Ormai sta per levarsi il sipario

Il 1 ottobre 2020 si è tenuta, presso il teatro del Maggio Musicale Fiorentino la conferenza stampa di presentazione del Nabucco, la prossima opera che debutterà nello stesso teatro il 4 ottobre alle ore 20.

La frase che più rappresenta questo spettacolo è stata detta da María José Siri, voce di Abigaille:

“Così come Verdi è uscito da una lunga pausa e grande crisi con un Nabucco anche noi, dopo questa grande crisi usciremo con un Nabucco trionfante”

Infatti l’opera fu scritta da Giuseppe Verdi dopo la tragica morte della moglie e dei figli e in seguito al fiasco della sua seconda opera: “un giorno di regno”, che lo aveva portato a considerarsi un pessimo musicista.

Il Teatro del Maggio può vantare un cast formidabile per quest’opera: la stella che splende di più è Nabucco interpretato da Placido Domingo, non è da meno l’emergente María José Siri, che ricopre il ruolo di Abigaille, la quale è stata definita da Placido Domingo stesso la più grande Abigaille dai tempi della Strepponi (seconda moglie di Verdi e cantante lirica); abbiamo poi Fabio Sartori nel ruolo di Ismaele e Alexander Vinogradov come Zaccaria. Dirige l’orchestra il maestro Paolo Carignani che ha fatto notare come in tutto il mondo gli spettacoli vengono annullati oppure i cori e le orchestre vengono ridimensionate, mentre il Maggio Musicale Fiorentino è riuscito a presentare un Nabucco con i cori in scena e con tutta l’orchestra completa sempre rispettando le misure antiCovid-19: “è l’unico teatro al mondo che ha questo coraggio”.

Infine la regia è stata affidata a Leo Muscato che ha spiegato come “il movimento del coro è diventato il protagonista della produzione”, infatti non è stato affatto facile organizzare gli spostamenti del coro in modo che venissero rispettate le distanze di sicurezza.

Passando alla trama: gli ebrei, sotto l’assedio del re Babilonese Nabucco, ripongono le loro speranze di salvezza in un prezioso ostaggio, la figlia del re Fenena. Quando gli invasori entrano nella città il gran pontefice Zaccaria minaccia di uccidere la figlia del re, ma Ismaele, nipote del re ebraico e innamorato di Fenena la salva e la consegna a Nabucco.

Abigaille, sorella di Fenena, scopre la sua natura originale di schiava attraverso una pergamena e la sua rabbia diventa incontenibile quando viene a sapere che la sorella, diventata reggente, vuole liberare gli ebrei.

Abigaille irrompe nella sala del trono e pretende la corona dalla sorella, ma arriva il Nabucco che riprende il controllo. Ma viene improvvisamente colpito da un fulmine mentre deride il Dio ebraico così Abigaille ne approfitta per impossessarsi della corona.

La nuova regina, seduta in trono, riceve la condanna a morte dei prigionieri da accettare. Questa, approfittando dell’arrivo del padre disorientato, gli fa approvare la condanna, ma subito dopo Nabucco si accorge del nome di Fenena nella lista. Impotente dinnanzi all’accusa di traditrice fatta da Abigaille le ricorda che in origine era una schiava e lei, tirato fuori il documento che lo attesta, lo fa a pezzi e fa arrestare il padre.

Nel frattempo sulle sponde del fiume gli ebrei cantano il famosissimo coro del “va pensiero”.

Nabucco si sveglia nella sua stanza e sente dalla finestra che stanno per giustiziare sua figlia, allora rivolge una supplica al Dio degli ebrei e come risposta arriva un generale ancora devoto a lui a liberarlo e con dei soldati si reca a fermare l’esecuzione capitale. Annuncia quindi che Abigaille si è avvelenata e lui concede la libertà ai prigionieri. Infine arriva la regina che, dopo un ultima supplica al padre e a Dio, muore per il veleno.

In questa complessa opera emerge l’emozionante coro del “va pensiero” a cui Paolo Carignai ha dedicato molta attenzione ottenendo un risultato estremamente coinvolgente ed è riuscito ad interpretare magistralmente l’anima dell’opera.

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