«Aveva il motore in fiamme, è caduto in picchiata»; «Sembrava una bomba, la terra ha tremato». Sono queste le testimonianze di chi ha vissuto da vicino l’impatto dell’aereo privato avvenuto lo scorso 3 ottobre 2021 a San Donato, Milano. Si trovavano a bordo di un aereo da turismo le otto vittime, tra cui un bambino di un anno, che sono rimaste coinvolte nell’incidente. Dovevano arrivare ad Olbia, dove ad aspettarli ci sarebbe stata la madre del pilota e proprietario del velivolo.

L’impatto è avvenuto su un edificio a due piani in costruzione; Giuseppe Pugliese, direttore del cantiere su cui l’aereo è caduto, afferma “oggi non c’era nessuno. Ma domani ci sarebbero stati gli operai. È andata bene. E se fosse stato finito ci sarebbe stata la biglietteria, il bar, la foresteria. Si è schiantato più probabilmente sulla facciata che sul tetto, ma non siamo riusciti a entrare”. Due sono le famiglie coinvolte nel terribile incidente tra cui due italiani e un bambino di appena un anno. Il proprietario e pilota dell’aereo era un ricco immobiliarista romeno di 68 anni, Dan Petrescu. Con lui viaggiavano anche suo figlio di 30 anni, con doppia cittadinanza romena e tedesca, e sua moglie di 68, nata in Romania con cittadinanza tedesca. L’aereo, un Pilatus PC 12, era stato acquistato nel 2015 da Petrescu insieme ad un ex azionista della squadra di calcio della Dinamo Bucarest.

Sul posto sono arrivati subito vigili del fuoco, polizia e mezzi di soccorso. I pompieri si sono dati da fare per spegnere le fiamme che hanno coinvolto prima il velivolo e poi la palazzina. Le dinamiche dell’incidente non sono chiare, l’aereo ha deviato pochi minuti dopo il decollo senza dare nessuna spiegazione ed è subito scomparso dai radar perché ha iniziato a scendere in picchiata. Nessuna richiesta di aiuto da parte del pilota è arrivata al Centro di controllo dei radar di Linate, né per un’avaria, né per problemi legati al motore, né per maltempo. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’inchiesta di sicurezza; sull’incidente verrà aperto un fascicolo di disastro colposo, come spiega il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano dopo i primi rilievi che sono stati fatti sul luogo dell’incidente. Il procuratore Siciliano aggiunge anche che è stata recuperata la scatola nera e afferma: “A 50 metri c’è la fermata della metropolitana. Parlare di fortuna quando c’è un disastro del genere mi sembra un po’ eccessivo, però diciamo che c’erano dei punti dove, forse, avrebbe potuto avere conseguenze più drammatiche”.

È una triste e terribile coincidenza il fatto che l’aereo si sia schiantato tra via Marignano e via 8 ottobre 2001, una strada intitolata alla tragedia aerea di Linate, la più grave della nostra aviazione. A distanza di vent’anni, un’altra tragedia a causa di un incidente aereo si è consumata. Il disastro di San Donato Milanese è avvenuto il 3 ottobre 2021, quello di Linate l’8 ottobre 2001, praticamente quasi a venti anni esatti, dato che fa gelare il sangue se ci si pensa. 

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