Wayne Gretzky: probabilmente se non si proviene dall’ Europa settentrionale e orientale o dal Nordamerica questo nome potrebbe non dire nulla. Per far capire la grandezza di Wayne Gretzky lo si potrebbe paragonare a Michael Jordan, che ha reso la maglia numero 23 nel basket un’ icona, o Pelé che ha fatto lo stesso per la maglia numero 10 nel calcio, ma il paragone non sarebbe del tutto corretto. Infatti nella NHL, la National Hockey League la più importante lega di Hockey al mondo, la maglia numero 99 ,che Gretzky usava indossare, è stata ritirata non solo dalle squadre in cui ha militato, ma in tutte le franchigie facenti parte della lega. Questo solo per far capire la grandezza e l’ importanza di questo giocatore.


Wayne nacque il 26 gennaio 1961 a Brantford, Ontario, Canada, da una famiglia bielorussa immigrata in Canada per cercare fortuna. Il nonno paterno di Wayne era un proprietario terriero filozarista, che partì verso il nuovo continente poco prima della Grande Guerra e della rivoluzione dell’ ottobre del 1917. Gretzky fin dall’ età di 2 anni gioca ad hockey, giocando in un campetto dietro casa con sua nonna come portiere, e già all’ età di 6 anni gioca contro ragazzi che hanno quasi il doppio della sua età e a 13 anni segna 1000 reti nelle leghe giovanili.

Ha un amore per questo sport incontrollabile, si sveglia molto presto per giocare prima di andare a scuola, e appena torna dalle lezioni riprende a giocare e ad allenarsi . La maglia della squadra in cui giocava, dal momento che gli stava molto larga, la infilava nella parte destra dei pantaloni, continuando a farlo per tutta la carriera e tutt’ ora viene fatto da molti giocatori .

Purtroppo ancora da giovanissimo cominciò ad attirare su di sè le invidie dei suo compagni di squadra e soprattutto dei genitori. Infatti quest’ ultimi contestavano il fatto che il piccolo Wayne stesse in campo più degli altri ragazzini. Nell’ Hockey le partite sono divise in 3 tempi da 20 minuti ciascuno, ma i giocatori non restano quasi mai per più di uno o due minuti consecutivi; vengono cambiati continuamente dal momento che le regole ammettono i cambi volanti. Addirittura i genitori dei compagni di Gretzky portano carta, penna e cronometro per calcolare quanto stanno in campo i vari ragazzini a dispetto del ragazzo prodigio. Il padre non sopportando questi comportamenti e temendo che potessero mettere troppa pressione a Wayne, decise di trasferirsi a Toronto; una metropoli in cui il ragazzino sarebbe stato più sereno e avrebbe potuto crescere più facilmente come giocatore. Così fece, e nel 1979 esordì a 18 anni in NHL con gli Edmonton Oilers, dove vi rimase fino al 1988 vincendo 4 Stanley Cup (campionati di lega). Nella sua prima stagione arriva secondo nella classifica dei punti (goal e assist sommati) e vinse ininterrottamente fino al 1987, e poi di nuovo nel 1989, l’ Hart Memorial Trophy come miglior giocatore della stagione (MVP).

Giocò anche nei Los Angeles Kings, dal 1988 al 1996, nei St. Louis Blues per una sola stagione nel 1996 e poi concluse la propria carriera nei New York Rangers nel 1999. Non riuscì più a vincere il campionato nelle altre squadre ma in totale ha messo a segno 894 goal e 1963 assist, per un totale di 2857 punti, ha superato per 14 stagioni i 100 punti, e in 4 i 200 punti, l’ unico ad esserci mai riuscito in NHL. Inoltre detiene ben 61 record, e dopo soli 7 mesi dal suo ritiro era già stato inserito nella “Hockey Hall of Fame” e viene ancora oggi definito “The Great One”. Dopo il ritiro è stato anche allenatore, non lasciando il segno come da giocatore; nel 2015 è diventato socio di minoranza degli Edmonton Oilers, squadra che lo aveva consacrato nel mondo dell’ Hockey, malgrado il suo passaggio ai Los Angeles Kings gli avesse attirato l’ odio della stampa di Edmonton.
Gretzky è stato anche un rivoluzionario per questo sport per vari aspetti. Intano per le doti tecniche: infatti fisicamente era piccolo rispetto alla stragrande maggioranza dei giocatori della NHL, era alto circa 175cm e pesava quasi 80 kg. Malgrado la stazza non sembri minuta, l’ Hockey è un gioco prettamente fisico tutt’ oggi, negli anni 80 e 90 lo era ancor di più. I giocatori infatti superavano spesso i 190cm, e i 90kg se non 100 kg. Inoltre due citazioni famosissime del campione spiegano il suo modo di giocare, la prima dice “Un buon giocatore di hockey gioca dov’è il disco. Un grande giocatore di hockey gioca dove il disco sta per andare” e “manchi il 100 per cento dei tiri che non fai”. Il fatto che non fosse forte fisicamente lo ha portato ad un maggiore studio del gioco e capire prima degli altri giocatori lo sviluppo delle azioni di gioco.
L’ elemento forse più importante di Gretzky fu il fatto che, durante gli anni della guerra fredda, in cui Stati Uniti e Unione Sovietica cercavano sempre di superarsi su vari campi, anche su quello sportivo, egli era quasi un elemento unificatore in ambito sportivo, era infatti l’ idolo sia dei ragazzini nordamericani, in quanto nato in Canada, ma anche di ragazzi sovietici, per via delle sue origini Bielorusse.

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