Franco Battiato, all’anagrafe Francesco Battiato nato a Ionia, 23 marzo 1945 è morto martedì 18 maggio 2021 a causa delle fratture che aveva riportato mesi prima al femore e al bacino, la famiglia ha tenuto a comunicare che i funerali si svolgeranno in forma privata. Ha vissuto la sua vita tra Milano e Milo, dove è morto, e proprio nella cittadina siciliana ha avuto come vicino di casa Lucio Dalla.

Franco Battiato è stato uno di quegli autori che è difficile ascrivere a un solo genere musicale e uno dei grandi cantautori della musica italiana, ha scritto anche diversi brani per altri “giganti” della musica tra cui Morandi e Dalla. È stato un artista a tutto tondo, si è dedicato infatti anche al cinema e alla pittura che lo ha appassionato. Nella sua carriera musicale ha esplorato moltissimi generi: dal pop al lirico, passando per il rock, interessandosi anche alla cultura orientale e includendola nei suoi brani. Un artista completo e unico nel suo genere e forse l’unico aggettivo per definire davvero il suo lavoro è semplicemente “artista”.

Nella sua carriera cinematografica ha assunto la direzione anche di diversi film tra cui Perduto amor e Musikante sul grande musicista Ludwig van Beethoven che è presentato alla Mostra del cinema di Venezia.

Il periodo dei suoi esordi riguarda la canzone di protesta e in questo periodo instaura un’amicizia con Giorgio Gaber al “Club 64” che lo fa esordire in TV in “Diamoci del tu..” condotto dallo stesso Gaber, con cui collaborerà alla stesura del brano …e allora dai! Presentato al Festival di Sanremo del 1967.

I primi due album, Fetus e Pollution risalgono al periodo della musica sperimentale. Il primo è una sorta di viaggio psichedelico ed è ispirato dall’opera Il Mondo nuovo di Huxley e vende circa 7000 copie. Il secondo diventa il 59° album più venduto dell’anno ed è il proseguimento dello stile musicale già tracciato in Fetus. Il terzo album Clic contiene quella che sarà la sigla di Tg2 dossier e sarà dedicato al compositore Karlheinz Stockhausen. Il periodo che va dal ’71 al 75 vedrà l’artista impegnato in diverse collaborazioni, fonderà la band Osage Tribe, poi fornisce supporto alla band Jumbo nel loro album Vietato ai minori di anni 18?. Nell’estate 1975 prende parte al Festival del Proletariato al fianco di grandi artisti tra cui Guccini, Dalla, Gaber, De Gregori e Venditti.

 Nel periodo che va dal ’75 al ’78 instaura una collaborazione con il violinista Giusto Pio, a dimostrazione della sua versatilità, con cui dirige la parte musicale dello spettacolo Polli d’allevamento, scritto e diretto da Giorgio Gaber.

 Nel 1979 pubblica quello che è il brano che riassume meglio il suo stile: L’era del Cinghiale Bianco in cui sono presenti i classici elementi del suo stile: gli esostismi, i giochi linguistici e i riferimenti letterari. Questo brano che non vendette più di tanto e riscontrò diversi problemi anche con la pubblicazione ma  fu definito “l’LP più bello dell’anno” da una giuria formata da Renzo Arbore, Sergio Bardotti, Paolo Giaccio e Sergio Mancinelli.

Gli anni del successo furono quelli del 1981-1982 in cui fu pubblicato l’album La voce del padrone in cui figurano brani del calibro di Centro di gravità permanente, canzone senza tempo e uno dei pezzi definiti classici della musica italiana, tale album contiene anche Cuccurucucù e Segnali di Vita. Gran successo ebbe anche l’album Arca di Noè che si piazzò secondo in classifica degli album più venduti dietro a Thriller di Michael Jackson. Tale album aveva al suo interno un altro grandissimo successo Voglio vederti Danzare che sarà una tra le canzoni più suonate dal vivo da parte di Battiato.

Altro grande successo deriverà anche dall’album Imboscata con il singolo Cura che entra a far parte dei suoi pezzi più ascoltati e famosi, un brano dal testo profondo e toccante.

Celebre è stato anche il suo primo album Live Giubbe Rosse, successivo al ritorno alla canzone con l’album Fisiognomica, contenete il famoso brano Alexander Platz oltre che l’inedito Giubbe Rosse.

Collaborerà con grandi artisti tra cui Alice con cui si piazzerà al quinto posto all’Eurovision Song Contest, storica la sua collaborazione con Sgalambro, filosofo con cui pubblicherà opere teatrali come Il cavaliere dell’intelletto. Pubblicherà negli anni a seguire la trilogia Fleurs in cui ci sarà un  brano dedicato a De Andrè scomparso da poco a quel tempo, reinterpretando La canzone dell’amore perduto. Il suo ultimo concerto sarà a Catania nel 2017. Continuerà la sua carriera fino al 2019 quando insieme al suo agente decreterà il ritiro dalla scena pubblica.

È stato il primo cantante di musica leggera a esibirsi al Vaticano, chiamato da Giovanni Paolo II; gli fu data la medaglia d’oro per la Cultura e la Musica dall’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2003.

In conclusione Franco Battiato ha saputo resistere allo scorrere del tempo e al cambiamento di gusti, come altri grandissimi artisti, con le sue canzoni senza tempo e con i suoi testi mai banali o antiquati. Un grandissimo artista ci ha lasciato: unico e inimitabile, un artista che aveva la caratteristica come pochi altri di saper parlare al cuore delle persone con i suoi testi iconici come La Cura.

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