La sera dell’11 febbraio il pluripremiato scrittore Valerio Massimo Manfredi è stato trovato esanime nel suo appartamento romano di via dei Vascellari insieme alla scrittrice Antonella Prenner, la causa con ogni probabilità è una fuga di monossido di carbonio dovuta ad un malfunzionamento della caldaia dell’appartamento adiacente.

I soccorsi sono stati chiamati dalla figlia di Valerio Massimo, che, allarmata per le mancate risposte telefoniche del padre, ha fatto irruzione nell’abitazione, trovando i due sfortunati protagonisti privi di sensi.

Al momento sia Antonella sia Valerio sono ricoverati in condizioni gravissime ma stabili, rispettivamente all’ ospedale di Grosseto e all’ospedale Umberto I di Roma. Manfredi era stato portato in un primo momento al San Camillo di Roma, ma poi trasferito successivamente in elicottero a Grosseto, per il bisogno urgente di una camera iperbarica, che non era disponibile nell’ospedale romano.

Tutt’ora Manfredi si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva sotto stretta osservazione dei medici, mentre Antonella ha finito il ciclo di trattamenti in camera iperbarica ma è ancora sotto continue analisi per verificarne le condizioni.

Questa notizia ha senza dubbio sconvolto tutti, soprattutto il mondo della cultura, che lo scorso giovedì sera si è gelato non appena ha saputo dell’accaduto: il settantasettenne Valerio Massimo Manfredi è infatti una delle voci italiane più autorevoli in campo storico e non solo. La sua produzione è vastissima ed eclettica, passando dall’archeologia all’insegnamento in alcune delle università più facoltose d’Europa, come ad esempio la Bocconi di Milano o la Sorbona di Parigi, dalla scenografia cinematografica alla conduzione televisiva, in cui figurano i programmi “Stargate- Linea di confine” del 2000 e “Impero” del 2008, entrambi in onda su LA7.

Ciò che lo ha reso senza dubbio famoso agli occhi del grande pubblico sono però i suoi romanzi storici, nei quali, con una maestria assoluta, riesce a far rivivere la grandezza del periodo classico latino e greco, presentando gli avvenimenti, alle volte noiosamente studiati sui libri di testo scolastici, in un’ottica completamente diversa ed avvincente. Manfredi non si riduce però solo ad un’esposizione lineare dei fatti, ma riesce a ricreare in tutto e per tutto le sensazioni di quel periodo, dal rumore metallico delle armi in battaglia, al respiro profondo dei cavalli, agli odori dei mercati, come trasportando il lettore indietro nel tempo. Valerio trasmette la sua profonda passione per queste epoche e la sua preparazione anche e soprattutto con la caratterizzazione dei suoi protagonisti, dei quali, utilizzando quei buchi che purtroppo la storia ci ha lasciato, ci mostra anche le debolezze e le insicurezze oltre alle gesta eroiche; il più alto esempio di caratterizzazione di un personaggio lo raggiunge senza dubbio con Alessandro Magno della trilogia “Alexandros”, da molti considerata infatti il suo capolavoro assoluto e destinata all’immortalità letteraria.

L’abilità di presentare una vicenda emozionante che sia ispirata a fatti storici, senza stravolgere la storia stessa, può sembrare una cosa scontata, ma sono solo pochi gli autori in tutto il mondo capaci di farlo, e sono ancora meno quelli che ci riescono in modo magistrale come Valerio Massimo.

Non c’è quindi da stupirsi se i suoi capolavori sono letti e tradotti in tutto il mondo con un totale di circa 15 milioni di copie vendute. 

Alcuni tra i suoi romanzi più famosi hanno anche ispirato scenografie di film o dato vita a film veri e propri, come ad esempio “L’ultima legione”.

Di notevole importanza in ambito culturale è anche la compagna di Valerio Massimo in questa sua disavventura, Antonella Prenner, filologa, latinista e professoressa presso Università degli Studi di Napoli Federico II, e anche essa, proprio come Valerio, autrice di romanzi storici.

Noi del giornale Leomagazine non possiamo fare altro che augurare buona fortuna sia ad Antonella che a Valerio, sperando che la loro situazione possa risolversi il prima possibile e con un lieto fine.

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