere successive vengono quindi definite da Bruno Corà “Opere spaziali – cosmiche – astronomiche”. Nel giugno del 1984 al kunstforum di Monaco, realizza l’installazione Alta tensione astronomica. Gli anni novanta dell’artista vedono l’affermarsi dell’interesse per grandi masse e dimensioni con monumentali installazioni in spazi aperti come ad esempio Le vie del cielo, scultura che nel 1994 viene installata a Forlì nell’alveo del fiume Bidente.

“Le Vie Del Cielo” qui esposta a Forte Belvedere.

Una delle ultime mostre dell’artista (la penultima per la precisione) ha visto come protagonista proprio la nostra città, nell’estate del 2018 si è infatti tenuta la mostra Gong al Forte Di Belvedere di Firenze. L’ultima mostra dell’artista, intitolata Incontro a Palazzo, si è invece svolta al Palazzo Ducale di Urbino nel luglio 2019.

Gong la mostra al Forte Belvedere di Firenze.

Eliseo Mattiacci è stato uno scultore la cui arte aveva lo scopo non solo di emozionare, ma soprattutto di far pensare, riflettere e indagare sul significato e sull’equilibrio delle cose, dell’esistenza e del cosmo. Qui è infatti doveroso soffermarsi: sul pensiero. Questo è infatti l’unico fattore che distingue l’uomo da ogni altra forma di vita sulla terra. Se è vero che l’arte è la più alta delle espressioni umane, allora essa non può che avere come obiettivo principale quello di far pensare, riflettere, ragionare e, conseguentemente, emozionare.

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