Il maestro Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori di colonne sonore mai vissuti, è morto nel sonno in una clinica a Roma, dopo essere stato ricoverato a causa di un femore rotto dovuto a una caduta in casa. Morricone ha dedicato la sua vita alla musica, costruendo una lunga carriera costellata da successi e riconoscimenti.
Poco prima della sua morte ha scritto un modesto necrologio in prima persona, dove saluta un’ultima volta familiari e amici e spiega la sua volontà di avere un funerale privato: “Non voglio disturbare” scrive, dimostrando ancora una volta la sua delicatezza e dimostrando che chi ha vissuto con un dono dell’arte come il suo riesce a tramandare qualcosa di positivo senza falsi clamori. L’ultimo commovente saluto è per la moglie Maria, compagna di vita per più di settant’anni: “A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare” scrive il maestro, “a lei il più doloroso addio” conclude.
Morricone nacque a Roma nel 1928, si diplomò al Conservatorio di Santa Cecilia in tromba (suo padre era trombettista), composizione e strumentazione. Prima di intraprendere la sua lunga carriera da compositore, sembra che Ennio volesse diventare un medico o uno scacchista; ma una volta abbracciata la musica non l’ha più lasciata. In oltre settant’anni di carriera Morricone ha composto colonne sonore collaborando con numerosi registi già a partire dagli anni Cinquanta, ma non solo: ha avuto una carriera anche da insegnante in conservatorio e direttore d’orchestra, dando luogo a concerti in Italia e in tutto il mondo. Morricone ha collaborato con registi italiani e stranieri, dando vita a iconiche composizioni che è impossibile non conoscere. Fra le sue collaborazioni le più numerose e famose sono sicuramente quelle con l’amico d’infanzia e regista italiano Sergio Leone, con il quale collaborò per il film Per un pugno di dollari, nel 1964, proseguendo per tutta la serie successiva di spaghetti-western diretti dal regista romano. Il maestro compose per film di ogni genere e grazie alle sue musiche vinse numerosi premi, tra i quali tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento e un Leone d’Oro alla carriera. I più grandi riconoscimenti li ottenne nel 2007, quando vinse il premio Oscar alla carriera “per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film” e nel 2016, quando gli assegnarono l’Oscar per “la miglior partitura” nel film The Hateful Height, del famoso regista Quentin Tarantino, amico del maestro e suo grande ammiratore.
Ennio Morricone ci ha lasciato, ma le sue colonne sonore sono tra le più belle ed accompagneranno per sempre le nostre vite.
“Quando in versi eterni nel tempo tu crescerai
Finché gli uomini potranno respirare o gli occhi vedere
Tanto vivrà questa poesia, e questa darà vita a te.”
Sonetto 18, W. Shakespeare (ultimi tre versi)
Come ci ricorda Shakespeare in questo sonetto, la morte di un artista non decreterà mai la morte delle sue opere, anzi queste vivranno in eterno e tutti potranno riattraversare la grandezza della musica di Ennio Morricone.