Il sei giugno 2019 Rocco Commisso ufficializza l’acquisto della nota società calcistica italiana “A.C.F Fiorentina” per una cifra vicino ai 150 milioni di euro. Ebbene si, è già passato poco più di un anno da quel giorno, un giorno speciale per tutti i fiorentini visti gli ultimi anni abbastanza deludenti opera dei fratelli “Della Valle”.

Commisso ha subito catturato il cuore di tutti i tifosi viola grazie alla sua simpatia, alla sua sincerità e alla sua franchezza nel parlare, ma sopratutto per il fatto che ha subito espresso di voler portare grandi cambiamenti in pochissimo tempo. Solo 2 mesi e mezzo dopo il fuoriclasse francese Franck Ribery, terzo al pallone d’oro del 2013 e vincitore di 9 campionati tedeschi e una Champions League, sbarca a Firenze nello stupore generale di tutto il mondo, questa è stata solo la prima freccia dell’arco del presidente italoamericano della Mediacom.

Il grande obbiettivo di Rocco è sempre lo stesso da quando è arrivato: Lo stadio, anche se questo si sta rivelando più difficile del previsto.

La prima idea di Commisso è stata quella di un restyling più totale dell’Artemio Franchi, attuale casa della società fiorentina. Lo stadio Artemio Franchi è stato costrutito tra il 1930 ed il 1932, su progetto dell’architetto Gioacchino Luigi Mellucci, famoso anche per aver lavorato nella costruzione della stazione di Santa Maria Novella. L’Artemio Franchi è un esempio di razionalismo italiano con una struttura molto innovativa per l’epoca. Attualmente può ospitare 43.147 spettatori ed è il quinto stadio in italia per capienza. L’idea di restyling del Franchi è stata cestinata quasi subito per la mancanza di spazio e soprattutto per l’importanza storica dello stadio.

Riguardo allo spazio l’intento era quello di abbattere le 2 curve, tutto questo però sarebbe potuto risultare una limitazione non indifferente per l’obbiettivo del presidente.

Inoltre l’Artemio Franchi, oltre ad essere stato il primo stadio costruito in cemento armato, rappresenta un impianto architettonico che dà lustro alla città del quale le istituzioni non permettono la distruzione.

Un’altra opzione rimasta viva fino a poco tempo fa è quella proposta da sindaco Dario Nardella, cioè di costruire lo stadio nell’area del complesso Mercafir, che misura 14,8 ettari. Rocco Commisso in una lettera ha annunciato che non parteciperà al bando per l’acquisto di tali territori perchè hanno un prezzo troppo cospicuo rispetto al loro valore reale e tutte le istituzioni non gli avrebbero permesso la costruzioni del nuovo impianto in tempi brevi.

Dopo aver visto naufragare le sue due idee primarie il presidente di origini calabresi decide di mettere tutte le sue energie nella terza opzione, Campi Bisenzio.

I terreni in via Allende sono meno esosi e di maggiori dimensioni (36 ettari) rispetto a quelli della Mercafir, e Rocco ha già dato un iniezione di fiducia al sindaco campigiano Emiliano Fossi, che sta già iniziando a definire un piano regolatore per la costruzione del nuovo stadio.

Commisso e la società viola hanno fatto capire quanto potrebbe essere importante per la società anche e soprattutto a livello economico abbandonare l’Artemio Franchi e passare ad uno stadio di proprietà, non più del comune. L’obbiettivo è quello di seguire un “modello juventus”, si a Firenze questa affermazione fa un po’ senso ma l’idea concreta è proprio questa, uno stadio non esageratamente più capiente rispetto a quello attuale ma con molti negozi e centri di ristoro al suo interno. Rocco Commisso vuole riportare la Fiorentina ad altissimi livelli sia in Italia che in Europa e uno stadio di proprietà può essere sicuramente la chiave di volta.

Il 19 giugno 2020 non è un giorno come gli altri e non deve esserlo, forse stiamo finalmente arrivando alla luce in fondo al tunnel, questo giorno da quest’anno avrà un sapore diverso perchè è il giorno in cui Firenze scrive una nuova pagina della sua storia.

Venerdì 19 giugno migliaia di tifosi viola si sono dati appuntamento a Ponte a Greve, e a colpi di clacson e sbandierate del solito colore viola si sono fatti strada fino inizialmente al centro sportivo Davide Astori e poi fino allo stadio Artemio Franchi per manifestare contro la burocrazia statale e a favore della volontà di avere una nuova casa per la loro squadra del cuore.

L’immagine simbolo di questa serata è stato l’arrivo di Joe Barone dove ringrazia tutti i tifosi e in lacrime dichiara la loro volontà di fare cambiamenti sostanziosi al Franchi, ma se non fosse possibile ha fatto capire di essere pronti a ripiegare su Campi.

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