Più di cinque anni dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo del gennaio 2015 torna il terrore a Parigi. 

Il primo attentato alla sede di Charlie Hebdo è stato un attacco terroristico avvenuto il 7 gennaio 2015 contro la sede del giornale satirico a Parigi. Si è trattato dell’attentato terroristico col maggior numero di vittime in Francia dopo quello multiplo del 13 novembre 2015 al teatro Bata Clan allo State de France

Charlie Hebdo è un periodico settimanale satirico francese, dallo spirito caustico e irriverente. La testata, fondata nel 1970, pubblica vignette e articoli dissacranti nei riguardi della politica e ogni tradizione religiosa in particolare il cristianesimo, l’Islam e l’ebraismo. 

A Parigi torna la paura degli attacchi terroristici di matrice islamica per la seconda volta. È lo stesso edificio vicino alla Bastiglia ad essere preso di mira, anche se i sopravvissuti del celebre giornale satirico hanno ormai traslocato in un luogo segreto e protetto. Un agguato a colpi di mannaia è infatti avvenuto nei pressi dell’ex redazione  nell’11° arrondissement. 

Sono due i feriti: un uomo e una donna dipendenti dell’agenzia di stampa e società di produzione tv Premières Lignes, che aveva prodotto anche un documentario sui jihadisti. 

Il principale sospettato è un pakistano di 18 anni, Alì H, sconosciuto ai servizi di intelligence, ma noto alla polizia per reati comuni. Secondo quanto hanno fatto sapere fonti della procura alla tv BFM, il giovane avrebbe riconosciuto i fatti. 

Altri tre uomini sono stati arrestati e posti in stato di fermo dalla polizia francese nell’ambito dell’inchiesta antiterrorismo. I tre sono di nazionalità pakistana e condividono la stessa casa del principale sospettato. Questi tre si aggiungono a quello del principale sospetto e di un altro uomo, un algerino, di cui non si hanno informazioni chiare. Secondo la polizia francese il 18enne non aveva mostrato segni di radicalizzazione quando, al suo arrivo in Francia nell’agosto 2018, era stato preso in cura dall’assistenza sociale. È stata ritrovata anche l’arma usata vicino all’entrata della stazione della metropolitana ‘Richard Lenoir’

L’attacco ha ricordato alla Francia che la minaccia del terrorismo islamico è sempre in agguato e, nonostante le informazioni disponibili siano ancora molto limitate, la procura parigina ha reso noto che le autorità stanno seguendo la pista terroristica. Il luogo dell’attacco e le tempistiche forniscono del resto degli elementi piuttosto chiari: non solo è avvenuto nei pressi dell’ex sede della rivista satirica, ma una delle vittime è stata aggredita proprio davanti al murales disegnato in omaggio ai fumettisti del settimanale uccisi nell’attentato terroristico del 2015. 

L’attacco è avvenuto proprio di venerdì, giorno sacro per i musulmani e anche in parallelo con il processo ai 14 imputati accusati di aver fiancheggiato i terroristi negli attentati che avevano colpito la Francia nel 2015. 

Bisogna poi tener presente che la redazione di Charlie Hebdo aveva deciso, in concomitanza con l’inizio del processo a inizio settembre, di pubblicare nuovamente le caricature su Maometto che all’epoca scatenarono la rabbia dei musulmani e l’attacco alla redazione. 

Un altro fattore da tenere in considerazione è la nazionalità pakistana del presunto attentatore in quanto le proteste, più violente in risposta alla nuova pubblicazione delle caricature da parte di Charlie Hebdo, erano scoppiate proprio in Pakistan. Infatti, migliaia di manifestanti si erano riversati per le strade delle città pakistane per protestare contro le caricature, definite “un insulto al Profeta”, reato che in Pakistan prevede la pena di morte.

Al Qaeda in Yemen ha nuovamente rivendicato l’attentato alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo, con un video messo in rete che si aggiunge a quello del 9 gennaio scorso. “Degli eroi sono stati reclutati e hanno agito con una vendetta per le offese contro il profeta Maometto”, ha dichiarato nel video messo su un sito islamista uno dei dirigenti di Al Qaeda nella penisola araba. Nella rivendicazione in cui definisce la Francia “partito di Satana” ci sono anche minacce di nuove tragedie e terrore. Stando alla CNN, che cita alti funzionari, uno dei due fratelli Kouachi, autori della strage, sarebbe stato fornito di 20.000 $ in contanti per portare a termine l’operazione. L’autenticità del filmato è stata confermata dagli Stati Uniti per bocca di Marie Harf, portavoce del dipartimento degli Stati Uniti.

Negli ultimi dieci anni la Francia è stata l’obiettivo numero uno, in Europa, del terrorismo islamico, da quando l’organizzazione di al-Qaeda nel Maghreb fu la prima al mondo ad aver proclamato la sua volontà di “depredare” la Repubblica francese. 

La Francia è l’obiettivo prediletto del terrorismo islamico dal lontano 2004, avendo contato 280 morti e 952 feriti. Una delle cause principali per cui la Nazione è nel mirino dell’Islam è il fatto di aver affiancato l’Inghilterra nel portare l’esercito in Libia, Paese notoriamente musulmano; questo aspetto si affianca al fatto che la Francia, essendo ricca di comunità musulmane estremiste, sta subendo una serie di proteste e rivolte interne alimentate da tensioni religiose.  

4.8 5 votes
Article Rating