Nasce tutto il 26 ottobre 2020, quando i giocatori della SS Lazio fanno i tamponi prima della partita contro il Bruges in Champions League. Il 27 ottobre Ciro Immobile viene trovato positivo. Tre giorni dopo la “Diagnostica Futura” di Avellino, laboratorio a cui si appoggia la Società per i tamponi Anti-Covid, comunica la negatività del bomber biancoceleste. Nuovamente il 3 novembre 2020, dai risultati dei tamponi della Uefa risultano positivi tre giocatori laziali (tra cui lo stesso Immobile); positività che vengono prontamente smentite il 6 novembre sempre dal laboratorio campano. Secondo la spiegazione fornita dalla SS Lazio, il Presidente Lotito si sarebbe appoggiato al laboratorio di un’altra città perché il Campus biomedico di Trigoria presentava tempi di attesa troppo lunghi, inoltre la “Diagnostica Futura” lavorava già per la Salernitana, Club di cui Lotito è proprietario insieme a Marco Mezzaroma; ma ciò ha destato molti sospetti.

La procura di Avelino si è subito messa in moto ed ha acquisito i test del laboratorio irpino. I reati ipotizzati sono di falso, epidemia colposa e truffa in pubbliche forniture. L’indagine è guidata dal procuratore Giuseppe Chinè e tocca due ambiti: il primo riguarda la credibilità degli esami effettuati dalla SS Lazio, il secondo eventuali violazioni del protocollo (mancato isolamento dei giocatori biancocelesti e assenza di condivisione con la ASL della gestione dei casi di positività). Mentre sulla prima indagine è la Procura di Avellino ad entrare nel merito, sulla seconda è compito della Procura Federale, la quale avrebbe dovuto tenere un colloquio -già rimandato due volte- con il Dottor Pulcini.

L’indagine si sta svolgendo sulla base di alcune domande principali: per quali ragioni non è stato disposto l’isolamento? Perché le informazioni sono state condivise con la ASL solo quando il caso era ampiamente pubblico? Queste saranno anche le prime domande che verranno poste al Dottor Pulcini non appena si terrà l’incontro.

COSA RISCHIA LA SS LAZIO?

L’indagine cercherà di chiarire una vicenda che potrà sconfinare nel penale nel caso ci fossero dei coinvolgimenti da parte dei tesserati, ma allo stesso modo potrebbe ristabilire la verità reclamata dalla Società. L’avvocato dei biancocelesti Gian Michele Gentile in un’intervista per Radio Incontro Olympia ha spiegato: “Innanzitutto ci tengo a precisare che il colloquio tra la Procura e il Dottor Pulcini non c’è stato per una mia richiesta. Ieri avevo degli impegni che non mi hanno consentito di essere presente e ho chiesto e ottenuto il rinvio. L’incontro ci sarà nei prossimi giorni. È bene specificare che Pulcini non è indagato. Risponderà a tutte le domande che la procura ci farà”. “La Lazio col processo penale e con ciò che accade ad Avellino non c’entra nulla e semmai sarà parte offesa. Il processo, se mai ci sarà, riguarda un imprenditore di Avellino ed eventuali problemi che potrà avere con la Procura di Avellino. Se per caso dovesse venire fuori qualche tampone refertato in modo sbagliato, la Lazio e i suoi giocatori sarebbero parte lesa. Come si fa a pensare che volutamente si mandi in campo un giocatore positivo? Mi infetta tutta la squadra? Così la domenica dopo avrò 11 giocatori che non possono giocare? Il sospetto fa parte del pm”.

[1] fonte: https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/lazio/2020/11/10-76057853/tamponi_lazio_l_avvocato_del_club_in_caso_di_errori_noi_parte_lesa_/

[2]:https://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/lazio_tamponi_covid_immobile_positivo_guardia_finanza_investigatori_formello_7_novembre_2020-5572270.html

[3]: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Lazio/10-11-2020/lazio-caso-tamponi-mancato-isolamento-niente-asl-inchiesta-federale-bivio-390749469799.shtml

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