Il presente e il futuro del tennis hanno un nome e un cognome, Jannik Sinner. Il giovane tennista italiano, sta diventando una certezza e pensare che ha solo 19 anni.

JANNIK IL PREDESTINATO

Jannik Sinner nasce a San Candido in Trentino Alto Adige, il 16 agosto 2001, e no, non è un errore, questo ragazzo ha davvero solo 19 anni. Jannik proviene da una famiglia di madrelingua tedesca. A quattro anni comincia a praticare lo sci, e pur ottenendo ottimi risultati decide di abbandonare lo sci per giocare a tennis. Nel 2009 a soli 7 anni, vinceva lo Slalom Gigante Giovanissimi, il secondo classificato, Simon Talacci, è diventato vice campione mondiale juniores nel 2020 in discesa libera. Sinner gli aveva rifilato quasi 9 decimi, un’eternità. Questo ci fa capire come questo ragazzo avrebbe benissimo potuto avere una carriera molto fiorente anche in quello sport. Diciamo che il tennis italiano deve ringraziare la lunga durata degli allenamenti di sci, se oggi Jannik porta in alto il tricolore italiano. A 13 anni Jannik si trasferisce a Bordighera dove ha inizio la sua carriera. In singolare vanta 2 titoli del circuito maggiore su 3 finali disputate e la 23ª posizione nel ranking ATP, raggiunta il 5 aprile 2021, grazie alla quale figura attualmente come l’Under 20 meglio piazzato. Con il successo conquistato a Sofia nel 2020, a 19 anni e 2 mesi, è diventato il tennista italiano più giovane ad aver vinto un torneo nell’era Open. Il miglior risultato nelle prove del Grande Slam sono i quarti di finale raggiunti al Roland Garros nel 2020, risultando il tennista italiano più giovane a spingersi così avanti in un Major. È inoltre l’unico tennista italiano ad aver raggiunto la finale di un torneo di categoria Masters 1000 sul cemento outdoor (Miami 2021). Vincitore inoltre di tre titoli Challenger e due ITF, è stato il più giovane trionfatore alle NextGen ATP Finals, nell’edizione 2019 (vinte a 18 anni e 3 mesi). Allenato da Riccardo Piatti e Andrea Volpini, alla fine del 2019 i colleghi dell’ATP gli hanno assegnato il premio per l’esordiente dell’anno.

IL RAGAZZO SA COME FARSI NOTARE

Fa il suo debutto nel circuito professionistico nel settembre del 2015, riuscendo 6 mesi dopo a vincere il suo primo incontro da professionista. All’inizio del 2018 entra per la prima volta nella classifica mondiale, alla posizione n° 1592, riuscendo a chiudere la stagione alla posizione n°551. A febbraio del 2019 conquista il suo primo titolo di categoria diventando il primo giocatore nato nel 2001 e il 21° più giovane della storia ad aggiudicarsi un titolo del circuito Challenger. Continua la sua striscia di vittorie che lo porta a vincere altri due tornei ed a raggiungere la posizione n° 322 nel ranking mondiale. A 17 anni e 8 mesi, agli Internazionali d’Italia, diventa il decimo tennista più giovane al mondo, primo tra gli italiani, a essersi aggiudicato un incontro Masters 1000. La sua scalata è inarrestabile. Nel 2019 ad ottobre diventa il più giovane italiano di sempre a entrare nella top 100, con la sua 93° posizione. Solo un mese dopo Jannik, scrive un pezzo di storia, vince il Next Generation ATP Finals diventando così il più giovane vincitore nella storia del torneo. A dicembre i colleghi dell’ATP gli conferiscono il premio di “Newcomer of the Year”, tennista rivelazione dell’anno. Nel 2020 raggiunge i quarti di finale al Roland Garros, dove verrà eliminato dal re della terra rossa Rafael Nadal, futuro vincitore del torneo. A fine torneo raggiunge la posizione numero 46 della graduatoria ATP. A Sofia diventa il più giovane dei 26 tennisti italiani ad aver conquistato un titolo ATP nell’era Open. Inizia il 2021 con la vittoria del suo secondo titolo ATP. Continua il suo fantastico anno con altre ottime prestazioni, scontrandosi più volte con gli altri giovanissimi che assieme a lui stanno dominando in questo periodo “particolare”.

ECCO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL TENNISTA ITALIANO

Predilige le superfici rapide, ma è molto efficace anche sulla terra battuta per la sua capacità di imprimere potenza e velocità anche in condizioni di gioco più lente, come ha dimostrato già nel 2020 al Roland Garros. I suoi colpi da fondo campo sono stati definiti devastanti e sono state messe in risalto la sua forza mentale e la sua capacità di esprimere il meglio di sé nei momenti cruciali del match. Il talento e le doti fisiche e tecniche di Sinner hanno destato l’ammirazione di campioni come John McEnroe, che nel gennaio 2020 prevedeva la sua entrata tra i top 10 entro due-tre anni. Destro, ha nel rovescio bimane il suo colpo migliore. Con il rovescio non genera traiettorie particolarmente arrotate, ma ha un’ottima capacità naturale di usare la mano e il polso sinistri per controllare palle più basse, a volte anche sui back degli avversari. Il rovescio incrociato è il suo colpo più efficace, che esegue con grande potenza e precisione, generando traiettorie molto angolate. Meno incisivo il rovescio lungolinea, altrettanto veloce ma con una precisione talvolta inferiore. Un po’ più ampia è la preparazione del dritto, che gli causa a volte qualche ritardo nella risposta in anticipo da quel lato. La velocità di braccio gli consente tuttavia di impattare la palla in fase ascendente producendo traiettorie molto piatte, esplosive e spesso “schiacciate” verso il suolo. La statura lo agevola nella spinta al servizio, colpo tecnicamente non impeccabile, che manca un po’ in varietà di soluzioni slice o kick e anche e soprattutto in precisione, ma con cui molto spesso tocca i 200 km/h con la prima palla, con una seconda difficilmente attaccabile, anche dai migliori ribattitori.

A MIAMI ARRIVA LA CONSACRAZIONE DI SINNER

Alla sua prima partecipazione al Miami Masters si presenta con la testa di serie nº 21 e raggiunge la finale, diventando il primo italiano a riuscire nell’impresa in un Masters 1000 sul cemento e il più giovane a spingersi così avanti in un torneo di questa categoria. Dopo le vittorie su Hugo Gaston, Karen Chačanov, testa di serie numero 14, Emil Ruusuvuori e Alexander Bublik, in semifinale ha la meglio in rimonta sulla testa di serie nº 7 Roberto Bautista Agut, reduce dalla vittoria nei quarti su Medvedev, testa di serie numero 1, e diventa il quarto Under-20 nella storia del torneo ad arrivare in finale dopo Andre Agassi, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Nell’incontro che assegna il titolo viene superato dalla testa di serie nº 26 Hubert Hurkacz col punteggio di 7-6(4) 6-4. A fine torneo sale alla 23ª posizione della classifica ATP. Jannik durante questo ultimo torneo, terminato ieri, 4 Aprile 2021, ha appassionato tutti gli italiani, tenendo sulle spine tutti, scrivendo la storia anche senza la vittoria del titolo. Negli occhi di Jannik si legge allo stesso tempo il dispiacere per la sconfitta che sicuramente avrebbe chiuso un cerchio, un percorso fantastico, ma anche quella voglia di fare bene, di riscattare questa sconfitta e di continuare per la sua strada che, come tutti speriamo, lo porterà lontano…molto lontano.

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